Mancino naturale, di Salvatore Allocca con Claudia Gerini e Francesco Colella, è in concorso nella sezione Panoramica Italiana alla XIX Edizione di Alice Nella Città. È una produzione Emma Film, Fenix Entertainment con Rai Cinema, in coproduzione con Promenades Films.
È un film sincero che offre uno spaccato del mondo degli adulti, in cui una madre proietta sul figlio il suo desiderio di riscatto. La solitudine che percorre l’intera opera sembra svanire in un finale luminoso e pieno di speranza.
La trama
Isabella (Claudia Gerini) vive un’esistenza modesta e frustrante. Suo marito è morto da tre anni lasciandola sola con il figlio Paolo. Quest’ultimo ha un piede sinistro fenomenale e Isabella è ossessionata dall’idea di farlo diventare un calciatore professionista.
Il conflitto
“Mancino naturale è una storia originale, basata su tante storie che potrebbero o sono davvero accadute”.
In questi termini si esprime Salvatore Allocca, il regista di questo film che si basa sul conflitto, almeno iniziale, di Isabella con Fabrizio (Francesco Colella), suo nuovo vicino di casa.
Emerge, infatti, la personalità di questi due personaggi diversissimi, ma fondamentalmente molto vicini. Isabella è un vulcano in perenne eruzione, mentre Fabrizio è pacato, riflessivo e sensibile.
La solitudine unisce Isabella e Fabrizio, ma è vissuta da entrambi in maniera del tutto diversa. Fabrizio sembra più consapevole della propria condizione, a differenza di Isabella, che invece non se ne rende conto e ad aprirle gli occhi, paradossalmente, è il piccolo Paolo, oltre che lo stesso Fabrizio.
L’ambientazione conferma lo stato di solitudine, in cui vivono i protagonisti di Mancino naturale. La vicenda si svolge quasi interamente in un condominio periferico di Latina. Una città di provincia, dove tutto sembra negato e la speranza del riscatto sociale appare come l’unica salvezza.
Una donna e una madre
È appunto il riscatto, attraverso il proprio figlio, che Isabella cerca disperatamente. Il sogno di far entrare Paolo in una squadra di serie A diventa la sua unica ragione di vita. In questa ricerca, affiorano due caratteristiche principali del personaggio di Isabella: essere donna, ma soprattutto essere madre.
“Isabella è una tigre”.
Così Claudia Gerini definisce il suo personaggio, ammettendo di essere innamorata di questa donna, che non può permettersi il lusso di fermarsi un solo istante. Isabella di Mancino Naturale, dunque, è una donna che usa la sua femminilità, come quando va a chiedere un prestito, per ottenere il suo riscatto di madre.
Per questo in certi momenti appare molto egoista e a pagare le conseguenze è soprattutto suo figlio. A Paolo, infatti, vengono negate le semplici gioie di un bambino. In lui tutto proiettato verso gli allenamenti, il calcio non è divertimento, come dovrebbe essere alla sua età, ma un lavoro vero.
Il personaggio di Fabrizio
La svolta in Mancino naturale avviene grazie al personaggio di Fabrizio, interpretato magistralmente da Francesco Colella. È lui che, innamoratosi di Isabella, entrata nella sua vita come un raggio di sole o un uragano (dipende dai punti di vista), le apre gli occhi.
Ma Fabrizio influisce, con la sua descrizione e delicatezza, anche su Paolo. Il giovanissimo calciatore, grazie a lui, inizia a godere le gioie della sua età e a comprendere il vero valore della vita.
“Rubare un’idea è peggio di gol fantasma…”.
Il calcio in questo film sembra diventare una metafora della vita ed è proprio questa che sul finale sembra illuminarsi di speranza. La solitudine di Isabella e Fabrizio sfuma, sostituita da una tranquilla felicità.
Il cast
Salvatore Allocca in Mancino naturale dirige un cast davvero ben assortito. Oltre a Claudia Gerini, Fracesco Colella e Alessio Perinelli, che interpreta Paolo, ci sono altri attori che riescono in pieno nel proprio ruolo.
Come Massimo Ranieri, nei panni di un procuratore di calcio un po’ equivoco, che vuole aiutare Isabella, ma che intanto continua a spillarle denaro.
Per nulla marginali sono i ruoli di Katia Ricciarelli e Alessandro Bressanello, che interpretano i nonni paterni di Paolo.