Joe Wright propone una nuova versione della storia intramontabile di Cyrano (de Bergerac), affidando a Peter Dinklage il ruolo da protagonista.
Cyrano: l’enorme naso non c’è più
Wright trasforma in uno spettacolare musical l’opera teatrale del poeta Edmond Rostand (1897); Cyrano resta fedele alla commedia francese ma si concede qualche guizzo creativo. In primis, il regista elimina il famoso naso “oversized” di Cyrano e lo sostituisce con la bassa statura di Peter Dinklage, in secondo luogo sceglie un attore di colore per la parte del “rivale” in amore del protagonista, Christian (Kelvin Harrison Jr.) e ridefinisce il personaggio di Roxanne (Haley Bennett), non più mero oggetto del desiderio ma donna emancipata che rivendica il proprio diritto all’indipendenza.
Cyrano è lo spadaccino più in gamba della Francia ma possiede il cuore di un poeta; la sua abilità con la spada è pari a quella con le parole. Egli è un outsider che compensa i suoi evidenti e limitanti difetti estetici con un’esuberante personalità.
Dietro il suo aspetto sgradevole, si nasconde un’anima candida che nutre un amore non corrisposto per l’amica d’infanzia Roxanne.
Quest’ultima è innamorata perdutamente del giovane cadetto Christian, un uomo di bell’aspetto e leale ma privo della verve e dell’estro di Cyrano. Christian ha bisogno dell’aiuto di Cyrano per corteggiare la sua amata con lettere intrise di poesia e di romanticismo.
L’opera di Joe Wright si basa su un musical teatrale, scritto da Erica Schmidt (sceneggiatrice del film) e Haley Bennett e presentato alla Goodspeed Opera House, nel Connecticut.
La Schmidt, dunque prima di Wright, ha reinventato un personaggio senza tempo e ne ha cambiato il tratto distintivo, quello che lo ha reso celebre, il naso. Non solo, immagina Cyrano come un nano e affida il ruolo a suo marito, Peter Dinklage che mette in scena il personaggio dapprima in una rappresentazione off Broadway da lei diretta e poi nel musical al cinema.
Cyrano: una storia più viva che mai
L’intento del cineasta inglese, assolutamente centrato, era evidentemente quello di rendere contemporanea un’opera del 1847 e di rendere giustizia alla grandezza della storia, confezionando un’opera sontuosa e visivamente godibile che racchiude il senso supremo di uno spettacolo a tutto tondo.
Tuttavia, le canzoni di Bryce e Aaron Dessner con testi di Matt Berninger e Carin Besser non sono tutte memorabili e la voce della Bennet spicca sulle altre.
Il dramma romantico di Rostand appare in questo film vivo e attuale più che mai, non solo per l’universalità della tematica, l’amore non corrisposto, ma per la straordinaria capacità del regista di restituire vitalità e brio ad una storia più volte raccontata, al cinema e sul palcoscenico, supportato anche dalle magnifiche prove attoriali dei due protagonisti.
Considerando tutta la filmografia di Wright, questa sua ultima fatica si colloca al pari di Espiazione e Orgoglio e pregiudizio, opere in cui il fascino e l’intensità del testo a cui si ispirano risplendono di nuova luce.
Il merito della riuscita di Cyrano va anche alla naturale bellezza delle location: in tempo di pandemia, il regista britannico ha deciso di girare l’intero film in Sicilia, ricreando lo spazio narrativo del XVII secolo di Rostand nella città barocca di Noto e alle pendici dell’Etna, dove è ambientata una magnifica scena di battaglia.
Nomination agli Oscar per i costumi dell’italiano Massimo Cantini Parrini, alla sua seconda nomination agli Oscar.
;Cyrano Il trailer italiano del film Joe Wright
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