Un nuovo Harry Potter arriverà sugli schermi? Il regista dei primi due film della saga, Chris Columbus, vuole portare al cinema il successo teatrale Harry Potter e la maledizione dell’erede.
L’interesse del regista per portare sugli schermi un adattamento tratto dall’opera teatrale trapela in una intervista rilasciata da Columbus a Variety:
“Mi piacerebbe dirigere La maledizione dell’erede. È un grande testo teatrale i ragazzi sono arrivati alla giustà età per interpretare quei ruoli. È la mia modesta fantasia.”
Lui aveva diretto i primi due film: Harry Potter e la pietra filosofale, che ha festeggiato proprio quest’anno i vent’anni dall’uscita, e Harry Potter e la camera dei segreti.
Harry Potter e la maledizione dell’erede arriva sulle scene teatrali del West End londinese nel 2016 e di Broadway nel 2018, diciannove anni dopo l’ultimo capitolo della saga editoriale, conclusiva anche della saga cinematografica, Harry Potter e i doni della morte.
Il copione dello spettacolo teatrale è stato tradotto in Italia da Salani.
Harry Potter e la maledizione dell’erede: l’opera teatrale
A teatro l’opera, in due parti, è di Jack Thorne, il soggetto di J. K. Rowling, John Tiffany e dello stesso Thorne.
Racconta la storia di Albus Severus Potter, secondo figlio di Harry Potter e Ginny Weasley.
L’anteprima a Londra si è tenuta al Palace Theatre il 7 giugno 2016, mentre la prima ufficiale il 30 luglio 2016. L’opera ha vinto, nel 2017, nove Laurence Olivier Awards, tra cui quello alla migliore opera teatrale.
Nel 2018 arriva a Broadway e vince il Tony Award alla migliore opera teatrale.
Subito dopo il dubutto di luglio, il giorno dopo, viene messo a disposizione il copione in cartaceo e digitale e tradotto anche in italiano.
Nel 2021 è stata riproposta in uno spettacolo unico, e presentato alla riapertura dei teatri dopo l’epidemia.
Il sogno del regista
Nell’intervista il regista ricorda anche la sua precedente esperienza alla direzione dei primi due film che non solo hanno definito l’universo fantastico dell’intera serie, ma hanno anche portato alla ribalta gli attori: Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint. Allora erano poco più che bambini, oggi sono adulti e questo è un elemento decisivo, secondo Columbus, per riportarli al cinema in un ulteriore capitolo.
Sul set dei primi film erano difficilmente gestibili, ricorda il regista. Non facevano altro che sorridere di fronte alla macchina da presa e questo rese difficile il lavoro di ripresa.
“Riuscivo a girare soltanto un primo piano di uno di loro per ogni scena, perché perdevano velocemente la concentrazione. Non sapevo come farli smettere di sorridere e per me il lavoro è stato davvero come tenere un corso di recitazione.”
Tutto più semplice con i successivi film, quando i ragazzi erano in grado di restare diverso tempo di fronte alla macchina senza perdere la concentrazione.
Ora Columbus sogna di lavorare di nuovo con loro, da adulti e maturi al punto giusto per il nuovo episodio.