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Imma Tataranni-Sostituto procuratore: la recensione della seconda stagione
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3 anni agoon
Sono passati due anni da quando abbiamo lasciato Imma Tataranni e se n’è sentita la mancanza. Ora è tornata, con quattro episodi autunnali e altri quattro più avanti. E tutta la sua verve, il piglio inconfondibile con cui affronta nuove avventure tra i Sassi di Matera.
Imma Tataranni La trama
Imma Tataranni è un sostituto procuratore dalla memoria prodigiosa abituata a risolvere i casi che le vengono affidati con metodi poco ortodossi. Ad accompagnarla nelle sue indagini attraverso la Basilicata è l’appuntato Ippazio Calogiuri, ragazzo timido e insicuro con cui si instaura un rapporto di grossa complicità. Ma Imma è anche moglie e mamma e a casa la aspettano suo marito Pietro, che è il suo esatto opposto, e sua figlia Valentina, alle prese con un’adolescenza ribelle (da RaiPlay).
Vanessa Scalera: Imma Tataranni che sorride, non sempre burbera
Imma Tataranni Come si presenta il personaggio
È un personaggio a modo suo affascinante, la Imma Tataranni del regista Francesco Amato; ed è vincente la formula con cui l’hanno immaginata gli sceneggiatori, tra cui la stessa Mariolina Venezia (autrice dei romanzi). Tutto un lavoro di sottrazione, e di misura, che ripulisce questo strano sostituto procuratore degli aspetti grotteschi frequenti invece sulla pagina scritta.
In televisione, Imma non è proprio la stessa, pur mantenendo l’essenza che ce la fa piacere. Nei libri è bassetta, rotondetta, bruttarella. Sembra impossibile, ma le sue mise, ancora più zebrate maculate tigrate e leopardate, e scivolano sempre nella caricatura.
“Le era scappata la mano nel vestirsi”; “nella tintura casalinga aveva calcolato male le dosi”. La Imma che vediamo in tv è buffa, ma mai ridicola. Eccentrica, anticonformista, originale: i suoi capelli rosso fuoco, non sempre freschi di parrucchiere, sono una nota di colore, in nuance col suo carattere sempre abbastanza acceso.
Imma Tataranni Tra rigidità e benevolenza
La Tataranni è una Don Chisciotte che non si rilassa quasi mai, nelle corse quotidiane e la mente sempre all’erta. Anche il marito, durante il primo episodio di questa seconda stagione, le dice che se imparasse a fare meno deduzioni sarebbe più felice.
Ma è sempre sul filo, lei: un processo che continua dalla prima stagione contro l’imprenditore senza scrupoli, Saverio Romaniello (Cesare Bocci), i casi di omicidio che si susseguono, l’archivista indolente da spiare e cogliere sul fatto, mentre non sta lavorando. Eccola, allora, Imma: con la sua faccia ingrugnita, lo sguardo buio e la volontà di non fare sconti.
Vanessa Scalera è Mimma Tataranni
Una rigidità che Mariolina Venezia spiega molto bene, risalendo ai ricordi scolastici di Imma. I suoi nemici di oggi sono i professori che le consigliarono di ripiegare dal liceo alla ragioneria, perché “si impegna, ma non ha gli strumenti”. La sua ostinazione, la stessa con cui allora voleva a tutti i costi un otto nell’interrogazione, ma rimaneva ferma al sette e mezzo. Ora è lei che interroga, e se pure scopre l’assassino le rimane un residuo di scontentezza, quel mezzo punto che fa la differenza.
Non è però quello sparviero che volteggia minaccioso sulla procura, come nel romanzo, e non ci sono le giornate di codice rosso quando ha la luna storta. In fondo, Imma Tataranni non fa paura a nessuno, perché sotto le sue sfuriate è facilissimo intuirne la benevolenza. Somiglia al nostro Salvo Montalbano: inflessibile coi prepotenti, compassionevole con le persone fragili, soprattutto se donne. È solo esigente, così come a scuola non faceva copiare le compagne, perché è giusto che tutti si impegnino e siano onesti.
