La seconda giornata del Lucca Film Festival e Europa Cinema 2021, sabato 2 ottobre, ha visto come assoluto protagonista Aleksandr Sokurov. Il regista russo, uno dei più grandi autori non solo del cinema contemporaneo, come ha sottolineato il direttore del festival Nicola Borrelli introducendolo, nel mattino ha incontrato la stampa per una conferenza e la sera ha ricevuto il premio alla carriera, presentando poi la visione di Madre e figlio, uno dei suoi capolavori. Il festival dedica a Sokurov un’estesa rassegna dei suoi film, proiettati giornalmente durante la manifestazione.
Sokurov ha mostrato profonda emozione e riverenza nel ricevere tale affetto e lunghi applausi e le sue prime parole in conferenza sono state di sentito amore nei confronti dell’Italia, definita la seconda patria di ogni artista, per la sua storia, la sua cultura e il suo popolo.
“In Russia consideriamo la cultura italiana parte di noi, non possiamo vivere e sopravvivere senza di voi.”
Nel ringraziare la città di Lucca e il festival per averlo accolto, ha fatto riferimento al cosiddetto cinema d’autore, che nel programma dell’edizione 2021 del Lucca Film Festival ricopre un ruolo centrale.
“Sono grato per il supporto che date al cinema d’autore, l’apice dell’arte cinematografica. Nessun grande risultato del cinema commerciale e di massa sarebbe potuto esistere senza le scoperte del linguaggio del cinema d’autore”,
ha dichiarato.
Il progetto su Dante e il cinema italiano
Incalzato dalla stampa, il regista russo ha parlato anche di un progetto su Dante che ha in mente da molto tempo e che spera un giorno di poter realizzare, ovviamente in Italia. Ha rivelato come a interessarlo non sia tanto l’aldilà (l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso), ma la vita e l’amore. Sente che l’opera dantesca possa offrire molto più di quello e il suo film sarebbe carico di ottimismo e di luce e non di quel buio a cui pensiamo abitualmente.
“Dopo aver finito Faust sono stato invaso da una nuova eccitazione, pensavo di poter creare ancora qualcosa di grande e di questa portata, ma affrontando Dante ho capito che è di grande complessità. Spero che in futuro, grazie all’aiuto degli italiani, riuscirò a portare in vita questo progetto.”
Non potevano mancare le impressioni di Sokurov sul cinema italiano e sui registi da lui amati.
“Fellini è un artista divino. Amo tutto il Neorealismo, Visconti, ma sono in imbarazzo ad elencarli davanti a voi. Quando studiavo, bisogna considerare che c’era il regime sovietico, ogni film italiano che arrivava, superando le barriere, ci procurava una gioia enorme, come quando vidi Prova d’orchestra e i film di Pasolini. Forse non vi rendete conto di chi erano questi vostri connazionali, forse sono troppo poco stimati in Italia.”
Il premio alla carriera ad Aleksandr Sokurov e la proiezione di Madre e figlio
In serata, Sokurov ha incontrato il pubblico al cinema Astra per ricevere il premio alla carriera, consegnatogli dal direttore del festival. Dopo lunghi applausi, il regista ha poi introdotto la visione di Madre e figlio, film che ha scelto personalmente per l’occasione, descrivendolo come parte di una trilogia in divenire completata da Padre e figlio, come secondo film, e da un terzo dal titolo Due fratelli e una sorella, che non è stato ancora realizzato.
“Madre e figlio punta l’attenzione sui principali personaggi della nostra vita, il figlio e la madre. Tratta dell’amore tenero e, tutto sommato, della vita eterna. Non è un film religioso, è un film sulla vita, sul quotidiano, un film umano. La parte visiva la studio non dai maestri del cinema ma da quelli della pittura. Mentre lavoravo al film ero colpito e influenzato dai pittori tedeschi del romanticismo, in particolare Caspar David Friedrich”,
è quanto dichiarato da Aleksandr Sokurov.