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Alice nella città

‘Futura’ Il documentario sull’immaginario giovanile realizzato da Rohrwacher – Marcello – Munzi

I tre affermati cineasti intervistano ragazzi di tutti i ceti, del nord e del sud, di grandi città e di piccoli borghi; chiedendo loro come vivono e come immaginano l'avvenire.

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Futura

Futura, il film documentario diretto da Alice Rohrwacher, Pietro Marcello e Francesco Munzi, è nella sezione fuori concorso della XIX Edizione di Alice Nella Città. Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del 74° Festival di Cannes, è prodotto da Avventurosa con Rai Cinema.

Alice Roharwacher, Pietro Marcello e Francesco Munzi recuperano la tradizione delle grandi inchieste degli anni ‘60 e ‘70, realizzando un affascinante viaggio che costruisce l’immaginario collettivo degli adolescenti. Un ritratto dell’Italia visto attraverso gli occhi dei più giovani.

La trama

Il documentario raccoglie le testimonianze di giovani tra i quindici e i vent’anni, con l’intento di raccontare le loro aspettative, i loro sogni, le loro difficoltà e le prospettive per il futuro. È una riflessione sul nostro Paese e sul tempo che stiamo vivendo.

I giovani italiani, la pandemia, il futuro e un bel documentario

Il futuro dei giovani per leggere il presente

I tre affermati cineasti intervistano ragazzi di tutti i ceti, del nord e del sud, di grandi città e di piccoli borghi; chiedendo loro come vivono e come immaginano l’avvenire.

La visione del futuro dei giovani rappresenta la chiave interpretativa per leggere il presente”.

In questi termini si esprime Alice Rohrwacher durante la conferenza stampa, promossa da Alice Nella Città, che ha preceduto la proiezione del film.

La lavorazione di Futura è iniziata prima della pandemia, ma proseguita dopo il lockdown ed è quindi visibile, per l’uso delle mascherine, un prima e un dopo evidenti.

Questo particolare momento storico ha reso l’esistenza dei giovani molto fragile, come davanti a una prossima fine del mondo. Un concetto non nuovo, secondo Francesco Munzi, ma che con la pandemia sembra trovare ragioni più scientifiche.

L’angoscia sembra il sentimento prevalente. Facce di giovani che non sanno bene come andranno a finire”.

La collettività

Futura, per le modalità dell’inchiesta, si rifà a registi della seconda metà del Novecento  come Luigi Comencini (I bambini e noi) e Pier Paolo Pasolini (Comizi d’amore).

Nel documentario realizzato da Alice Rohrwacher, Pietro Marcello e Francesco Munzi, il riferimento è reso evidente con l’inserimento di materiali d’archivio, che  creano un affascinante contrasto tra il passato e il presente, tra le speranze di allora e i sogni di oggi.

Come è avvenuto per Luigi Comencini e Pier Paolo Pasolini, anche Futura ha per protagonisti i gruppi di giovani; gli autori, infatti, evitano d’intervistare singoli individui. Le loro domande sono poste con l’obiettivo di declinare il “Noi”, mirato a costruire lo spazio collettivo, senza distinzioni di classe e di genere.

Oggi avere un noi è diventata la cosa più difficile da dire”.

E il titolo del documentario sta a indicare questa scelta, che diventa una dichiarazione d’intenti da parte dei registi. La lingua italiana, fondamentalmente maschilistica, non è in grado di sintetizzare al meglio l’obiettivo degli autori e dunque si ricorre al latino.

Futura, infatti, è il neutro del participio futuro del verbo essere e non indica nessuna predominanza di genere.

Cosa sognano di fare i ragazzi italiani: un viaggio tra i desideri (più o meno realizzabili) degli adolescenti - Corriere TV

La gioia di stare insieme

Le voci raccolte in Futura creano un immaginario unico, un collettivo riempito dai giovani protagonisti, che manifestano la gioia di stare insieme.

Questo desiderio di condivisione, però, si scontra con l’individualità del presente, acutizzata dall’uso dei social e dalla dimensione virtuale, tipica dell’epoca che viviamo.

Tutto ciò è ribadito dai tre autori, i quali realizzano un vero film collettivo, come non si faceva da tempo nel nostro paese. Le loro voci s’intrecciano e danno vita a una visione unica sul domani.

Ma Futura chiede di raccontare ai suoi protagonisti anche la loro opinione su avvenimenti del passato prossimo, che hanno segnato la nostra Storia.

Ciò succede quando i cineasti intervistano i componenti di un coro che si riunisce nella scuola Diaz di Genova e diventa naturale chiedere loro cosa pensano del G8 del 2001.

È in questo momento che diventa palese la responsabilità degli adulti che non sono stati in grado di raccontare e soprattutto di trasmettere ai giovani l’importanza di quella vicenda, per nulla marginale.

I tre registi

Alice Rohrwacher, Pietro Marcello e Francesco Munzi non arrivano per caso a realizzare un documentario che ha come protagonisti i giovani. Nella loro carriera, infatti, hanno già mostrato interesse per questa tematica.

Sono adolescenti, infatti, i protagonisti di Samir (2004) e Corpo celeste (2011) opere prime rispettivamente di Francesco Munzi e Alice Rohrwacher

Per quanto riguarda Pietro Marcello, invece, è interessante ricordare che sempre nel 2021, realizza il documentario Per Lucio, dedicato a Lucio Dalla.

Il cantautore bolognese, scomparso il 1° marzo del 2012, è autore del brano Futura, composta nel 1980. Ciò può essere una semplice suggestione, ma il brano musicale e il documentario sono accomunati dalla stessa atmosfera di insicurezza, e, nel contempo, di speranza verso l’avvenire.

Leggi anche: Futura. Conversazione con i registi Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher

Futura – TRAILER – YouTube

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