Rientrante nei film dell’estate cinematografica italiana 2021, approda in blu-ray per Sony pictures Home Entertainment Monster hunter, basato sull’omonima serie di videogiochi. Serie divenuta nel tempo un vero e proprio fenomeno globale e dalla quale ad attingere è il britannico classe 1965 Paul W.S. Anderson. Regista non nuovo ai cineVgame, in quanto autore del primo, quarto, quinto e sesto capitolo della saga zombesca Resident evil. Nonché del Mortal kombat del 1995 e di Alien vs Predator. Del resto, come nel citato franchise a base di morti viventi e Umbrella Corporation è la sua compagna di vita Milla Jovovich a fare da protagonista.
Protagonista che, ormai da decenni iconico volto femminile dell’azione in fotogrammi, veste in questo caso i panni del Capitano Artemis.
E, in seguito ad un’improvvisa tempesta di sabbia, finisce insieme alla propria unità in un nuovo mondo ostile e inesplorato. Unità costituita da Lincoln, Dash e Marshall, ovvero T.I. Harris, la Meagan Good e Diego Boneta. Tutti destinati ad avere a che fare con enormi e terrificanti mostri, a quanto pare immuni alle armi in possesso. Man mano che nella dura battaglia compare il misterioso Hunter, cui presta i connotati e l’agilità il Bruce Lee thailandese Tony Jaa.
L’Hunter che si scopre poi far parte della squadra guidata dall’Ammiraglio alias Ron Perlman. Al servizio di una oltre ora e quaranta di visione tempestata fin dal suo avvio di esplosioni colpi sparati. In quanto l’interesse di Anderson è riportare fedelmente l’assenza di narrativa precisa che caratterizza Monster hunter: World.
All’insegna dell’immediato intrattenimento senza tregua a suon di elaboratissima effettistica digitale e dei dialoghi ridotti al minimo.
Per la gioia dei gamer incalliti, ma con non poco citazionismo cinefilo. Perché da un lato l’ambientazione non fatica nell’assumere i connotati di una variante di quella che fa da scenario ai vari Mad Max. Dall’altro le creature sembrano quasi dirette discendenti dei tremors, anche per la maniera in cui si manifestano arrivando dal sottosuolo. Quando non viene tirata in ballo una sorta di incrocio tra lo Smaug hobbitiano e il Draco di Dragonheart. Nel corso di una seconda parte che tende inoltre a trascinare il tutto dalle parti delle pellicole con mostri giapponesi. Fino all’epilogo aperto di Monster hunter, accompagnato nel disco in alta definizione da diversi contenuti speciali. Da sei minuti riguardanti il videogioco a quasi otto sui personaggi, passando per cinque incentrati sulle armi sfruttate. Senza contare due scene eliminate.