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‘Dovlatov’ è il biopic sull’omonimo scrittore russo

La pellicola sarà al cinema dal 4 novembre

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Con Dovlatov-I libri invisibili Aleksej German Jr. ci racconta nel grande schermo la storia di Sergei Dovlatov, tra gli scrittori russi più apprezzati e influenti del XX secolo.

Il film ha vinto l’Orso d’argento per il miglior contributo artistico al Festival di Berlino 2018 e sarà in sala dal 4 novembre.

Dovlatov, la trama

“Ho sempre pensato che se avessi scritto un romanzo avrei unito il mondo. E se invece non fossi fatto per combattere? Se fossi soltanto un mero osservatore dal buco delle serratura del tempo
del mondo che mi circonda?”.

Partendo dal cinquantesimo anniversario della rivoluzione, Dovlatov – I Libri Invisibili ci mostra sei giorni della vita del brillante scrittore Sergei Dovlatov, autore russo che riuscì a distinguersi per la capacità di vedere ben oltre i limiti dell’allora società sovietica anni Settanta. Un autore che, a sua discolpa, non rientrava nei canoni della cultura ufficiale sovietica, e per questo viveva la sua vita come una miserevole condanna.

“All’età di otto anni ho detto a mia madre che sarei diventato uno scrittore. Da allora null’altro è stato per me più importante”.

Il film darà spazio anche al poeta, nonché amico dello scrittore Josif Brodsky, con cui ha lottato per anni per mantenere le proprie integrità artistiche. In un contesto sociale in cui artisti e poeti venivano schiacciati e censurati dallo stato, i due sono riusciti a mantenere la loro dignità, ma a caro prezzo. Dovlatov e Brodsky si trasferiscono presto in America, perdendo tutto ciò che possiedono.

dovlatov

Aleksey German Jr. è tra i registi più acclamanti del panorama russo della sua generazione.

Il suo primo film, The Last Train, ha conquistato una menzione speciale alla Mostra del Cinema di Venezia, nel 2003. Paper Soldier, del 2008, è stato apprezzato e premiato nei maggiori festival cinematografici europei, ed è diventata anche una delle produzioni russe di maggior successo di quell’annata.
Nel suo film, German Jr, ci mostra una cartolina della Leningrado degli anni Settanta, un periodo gioviale per la città sovietica. I personaggi che la abitano sono tutti giovani, allegri e ricchi di speranza, grazie agli echi di libertà provenienti dal periodo precedente – noto come “il disgelo”.

“Dovlatov è una superstar della letteratura russa”

Ho cominciato a leggere le opere di Dovlatov molto tardi – ha dichiarato il regista –  quando avevo circa 26/27 anni, ma da quel momento le ho lette una dopo l’ altra, immergendomi totalmente nell’autore.
Già da allora ho cominciato a maturare l’idea di realizzare un film su di lui ma per circa quindici anni ho continuato a chiedermi come poterlo fare: Dovlatov è indiscutiblmente uno dei simboli degli ultimi 25 anni del XX secolo. È una superstar della letteratura russa e in molti lo ricordano come una persona straordinaria e al tempo stesso dall’ humour sottile e dall’ incredibile talento: è un vero peccato che non nascano più uomini come lui”.

Dovlatov

Era cruciale per noi combinare la Storia con le vite private, mostrare artisti di talento che, a causa del clima politico, non potevano esprimersi come avrebbero voluto e tuttavia ancora credevano di poterlo fare, cercando sempre di rimanere fedeli a se stessi. Non avevamo intenzione di idealizzarne la figura oppure scavare nel torbido. Volevamo invece mostrare l’ umanità di Dovlatov e come la sua razionalità lo portasse a prendere decisioni che non lo rendevano un mero manichino al servizio dello Stato.” ha concluso German Jr.

Il film è un affresco, spesso tratteggiato con ironia, della cultura sovietica degli anni Settanta. Lo scontro feroce tra la rigida politica di quegli anni contro gli autori che non avevano possibilità di esporsi con le loro opere. I tormenti degli scrittori la faranno da padrone, come la loro insperata ricerca di una posizione culturale all’interno di quella società ricca di contraddizioni.

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