Presentato durante la Festa del Cinema di Roma, La Divina Commedia VR: L’inferno, un viaggio immersivo, è un cortometraggio di sette minuti sulla grande opera di Dante Alighieri. La presentazione, moderata da RaffaellaSalamina, direttore de IlGiornaleOFF, ha visto la partecipazione anche di AdeleMagnelli, ideatrice e responsabile del progetto, FedericoBasso, sceneggiatore e regista, AlessandroCavallaro, supervisore scientifico della sceneggiatura e PierPaoloMocci, editore MAPMagazine.
La Divina Commedia VR: L’inferno, un viaggio immersivo
Il cortometraggio, accompagnato dalla voce di FrancescoPannofino, permette allo spettatore di entrare nei panni del Poeta e di varcare le soglie dell’Inferno per intraprendere il suo celebre viaggio. Punto di forza della produzione è, infatti, l’integrazione di computer grafica e riprese cinematografiche in Realtà Virtuale. Grazie a queste è possibile vivere un’esperienza davvero coinvolgente.
Il progetto è stato sviluppato con un obiettivo specifico. Quello di rendere una delle più grandi opere della letteratura universale accessibile e fruibile attraverso l’innovazione tecnologia con nuove e inedite formule narrative.
Un’immersione completa e totale
Il grande pregio di La Divina Commedia VR: L’inferno, un viaggio immersivoè quello di riuscire a coinvolgere completamente chiunque. È impossibile stare fermi immobili durante quella che non si può definire una semplice visione, bensì una vera e propria esperienza. Un’esperienza che mescola realtà e immaginazione, concreto e astratto, passato e presente (e anche futuro) in modo suggestivo. I versi, di ormai settecento anni fa, pronunciati da Francesco Pannofino, sembrano quasi assumere una connotazione vera e soprattutto attuale. La musicalità della voce aiuta l’immersione. Accompagna per mano e, a tratti, spaventa.
Staticità e movimento in La Divina Commedia VR: L’inferno, un viaggio immersivo
Fa riflettere il rapporto tra la staticità del logos e il movimento delle immagini, che riproduce l’essenza stessa dell’opera, le cui paure risuonano uguali negli tempo producendo, ogni volta, immagini diverse a seconda dell’epoca in cui vengono lette. Il corto ne è una chiara dimostrazione: i versi sono presentati senza alcuna variazione rispetto al testo scritto, attraverso quadri scenici che trovano ispirazione dalla nostra contemporaneità. Ovviamente piegata alla fantasia del Sommo Poeta.
La realtà oltre l’immaginazione
Quando ci si pone di fronte a un lavoro del genere il rischio di “cadere” è grande. Non è mai facile rapportarsi con l’opera che ha fatto la storia della letteratura (e non solo). Ma il corto La Divina Commedia VR: L’inferno, una viaggio immersivo non ha questo problema. Anzi, la grande capacità di mescolare sapientemente scrittura e immagini va al di sopra di ogni aspettativa. Naturalmente si tratta di una visione individuale, ma gran parte di ciò che viene mostrato è realmente descritto da Dante. Immaginazione e realtà diventano una cosa sola. E quindi, sì, siamo spaventati dal Lucifero a tre teste reso in modo incredibilmente particolareggiato. Ma è l’autentico Lucifero che il Sommo Poeta dipinge nella propria opera e che rischia di inghiottirci nel momento esatto in cui ci troviamo al suo cospetto.
I nomi dietro il corto
ETTsi è occupata interamente della produzione in Computer-Generated Imagery (CGI) Animation, con un lungo lavoro di ideazione, progettazione e realizzazione di modelli animati in 3D. Tutto è partito da uno storyboard profondamente legato ai versi e alle immagini della Divina Commedia dantesca. West 46th Films ha seguito le riprese live tra location e studio, in stretta coerenza tecnico-artistica rispetto all’universo poetico delineato nella componente in computer grafica.