Il cinema è sempre stato influenzato dalla letteratura, attingendo ai romanzi per creare opere di forte spessore emotivo. Uno dei generi cinematografici più interessanti è stato quello dell’adattamento del romanzo d’epoca. Si tratta quindi di drammi ambientati in tempi passati, dei quali ricostruiscono l’atmosfera, gli usi, i costumi e la mentalità, così da farli rivivere al lettore.
Questi film hanno un potere confortante: la capacità di farci vivere nel passato, permettendoci di lasciarci alle spalle, almeno per un paio d’ore, il presente.
Dal Gattopardo ad Anna Karenina: i dieci migliori drammi d’epoca per farsi trascinare in un altro tempo.
VIA COL VENTO (1951)
Basato sul bestseller di Margaret Mitchel, Via col vento ha raggiungo negli anni un successo senza precedenti, diventando una delle più grandi produzioni della sua epoca e portando a casa numerosi premi agli Oscar del 1940, incluso quello al miglior film, alla miglior regia (Victor Fleming) e alla migliore attrice protagonista (Vivien Leigh).
Ambientato durante la Guerra Civile e la successiva Ricostruzione, il dramma racconta la storia di Rossella O’Hara, nobildonna del sud, e Rhett Butler (Clark Gable), avventuriero spaccone.
Via col vento, nostalgica ricostruzione di una società che non c’è più, raffigura due contrastanti stili di vita chiaramente espressi nel conflitto tra Stati Uniti d’America e Stati Confederati d’America, rendendolo uno dei drammi più importanti di sempre.
IL GATTOPARDO (1963)
“Noi fummo i gattopardi, i leoni. Chi ci sostituirà saranno gli sciacalli, le iene. E tutti quanti, gattopardi, leoni, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra. ”
Il film è ambientato nella Sicilia alla fine del Risorgimento. Racconta gli ultimi giorni della morente aristocrazia, dal trapasso del regime borbonico alla transizione del Regno d’Italia, seguita alla spedizione dei Mille di Garibaldi. Il film del regista milanese Luchino Visconti è tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Il principe Don Fabrizio di Salina (Burt Lancaster) si fa portavoce della classe aristocratica, che si deve confrontare con la nuova gioventù, rappresentata dal nipote Tancredi (Alain Delon). Celebre è la frase detta da Tancredi e poi ripetuta dal nonno più avanti nel film:
“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”.
A rendere il film uno dei più grandi classici del cinema italiano, concorrono anche i costumi e la scenografia, ricostruiti filologicamente dal regista stesso, e la meravigliosa colonna sonora di Nino Rota (Il padrino, Amarcord, La dolce vita).
L’ETÀ DELL’INNOCENZA (1993)
Tratto dal romanzo premio Pulitzer di Edith Wharton, Scorsese dirige il terzo adattamento cinematografico dell’opera, collaborando con lo sceneggiatore Jay Cocks.
Nei quartieri alti nella New York di metà Ottocento, Newland Archer, brillante avvocato, è prossimo a sposare May Welland, ragazza di buona famiglia, graziosa ma superficiale. Poco dopo l’annuncio del fidanzamento, Archer si innamora della contessa Ellen Olenska. Quest’ultima, appena tornata dall’Europa è stata messa al bando dalla società newyorkese per il suo comportamento libero e anticonformista.
Le doti recitative di attori quali Winona Ryder, Daniel Day-Lewis e Michelle Pfeiffer contribuiscono, insieme alle scenografie di Dante Ferretti e agli abiti di Gabriella Pescucci, a rendere il dramma d’epoca uno dei più importanti e originali del regista italo-americano.
LA LETTERA SCARLATTA (1995)
Hester Prynne (Demi Moore), donna decisa e volitiva, precedendo il marito Roger (Robert Duvall) giunge nel New England, dove si innamora del reverendo Arthur Dimmesdale (Gary Oldman).
I due, dopo aver lottato invano contro la passione, credendo alla notizia della morte di Roger, hanno un rapporto d’amore. Hester viene citata in giudizio per aver commesso adulterio, e costretta a portare la lettera “A” cucita addosso. Il suo stato di gravidanza, resosi evidente, e il rifiuto di rivelare il nome del padre del nascituro, fanno sì che venga imprigionata.
Ispirato al famoso romanzo di Nathaniel Hawthorne, il film è stato negativamente accolto dalla critica. Va comunque tenuto in considerazione per la valida fotografia e la vistosa scenografia.
RAGIONE E SENTIMENTO (1996)
Tratto dal romanzo di Jane Austen, Ragione e sentimento esamina i ruoli di genere nell’Inghilterra del XVIII secolo.