Massimiliano Gallo un marito perfetto nei suoi difetti
È tanto brava Vanessa Scaleri nell’alternare il rigore e l’empatia, le pretese e l’arrendevolezza, con il maresciallo Calogiuri (Alessio Lapice), soprattutto. “Per la dottoressa fare quelle ricostruzioni insieme a Calogiuri era come per Anna Karenina ballare il valzer col conte Vronskij” (M.Venezia).
Vanessa Scalera e Alessio Lapice (Ippazio Calogiuri)
Ed è altrettanto bravo Massimiliano Gallo, qui nella parte del consorte affidabile, meno tontolone della resa letteraria, così come il matrimonio non è quel “carcere di massima sicurezza” del testo scritto. Mariolina Venezia è davvero troppo divertente; vale la pena riportare qui qualche stralcio in cui parla di Pietro, visto dagli occhi di Imma:
“Lo amava di un amore senza struggimento, venato a volte d’insofferenza, quando lo vedeva perdersi in un bicchiere d’acqua” (da Come l’acqua tra i sassi).
“Il marito si aggirava per casa come un cucciolo che ha perso il branco” (da Rione Serra Venerdì)
“Aveva sempre nutrito un sentimento che, a lanciarsi nell’infido terreno della metafora, più che un incendio assomigliava alla stufa dove sua nonna metteva a bollire le cicerchie” (da Rione Serra Venerdì).
La scrittrice deve calcare un po’ la mano per farci ridere e riesce benissimo. Massimiliano Gallo e Vanessa Scalera invece nella serie tv rendono perfettamente la coppia di lunga durata, sopravvissuta finora agli attriti per l’indole accomodante di lui e l’incontentabilità di lei, la casalinghitudine dell’uno e le assenze dell’altra, con l’aggiunta di ruoli sociali molto diversi e di una suocera impertinente. L’adolescenza della figlia ora, e la passioncella di Imma per Calogiuri, saranno le prove più difficili da superare.
IMMA TATARANNI seconda stagione – YouTube
Imma Tataranni una fiction riuscitissima per i toni…
Possiamo immaginare che non ci saranno chissà quali drammi, perché Imma deve trovare pace quando torna a casa, per poter conciliare gli omicidi con il cambio del guardaroba, la soluzione di un caso tra i più amari con “i lampascioni da mettere sott’olio”.
E perché l’ambivalenza delle sue giornate non sia troppo stridente. Forse anche per questo il personaggio televisivo ha toni più sfumati, meno estremi i lati del carattere. Perché la narrazione rimanga in equilibrio tra il sorriso e la curiosità, senza voler eccedere nella risata o nella commozione. Questo almeno per la prima stagione; non sappiamo perché nella seconda Imma è più sopra le righe, con quell’andatura scomposta, e una rabbia non trattenuta neppure durante l’udienza, quasi a volersi avvicinare alla procuratrice di carta.
…e le ottime interpretazioni
Gli interpreti, credibili pur nelle loro stravaganze, sanno calibrare la leggerezza che non scade in superficialità. Che Massimiliano Gallo fosse molto bravo, lo abbiamo detto, ma lo sapevamo già. Capace di sostenere a meraviglia ruoli intensi (Il silenzio grande o Il sindaco del rione Sanità– il suo monologo, qui, degno di Eduardo!). Nello stesso tempo, sa essere convincente nelle parti più pacate, come quella del commissario capo de I bastardi di Pizzo Falcone, se pure nell’ultima stagione si riveli tutta la drammaticità del personaggio.
Vanessa Scalera poi riconferma la simpatia di due anni fa. Vista ora al cinema negli stessi giorni de L’Arminuta, non può che sorprenderci per una resa filmica così intensa nei suoi silenzi, mentre riesce a farci sorridere nel ruolo esuberante di Imma Tataranni, in questa seconda stagione come nella prima. Nel 2020 le è stato consegnato, meritatamente, il Premio Ennio Flaiano per la TV.
Gli sceneggiatori: Mariolina Venezia, Salvatore De Mola (Montalbano e Il giovane Montalbano), Michele Pellegrini (Security), Pier Paolo Piciarelli (Zoran il mio nipote scemo), Luca Vendruscolo (Boris-il film).
Imma Tataranni è una coproduzione Rai Fiction, IBC Movie, Rai Com, in onda martedì 26 ottobre su Rai 1.
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