Serata finale per la VI edizione del SoundScreen Film Festival al Palazzo del Cinema di Ravenna, apertasi con l’annuncio dei film vincitori del concorso.
I vincitori del Soundscreen Film Festival 2021
Il documentario Sisters with Transistors di Lisa Rovner, narrato dalla voce della compositrice d’avanguardia Laurie Anderson,è stato giudicato miglior film
“per la necessaria ricostruzione del contributo femminile alla nascita della musica elettronica”.
Premio per la miglior regia all’ungherese Erasing Frank di Gábor Fabricius: una
“metafora sul potere, resa particolarmente cruda dalla fotografia in bianco e nero e dall’immersione totale nell’ambiente sonoro claustrofobico”.
Il premio Maurizio Principato al miglior contributo musicale è andato, invece, a Zanka Contact del marocchino Ismael El Iraki, per essere stato
“il film più rock’n’roll del festival”.
Sashimi di Francesco Emmola è stato invece votato miglior cortometraggio.
Il vampiro
A seguire, una performance piuttosto particolare: la sonorizzazione dal vivo di un film… sonoro. Sì, perché questo Dracula (1931) di Tod Browning – che riprende il tema del vampirismo, caro alla rassegna ravennate – è uno dei più famosi tra i primi film parlati (la sincronizzazione suono/immagine è stata introdotta nell’industria cinematografica nel 1927).
Il chitarrista (ex CCCP e CSI) Massimo Zamboni, il polistrumentista Cristiano Roversi e il percussionista Simone Beneventi evocano il perturbante con il suono per gli spettatori in sala, con i dialoghi del film mantenuti soltanto nei momenti essenziali alla comprensione della trama, peraltro ben nota e facilitata da un linguaggio visivo che è in buona parte ancora quello del film muto.
L’esperienza è risultata dunque suggestiva ed emozionante, con l’apice che è stato toccato quando Massimo ha cantato la (anche) sua Curami. Come si dice in questi casi, l’applauso finale è stato lungo e sentito.
Durante questa edizione del SoundScreen Film Festival sono stati sonorizzati dal vivo anche Metropolis (1927) di Fritz Lang, L’uomo con la macchina da presa (1929) di Dziga Vertov, Dog Star Man (1961-64) di Stan Brakhage e Il colore del melograno (1969) di Sergej Paradzanov durante la serata di apertura.