Nell’ormai lontano 1978 usciva Halloween, il capolavoro low budget di John Carpenter che sbancò il botteghino mondiale e diede il via a un numero impressionante di sequel, reboot e remake (ben dodici se contiamo quello che uscirà quest’anno), tra i quali c’è anche Halloween 2018 il suo “seguito diretto” per la regia di David Gordon Green che ora è disponibile su Netflix .
Lo chiamiamo seguito “diretto” perché ignora completamente tutto quello che è successo nei sequel precedenti e prende in considerazione solo i fatti del primo film.
Questo film vanta lo stesso Carpenter in veste di produttore esecutivo, compositore e consulente creativo; anche gli attori sono gli stessi del primo capitolo.
Le due pellicole sono uscite esattamente a 40 anni di distanza l’una dall’altra e anche nella narrazione è trascorso lo stesso lasso di tempo.
Sulla carta il progetto sembra promettere bene e si preannuncia un boccone succulento per gli amanti del genere slasher. Ma sarà così anche nei fatti?
Semplice è un eufemismo
La caratteristica che colpiva di più del primo film era la trama estremamente semplice, riassumibile così: “un pazzo fugge da un manicomio e uccide cinque persone”.
Comunque, per quanto semplice, è innegabile che la trama fosse efficace, solida e soprattutto coinvolgente.
Per quanto riguarda Halloween 2018 invece, “semplice” è un po’ riduttivo e sarebbe meglio utilizzare la parola “scarna”. La trama è infatti a nostro avviso un po’ troppo risicata e l’intreccio risulta traballante, con qualche vuoto qua e là, senza contare che tutto è tirato per le lunghe (il film dura 105min contro i 91min del primo capitolo).
Caratterizzati ma non troppo
Per quanto riguarda i personaggi, nuovi o vecchi che siano, ognuno di loro promette bene fin dalla prima apparizione e diventa spontaneo chiedersi come cresceranno.
Il problema è che quasi nessuno di loro evolve realmente prima della fine.
Alcuni muoiono senza aver concretamente “lasciato il segno” e uno addirittura (ma non vi diciamo quale) sparisce nel nulla a metà film, come se gli sceneggiatori si fossero dimenticati di lui.
Quelli che sopravvivono al killer restano anonime macchiette che non lasciano nulla per essere ricordate.
Occhio all’ombra!
Tra i pregi invece, il film vanta una fotografia eccezionale.
L’atmosfera ci cala in questo mondo cupo e oscuro, dove ogni zona d’ombra può essere il nascondiglio da cui il killer salterà fuori con la lama in pugno.
Grazie a questo il “fattore intrattenimento” regge bene e i buchi della trama sono compensati (almeno in parte) dal thrilling e dalle scene d’azione ben realizzate.
Una promessa tradita
Altro punto di forza di questo Halloween 2018è la scena iniziale ambientata nel manicomio.
La nostra delusione viene proprio dal fatto che quella scena era girata in maniera magistrale e metteva le basi per un sequel di grande livello.
Peccato che la promessa non è stata mantenuta nel resto del film.
Nostalgia
La colonna sonora alla quale, come detto in precedenza, ha partecipato anche il regista del primo film è spettacolare.
Le musiche conferiscono all’opera il “tocco alla Carpenter” che aveva la prima pellicola ed è impossibile non sentire nostalgia.
Tirando le somme
È un film dagli evidenti problemi narrativi e ritmici ma che vanta un comparto tecnico particolarmente ben curato, se consideriamo il budget esiguo di appena 10 milioni di dollari: nulla per gli standard americani.
Tutto sommato la visione resta godibile nonostante i fatti vadano un po’ a rilento.
Nonostante la prima pellicola non avesse questi difetti, è anche vero che la maggior parte dei film slasher li hanno, e gli appassionati del genere li amano per questo.
Quindi il segreto per apprezzare questo Halloween 2018è quello di vederlo come se fosse un normale horror e non il “seguito diretto” di un capolavoro.
Halloween 2018
Anno: 2018
Durata: 105'
Distribuzione: Universal Picturers
Genere: Horror
Nazionalita: USA
Regia: David Gordon Green
Data di uscita: 25-October-2018
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