Goliath, arrivata oggi alla quarta stagione, è una serie tv su Amazon Prime Video.
Goliath la trama
Siamo a Santa Monica, in California. L’avvocato Billy McBride (Billy Bob Thornton), sempre sull’orlo del precipizio verso l’autodistruzione, affronta in ogni singola stagione un caso contro giganti economici assetati di potere e denaro, difesi dallo studio Cooperman-McBride. Il responsabile é Donald Cooperman (William Hurt), un uomo sfigurato nella guerra in Vietnam, dalla malvagità senza limiti. Tra sotterfugi legali, colpi di scena degni di un action movie e storie d’amore e d’odio, Billy rappresenta il Davide contro Golia, il piccolo che rende giustizia ai deboli nei confronti dei potenti. Si passa da una grande multinazionale delle armi a un giro di spaccio di droga internazionale, fino alla corruzione nel campo della distribuzione delle acque o alla diffusione di oppioidi pericolosi per la salute pubblica.
Goliath il cast
Il personaggio, interpretato da Billy Bob Thornton, si porta dietro, in maniera piuttosto edulcorata, qualcosa del vecchio protagonista visto in Babbo bastardo, rendendo un avvocato di primo livello una persona piena di fragilità. Beve parecchio e non utilizza sempre e solo il linguaggio “legalese”; piuttosto predilige del sano turpiloquio.
Thornton ha vinto un Golden Globe per questa serie. Nel cast, anche Tanya Raimonde, già vista in LOST, che interpreta Brittany Gold, una prostituta amica di Billy e sua assistente legale. Nina Arianda interpreta Patti Solis-Papagian, il secondo avvocato di tutti i casi che accetterà Billy. La giovane Diana Hopper è la complessa figlia di Billy, Diane McBride.

Davide-Billy e Golia
Billy Bob Thornton è un attore che ha sempre prediletto ruoli particolari, all’interno di storie che mettono in evidenza quanto una parte della società tenda a schiacciarne un’altra.
Spesso dalla parte degli ultimi e degli emarginati, Thornton ha dato vita nel tempo a un personaggio calmo e riflessivo, ma pieno di fragilità, a un uomo che, ogni volta che lo vediamo sullo schermo, sentiamo vero nella sua essenza, nella consapevole di essere mortale, fragile e preda di eventi più grandi di lui. Emblema di queste sue scelte è il protagonista in L’uomo che non c’era dei fratelli Coen.
In questa serie TV, Thornton dirige il primo episodio della quarta stagione, Hadleyville, in cui vengono inseriti degli stacchi surreali in bianco e nero ambientati in un fantasioso western simbolico.
La stella dello sceriffo si fa emblema del senso profondo di questa serie: la giustizia, costi quel che costi, va sempre perseguita fino in fondo.

Goliath La prima stagione
Billy McBride è alle prese con uno strano caso che vede un dipendente di una grande azienda, produttrice di armamenti, esplodere sulla barca di proprietà dell’azienda stessa. A portare il caso nel suo improbabile studio, situato nella stanza dell’Ocean Lodge, un Motel da quattro soldi, è l’agente immobiliare e avvocato Patti Solis-Papagian (Nina Arianda), la quale presto scopre, insieme a Billy, che affrontare una causa contro una multinazionale degli armamenti può diventare molto pericoloso. La stagione é composta di otto episodi da cinquantaquattro minuti l’uno, che ci legano affettivamente sia ai personaggi che alla loro causa. Le svolte narrative arrivano inaspettate, come fulmini a ciel sereno, rimettendo ogni volta tutto il materiale narrativo in discussione, come se la causa fosse persa in partenza.
La seconda stagione
Il cartello della droga, La mano, viene smantellato dal consigliere Marisol Silva (Ana de la Reguera) nella città di Los Angeles. Diversi personaggi, che hanno interessi milionari nella città, si celano dietro la candidatura di questa affascinante donna dalle umili origini, futura sindaco di Los Angeles. Il giovane Julio, ragazzo promettente all’interno di un programma di recupero delle periferie, fortemente voluto dal consigliere Silva, viene accusato di duplice omicidio, a seguito della morte dei suoi fratelli. Billy, cliente del bar del padre del ragazzo, decide di prenderne le difese, scoprendo, indizio dopo indizio, la scomoda verità che nessuno si può permettere di dire. Il finale di questa stagione, anch’essa composta di otto episodi da cinquantaquattro minuti l’uno, è di quelli che non ci aspetteremmo mai di vedere.
La terza stagione
Il presagio di un corvo ci introduce nel racconto dalle tinte oscure, all’interno della Central Valley. Agli agricoltori manca l’acqua per sopravvivere.
In una delle fattorie si apre una strana frana che sembrerebbe di origine carsica e a farne le spese è un amico di Billy. Sulla terra arsa dal sole, iniziano a vagare in cerca di risposte Billy e la sua socia Patti. Sono interessanti in questa terza stagione i rimandi al fenomeno della siccità e a quello dello sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Il cattivo di turno, interpretato da un Dannis Quaid in formissima, è Wade Blackwood, proprietario di sterminati mandorleti e di un casinò, ricettacolo di perdizione e non a caso luogo nel quale si fa largo uso di sostanze stupefacenti. Anche se la seconda stagione aveva colpito per la complessità della trama e per le particolari perversioni di alcuni personaggi, questa terza, ricollegandosi alla seconda nella trama, rilancia sul versante della presa sul pubblico. Ricollegandosi alla precedente stagione e a quanto raccontato, vi aggiunge un tocco di psichedelia.

La quarta stagione
Questa volta Billy si ritrova proiettato all’interno di uno dei più prestigiosi studi forensi, per mettere alle strette un gruppo di società farmaceutiche, accusate di avere diffuso farmaci dannosi per la salute pubblica. Al suo fianco, sempre Patti, più agguerrita che mai. Billy riesce a chiudere accordi milionari con una società farmaceutica dopo l’altra, ma la cosa inizia a puzzare di marcio. Tutto sembra troppo facile per il nostro atipico principe del foro. Il suo intuito ancora una volta non mente e si viene proiettati in un vortice di intrighi orditi ad arte da imprenditori senza scrupoli. Il bello di questa quarta stagione, composta di otto episodi quasi tutti della durata di quarantacinque minuti, quindi decisamente più breve della precedente, è un inserto surreale in bianco e nero, che riporta a un continuo presagio di morte. Billy si tira dietro le ire dei giudici come ha sempre fatto, si fa riprendere dai suoi colleghi e non si arrende di fronte a nulla, tranne alle sue debolezze.
Prime video Ottobre 2021: le nuove uscite