![Louise Michel cover](https://www.taxidrivers.it/wp-content/uploads/2009/11/Louise-Michel-cover-208x300.jpg)
Presentato già allo scorso Festival di Roma, esce ora nelle sale, distribuito da Fandango, “Louise Michel”, lungometraggio francese che si radica in pieno nel movimentato stato d’agitazione e crisi cui il mondo del lavoro, e non solo quello, è oggi vittima ed insieme carnefice.
Incitamento al risveglio generazionale (e di classe?) sotto forma di grottesca, politicamente scorretta e lunatica commedia nera, il plot si consuma in una tragicomica e donchisciottesca ricerca del capo (capro espiatorio?) del proprio scontento, cui tagliar la testa, e non solo metaforicamente.
Omaggio alla memoria di Louise Michel, anarchica francese che partecipò all’esperienza della Comune di Parigi, con humor provocatorio il film ha in Louise (Yolande Moreau), “ex uomo” diventata donna ed operaia per necessità, analfabeta e deforme nei modi e nei toni, la sua guida.
La fabbrica di sole donne in cui lavora viene chiusa improvvisamente, le smarrite disoccupate cercano di farsi forza e metter insieme i soldi della buona uscita per “costruire” qualcosa insieme, e Louse propone, con studiata radicalità, di far fuori il padrone. Il sicario cui si affiderà, un Michel “ex donna”, sarà elemento narrativo capace di creare nuovi percorsi ambigui e quasi deliranti in un film che soffia con vigore sulla fiamma della sovversione e non nasconde l’intenzione di denunciare, servendosi dell’impianto comico di fondo, le nefandezze d’un impero politico-finanziario tentacolare e pressoché invisibile, tanto immorale da lasciar prender il sole al proprio capitale in un paradiso fiscale ed al contempo dimenticarsi del resto del genere umano costretto ad una disperata sopravvivenza in terra.
Salvatore Insana