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Alice nella città

‘Souad’. Il dramma di una ragazza araba, tra realtà virtuale e proibizioni religiose

Alla diciannovesima edizione di Alice nella Città, un film sul disagio di una giovane egiziana. Un’opera minimalista, composta da inquadrature ossessive e da una trama incerta.

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Souad

Souad è l’opera seconda di Ayten Amin, fuori concorso nella rassegna Alice nella Città. Il film è prodotto da VIVID REELS, Nomadis Images, Film Clinic, Road Movies, Fig Leaf Studios e distribuito da Best Friend Forever.

La trama

Zagazig, Egitto, giorni nostri. Souad (Souad Bassan) è una ragazza di diciannove anni, cresciuta in una famiglia conservatrice con la quale vive. Ha intrecciato relazioni con diversi uomini, tutte virtuali, coltivate esclusivamente sui social network. In pubblico e con i familiari pratica una fede conservatrice, si stupisce della disinvoltura sessuale della sua amica, ride ingenuamente dei costumi più disinibiti delle altre persone; attraverso il suo cellulare, d’altra parte, cerca l’attenzione dei ragazzi, flirta con ingenuità, condivide le sue fotografie. Tra i suoi partner c’è Ahmed (Ahmed Hussein) che vive ad Alessandria e ha un’intensa attività social. Accade qualcosa. La sorella minore di Souad, Rabab (Rabab Basmala) raggiunge di nascosto Ahmed per scoprire di più sul suo conto.

Souad è un’opera incerta

Le prime sequenze sono interessanti. Souad è in tram, cerca il confronto con altre donne a proposito della relazione con il fidanzato e del decoro che è opportuno mantenere. L’approccio è naturalistico, non c’è messa in scena, tutto sembra una registrazione della vita urbana. Le inquadrature sono strettissime, quasi sempre primissimi piani. Quasi tutto sembra girato con una tecnica artigianale. Più avanti, quel che sembrava un metodo si rivela rigidità: la fotografia è soffocante, non c’è respiro visivo; i movimenti di camera spiazzano, sono instabili, spesso imprevedibili e negano allo spettatore le sufficienti coordinate spaziali.

Il cambio della protagonista, da Souad e Rabab, avviene bruscamente, anche se la scena cruciale si svolge fuori campo attraverso il ricorso a un buon escamotage. Il girato è fatto volutamente a brandelli, inseguendo, nelle intenzioni, uno stile minimalista e domestico. La trama, anziché svilupparsi, si svuota progressivamente di contenuto, finché le ultime scene – con Rabab e Ahmed – risultano prive d’intreccio.

Souad

  • Anno: 2021
  • Durata: 96 minuti
  • Distribuzione: Best Friend Forever
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Egitto, Tunisia, Germania
  • Regia: Ayten Amin

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