Il film segue le sorelle Dadhwood dopo la morte del loro ricco padre (Tom Wilkinson). La sua fortuna va al figlio maggiore e le donne non hanno altra scelta che cercare la loro sicurezza attraverso i matrimoni. Viene messa in mostra l’eterna lotta tra cuore e ragione, che vestono rispettivamente i panni delle due sorelle: Elinor (Emma Thompson), razionale e pacata, mentre Marianne (Kate Winslet) è impulsiva e romantica.
Ragione e sentimento è il caso di una storia strappalacrime che ha come centro il denaro e che si risolve in una commedia appoggiata all’ironia e all’umorismo. Il risultato è un film godibile, che parla con leggerezza di cose serie.
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNEST (2002)
Londra, fine 800. Jack Worthing, tutore di Cecily, si innamora della bella Gwendolen, che ha deciso però che avrebbe sposato solo qualcuno dal nome Ernesto. Algenorn, spasimante di Cecily, dovrà anch’egli, come il suo amico, far finta di chiamarsi Ernesto, perché la sua amata condivide la stessa fissazione di Gwendolen. Lo scambio di nomi darà via a una serie di divertenti equivoci e a una rivelazione finale.
L’adattamento dell’omonima commedia di Wilde resta fedele all’originale, portando al pubblico battute brillanti e ingegnosi stratagemmi, anche grazie all’ottimo cast, che vanta nomi quali Colin Firth, Reese Whiterspoon, Judi Dench e Rupert Everett.
ORGOGLIO E PREGIUDIZIO (2005)
Il film, basato sull’omonimo romanzo di Jane Austen, si immerge in temi come il romanticismo, la classe, e la famiglia. Forse uno dei drammi d’epoca più conosciuti, l’opera racconta la storia della famiglia Bennet, composta dai due coniugi e dalle loro cinque figlie. Nell’Inghilterra della fine del ‘700, quando un ricco uomo chiamato Mr. Darcy (Matthew Macfadyen) inizia a innamorarsi di una delle giovani Bennet, Elizabeth (Keira Knightley), la loro relazione viene messa alla prova.
Orgoglio e pregiudizio è una storia basata su malintesi, incomprensioni e sentimenti forti e destabilizzanti. Tutto è condotto da una protagonista forte e moderna, ispirata alla figura della Austen stessa.
Celebre la scena in cui Mr. Darcy, solitamente freddo e scontroso, professa il suo amore per la protagonista:
“Il mio affetto e i miei desideri sono immutati, ma una vostra parola mi farà tacere per sempre. Se invece i vostri sentimenti fossero cambiati, devo dirvelo: mi avete stregato anima e corpo e vi amo… vi amo… vi amo. E d’ora in poi non voglio più separarmi da voi”.
ANNA KARENINA (2012)
Il regista Joe Wright e l’attrice Keira Knightley tornano a collaborare per un altro film in costume, questa volta tratto dal capolavoro del 1877 di Lev Tolstoj, Anna Karenina.
Nella Russia Imperiale del 1874 la storia si concentra attorno la passione che esplode tra Anna Karenina, moglie dell’ufficiale governativo Karenin (Jude Law), e il giovane ufficiale di cavalleria Vronsky (Aaron Taylor-Joy).
Il regista mostra nella pellicola i suoi tratti più caratteristici: la scenografia teatrale, i famosi piano sequenza e gli eccezionali costumi e fotografia.
Il film condensa in poco più di due ore più di mille pagine di libro, riuscendo comunque a valorizzare l’interiorità e le personalità dei personaggi, ruotando attorno al cardine della storia: l’amore.
ANNA DAI CAPELLI ROSSI (2016)
Dal celebre romanzo di Lucy Maud Montgomery, Anna dai capelli rossi (in inglese Anne of Green Gables), il film diretto da John Kent Harrison è la storia di Anna (Elle Ballenine), una bambina di unidci anni che, dopo essere uscita dall’orfanotrofio, viene assegnata a due contadini di nome Marilla e Matthew Cuthbert (Sara Botsford e Martin Sheen).
Il film affronta i temi della verità, dell’amore, dell’amicizia e della famiglia, rendendosi simpatico e leggero, ma mai banale.
Greta Gerwig porta in sala il sesto adattamento del celebre romanzo di Louisa May Alcott, dirigendo un cast di talento in cui riunisce attori vecchi (Meryl Streep, Laura Dern) e nuovi (Saoirse Ronan, Timothee Chalamet, Florence Pugh).
Il dramma, che si svolge durante la guerra civile, ruota attorno alle quattro sorelle March ed è narrato da una di loro, Jo.
La Gerwig sceglie un approccio narrativo che de-costruisce la storia, strutturandola in una serie di flashback e passaggi temporali tra passato e presente.
Il film riesce ad essere brillante, personale e femminista, senza mai cadere nel banale, pur mettendo in scena una storia già mostrata molte volte (celebre è il film del 1994, con la talentuosa e giovanissima Winona Ryder).