‘The Spark’. Abitare è una forma di legittima difesa
Antoine Harari e Valeria Mazzucchi hanno documentato la zad di Notre-Dame-des-Landes (Nantes), una tra le comuni più grandi di Europa. L’opera è stata presentata al festival torinese CinemAmbiente, da poco concluso.
L’énticelle. Le monde entier est une zone á défendre (The Spark, «la scintilla») è un documentario scritto e diretto da Antoine Harari e Valeria Mazzucchi, prodotto da Akka Films con Futur Proche, 5e6 e Temps noir. Già selezionato al Visions du Réel, presentato al festival CinemAmbiente di Torino, è uno sguardo molto prudente su di un simbolo internazionale di resistenza, autogestione e lotta ambientale.
«The zad is just a spark».
Le prime immagini mostrano una sorta di carnevale notturno, suoni di tamburi e danze in maschere artigianali in piena foresta: è il primo anniversario della vittoria della zad, il primo anno dalla decisione del governo Macron di abbandonare il progetto cinquantennale di costruire un aeroporto nel bosco di Notre-Dame-des-Landes, trenta chilometri a nord di Nantes.
La zad, per il governo francese, è la «zona a pianificazione differita»; per quel nucleo di abitanti che iniziarono a popolarla cinquant’anni fa, invece, è la «zone à défendre», un presidio contro la deforestazione. Nel gennaio 2018, il presidente Macron cambia rotta: è grande festa all’interno della comunità, ma seguono tentativi di sgombero da parte della polizia, attraverso «il più grande dispiegamento di forze dell’ordine dal maggio ’68 a oggi». Allo stato attuale, la comune è stata ridimensionata del sessanta percento, poiché rimangono circa quaranta spazi autogestiti dei cento originari, in una superficie di quattrocento ettari boschivi. La sua storia però continua.
«La zad ha resistito perché ci siamo sempre proiettati nel futuro» racconta un residente «senza la paura di essere sfrattati». Il timore dello sgombero e delle ruspe è in realtà costante; ma è peggiore delle pressioni amministrative e finanziarie dell’epoca contemporanea? Per un altro abitante la risposta è no, perché il modello sociale odierno è «cupo», scandito dai tempi della produzione e del consumo; nella zad, invece, per quanto diversamente precari, si è liberi. I protagonisti del racconto s’interrogano sul futuro della loro casa, sulla possibilità di una mediazione con il governo municipale, sulla direzione da seguire.
«La zad non è un’utopia»,
Harari-Mazzucchi.
Il taglio apolitico di The Spark.
L’approccio di Harari e Mazzucchi – rispettivamente giornalista investigativo e documentarista, classe ’87 e ’90 – è molto, molto cauto e distaccato. I registi ricorrono a una serie di ritratti, a interviste a pochi abitanti della zone à défendre, rinunciando al racconto totale; il tono è riflessivo, dubbioso e c’è poca divulgazione; manca una visione d’insieme e una ricostruzione completa; gli scontri tra polizia e locali sono racchiusi in poche immagini, nelle quali la tensione è circoscritta o forse tagliata via; ci sono poche descrizioni di vita quotidiana. D’altro canto, le posizioni ideologiche degli abitanti sono ben sintetizzate in brevi battute. Nel complesso, The Spark è un collage di sentimenti libertari particolarmente convincenti; la scelta di vivere «ai margini», nelle parole dei residenti, risulta assai lucida e il loro modello alternativo di convivenza sociale è chiaro: sostenibilità ambientale, autosufficienza, cooperazione umana e solidarietà; un modello che il governo francese cerca da anni di demolire. «La zad non è un’utopia», scrivono gli autori nel pressbook del film; negli ultimi tempi molte persone, si legge, hanno scoperto un’affinità di pensiero proprio con gli abitanti della zad, in passato guardati con sospetto.
È possibile sperimentare una diversa forma di società senza entrare in contrasto con lo status quo?, si chiede Valeria Mazzucchi. Henry David Thoreau, nel Walden, scrive che se un uomo obbedisce alle leggi del suo essere, non entrerà mai in opposizione a un governo «giusto» («ammesso che gli succeda di trovarne uno»); in tempi recenti, Erri De Luca scriveva che la lotta contro la Tav è un dovere civile.
In Italia non esistono modelli come la zad, in quanto la resistenza in Val di Susa, le proteste No Tap in Puglia e il fronte siciliano No Muos sono forme di difesa del territorio. Notre-Dame-des-Landes, invece, è il laboratorio decennale, ancora vivo e in divenire, di nuova società; nonché la speranza, per qualcuno, di affrancarsi dalle pratiche alienanti e autodistruttive della vecchia e nuova normalità.
Abitare il mondo, farlo a proprio modo, è una forma di legittima difesa.
The Spark
Anno: 2021
Durata: 61 minuti
Genere: documentario
Nazionalita: Svizzera, Italia, Francia
Regia: Antoine Harari e Valeria Mazzucchi
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