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‘Every Breath You Take – Senza respiro’ con Casey Affleck su Sky, il prevedibile duello dei mind games

Il thriller drammatico di Vaughn Stein, su Sky Cinema Uno dal 27 settembre e on demand su Now, lavora sul concept arci-noto dell'intruso psicotico che cospira contro una famiglia, sfruttando fotografia e musica, ma peccando di originalità

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Si vive solo due volte è una frase che sta bene a James Bond, ma non a tutti. Casey Affleck ha già vissuto, cinematograficamente, il ruolo del padre in lutto nel toccante Manchester by the sea. Basta e avanza: la seconda vita di genitore addolorato in Every Breath You Take – Senza respiro di Vaughn Stein è già di troppo. Tanto più se attorno alla sua sofferenza non si sa costruire di meglio che un thriller molto anni ’90, molto già visto, molto da suspense accademica. Con un elemento tra gli altri, in questo revenge movie, a fare da pericoloso cliché: l’intruso psicotico che s’insinua sinistramente in famiglia. Se non con l’ideologico Teorema di Pasolini, il déjà-vu scatta con Cape Fear di Scorsese (che è già un remake) o Il sacrificio del cervo sacro di Lanthimos.

Su Sky Cinema Uno dal 27 settembre, in streaming su Now e disponibile on demand, Every Breath You Take può anche togliere il respiro, giocandosi le sue svolte e la minaccia incombente, ma non fatevi ingannare dal fatto che sia un film Sky Original: l’originalità non è il suo forte.

La trama di Every Breath You Take

Il prologo è il trauma. Grace (Michelle Monaghan) sta accompagnando in auto all’allenamento di hockey il figlio Evan (Brenden Sunderland), quando all’incrocio una macchina taglia la strada. L’incidente è fatale, il ragazzo muore. Tempo dopo, la donna è alle prese col dolore mai superato. Nella lussuosa abitazione la si vede nuotare nervosamente in piscina. Con un mare di lacrime dentro, evidentemente: bracciate che sembrano schiaffi all’acqua. Il marito Philip (Casey Affleck), terapista in un istituto accademico di psichiatria, sembra lavorare meglio al dolore degli altri che alle afflizioni private. La figlia teenager Lucy (India Eisley), forse trascurata, è stata cacciata da scuola dopo essere stata sorpresa a sniffare una striscia di cocaina. Ognuno vive, separatamente, il lutto.

Incredibilmente, Philip non trova agio di sfogarsi né con la moglie, né con la figlia, bensì con la paziente Daphne (Emily Alyn Lind), a cui espone la propria storia. E se ne vanta in un congresso scientifico: altro che metodi vecchia scuola, solo ricambiando le confessioni della giovane che ha in cura, lo psichiatra è riuscito a risollevarla da una storia di tentati suicidi e psicosi familiari. Applausi per l’idea alternativa, finché Daphne non chiama il suo mentore psichiatrico in preda alla disperazione per la morte di un’amica in un incidente stradale. Per poi suicidarsi il giorno dopo. A quel punto fa la sua comparsa il fratello di lei, James (Sam Claflin), che apparentemente non ha nessuna ostilità verso Philip. Ma poi cospira per inguaiarlo al lavoro e prova a sedurne moglie e figlia. Tutto qui, o ci sono piani persino più diabolici?

Every Photo You Take: un film d’immagine

Every Breath You Take – misterioso titolo in stile Police di cui a fatica si comprende il senso – non rivela, da parte di Vaugh Stein, una significativa impronta d’autore, ma nemmeno appare del tutto rinunciatario sul piano drammatico. Casey Affleck e Sam Claflin ingaggiano un duello psicologico di mind games. Il personaggio di James, dagli zigomi aguzzi e – ci fidiamo dei colleghi americani – dall’accento British, è una sagoma indecifrabile, che penetra nelle vite e nella mente della famiglia a lutto, con in testa un qualche algido teorema della vendetta.

James rivolge un gesto d'affetto a Lucy

Every Breath You Take: James (Sam Claflin) rivolge un gesto d’affetto a Lucy (India Eisley)

Le barriere, fragili come vetro, sono presto infrante. Nella casa di sfarzo borghese, tutta vetrate e pianti privati, padre, madre e figlia sono isolati anche visivamente nel rispettivo dolore, fatto di gesti implosi e solitudini dalle angolazioni multiple. Ecco: a un certo punto, più che lavorare di sfaccettature allo script, Every Breath You Take s’innamora della superficie. Alle voci dei personaggi si sostituisce un’angosciante colonna sonora di archi. E soprattutto, il film finisce per essere scritto quasi più incisivamente dal direttore della fotografia, Michael Merriman, che dallo sceneggiatore David K. Murray. Più di alcuni dialoghi poco memorabili, se non goffi, resta impresso l’umore notturno dell’auto guidata da Michelle Monaghan nella serpentina delle strade mal illuminate.

Vestito per uccidere (di noia?)

Come thriller drammatico, si può dire, Every Breath You TakeSenza respiro si veste della stessa eleganza glaciale del suo villain. Gli interni sembrano curati da un feticista dell’interior design, ideali per il rimbombo delle amarezze inconfessate dei protagonisti.

Every Breath You Take: Philip (Casey Affleck) Grace (a destra, Michelle Monaghan) a cena con una collega di lui (Veronica Ferres)

Every Breath You Take: Philip (Casey Affleck) Grace (a destra, Michelle Monaghan) a cena con una collega di lui (Veronica Ferres)

La fotografia spegne i toni esterni nel blu uggioso dei cieli, nel grigio depresso e umido delle strade. Dal montaggio inquieto, che si divide tra i personaggi e sterza nelle visuali, sembra di doversi aspettare costantemente qualche rivelazione. Che arriverà, in effetti. Con un miracoloso squilibrio, risultando allo stesso tempo prevedibile, per chi abbia masticato un po’ di thriller, ma anche tortuoso, nelle inattese spiegazioni conclusive.

L’adrenalina, dunque, finisce pure per salire, promuovendo Every Breath You Take a dignitoso film da divano. Ma per il resto, la sensazione predominante è che non ci sia vera vita drammatica nel gioco patinato e perverso della sua eleganza senza spessore.

Every Breath You Take - Senza respiro

  • Anno: 2021
  • Durata: 102'
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Genere: Thriller, drammatico
  • Nazionalita: Stati Uniti
  • Regia: Vaughn Stein
  • Data di uscita: 27-September-2021

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