Disponibile su Netflix, Il drago argentato è tra le nuove proposte per famiglie della piattaforma streaming. Basata sul romanzo Il cavaliere dei draghi di Cornelia Funke, la pellicola diretta da Tomer Eshed porta sotto la luce dei riflettori il cinema d’animazione tedesco, attraverso una storia fantasy di formazione e amicizia semplice ma emozionante.
Il drago argentato | La trama
In un’epoca lontana, i draghi e gli umani vivevano in totale armonia. Quando l’avidità cominciò a diffondersi, ne seguì una scia di violenza e crudeltà senza precedenti. Determinati a conquistare il potere, gli uomini iniziarono una guerra, dando anche vita a una creatura ammazza-draghi. L’essere mostruoso si ribellò però al suo stesso creatore, mangiandolo. Le creature alate furono così costrette a nascondersi.
Niente resta nascosto per sempre.
Anni e anni dopo, Lung è un giovane drago che vive con il resto dei suoi simili sopravvissuti, lontano dagli esseri umani, in un pezzo di terra incontaminato e solitario. Trascorre le giornate in compagnia dell’amica Fiore di Zolfo, un piccolo coboldo dei boschi, sognando una grande avventura in cui potrà mostrare il suo reale valore.
L’occasione si presenta nel momento in cui sente parlare dei confini del cielo, un luogo misterioso e paradisiaco, che potrebbe ospitare i draghi e offrire loro una protezione duratura da ogni tipo di minaccia e pericolo esterno. Deciso a scoprirne l’ubicazione esatta, per poi condurci tutti gli altri, Lung parte alla volta dei confini, insieme a Fiore di Zolfo e all’umano Ben, creduto un cavaliere dei draghi.
Il fantasy racconta il passaggio dall’adolescenza all’età adulta
Il drago argentato è la classica storia di formazione e di crescita, elaborata attraverso la lente del fantasy. I protagonisti della vicenda sono infatti adolescenti – seppur di specie diverse – che devono affrontare momenti di svolta nella loro esistenza. È in maniera graduale, e grazie alle avventure che i tre vivranno, che avverrà il fatidico passaggio all’età adulta.
In primis troviamo quindi il discorso dell’identità, fondamentale quando si tratta di giovani. Lung, ma anche Ben, ha un passato e delle aspettative future che lo condizionano, impedendogli talvolta di rendersi conto di ciò che ha davanti. La scarsa autostima o fiducia in sé stessi, le ferite mai rimarginate e l’impossibilità di avere qualcuno con cui condividere, forzano le situazioni e, soprattutto, le reazioni ad esse.
La sconsideratezza assume i tratti del coraggio, ma conduce pericolosamente verso il burrone; le menzogne diventano uno strato irrinunciabile e caratterizzante. A mettere un argine a tutto ciò ci pensa l’amicizia, il legame che viene a stabilirsi tra Lung, Ben e Fiore di Zolfo. Ciascuno di loro impara qualcosa in più su se stesso e sugli altri, avviandosi verso la strada della maturità e dell’accettazione.
Il drago argentato | Un buon prodotto per i più piccini, tra immaginario e citazioni
L’universo di fantasia creato dalla pellicola immerge i piccoli spettatori – perché è evidente quale sia il target de Il drago argentato – nell’avventura. I colori, l’energia, le evoluzioni delle creature alate nel cielo, rendono perfettamente l’idea e le danno forma. A ciò fa seguito la realizzazione di questi personaggi immaginari ma realistici. Un drago, un coboldo e un umano hanno poco o nulla in comune su carta, eppure sullo schermo si rivelano simili e affiatati, pieni di sentimenti e di sfumature.
Certo, alla base del progetto c’è un’autrice esperta quale la Funke, conosciuta in particolar modo per Inkheart. Ma parte del merito va senza dubbio anche ai doppiatori (originali) che hanno prestato loro la voce: Thomas Brodie-Sangster (The Maze Runner – qui il trailer del terzo capitolo), Felicity Jones e Freddie Highmore.
Da non sottovalutare infine il gioco di citazioni, più o meno esplicite, sparse qui e là, da Dragon Trainer agli Avengers – di cui sembra di scorgere un accenno del celebre tema musicale – sino ad arrivare addirittura alla coppia Brangelina, qui chiamata Brandelina.
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