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‘Il materiale emotivo’ di Sergio Castellitto tra poesia e realismo

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Vi riproponiamo la recensione di Il materiale emotivo di Sergio Castellitto. Il film è stato recentemente pubblicato su Raiplay. Vi basterà iscrivervi gratuitamente per vederlo. È una produzione Italia – Francia, prodotta da Rode Drive, con Rai Cinema, Mon Voisin, Productions e Tikkun Productions

Senza mai essere melodrammatico, con pudore e delicatezza, Il materiale emotivo compie un viaggio nei sentimenti umani. Una regia raffinata, un cast d’eccezione e una sceneggiatura poetica sono gli ingredienti ideali per un’opera di formazione che travalica i confini del cinema, trasportando lo spettatore in una vera catarsi vissuta insieme ai protagonisti.

La trama

Vincenzo (Sergio Castellitto) dedica l’esistenza alla sua libreria parigina, una piccola perla adagiata al centro di una piazzetta di Parigi e alla figlia Albertine (Matilda De Angelis), costretta a vivere su una carrozzina e rinchiusa in casa. La vita di Vincenzo scorre tranquilla, ma la calma non può durare per sempre. Un giorno Yolande (Bérènice Bejo), una ragazza scombinata ed esuberante, fa irruzione nel negozio. Affascinato dalla forza vitale della donna, Vincenzo inizia a riscoprire emozioni ormai dimenticate da tempo, che lo porteranno a interrogarsi sul modo malinconico e sospeso di affrontare la sua vita.

Un film soave

Il materiale emotivo inizia con un prologo, consapevole o meno, non fa alcuna differenza. Interessa, piuttosto, notare come Sergio Castellito riesce a condensare, in pochi minuti e con un piano sequenza ben orchestrato, i principali temi e processi narrativi affrontanti nel film.

Lo spettatore vede aprirsi un sipario e la macchina da presa avanza lentamente nello spazio. È l’alba, i primi raggi di sole illuminano una bellissima piazzetta e un uomo indaffarato ad aprire la sua libreria.

Poi, vediamo lo stesso uomo entrare all’interno del negozio e iniziare una delle sue tante giornate di lavoro. A questo punto la macchina da presa si alza e senza stacchi ci mostra una soffitta, un acquario, una ragazza in carrozzina e la torre Eiffel sulla sfondo. Siamo a Parigi.

In questi pochi minuti vengono presentati i due principali protagonisti del film, Vincenzo, il libraio folgorato dalla letteratura e Albertine, la sua amata figlia.

La presentazione di Vincenzo e Albertine avviene con pudore, oppure come suggerisce il regista, in modo soave, come soave d’altronde è tutto il film.

La libreria e la soffitta

In questi minuti iniziali, lo spettatore non fa solo la conoscenza dei personaggi. Viene mostrato, infatti, anche l’ambiente o meglio gli ambienti, che diventano delle vere prigioni.

C’è la libreria, innanzitutto, il regno di Vincenzo, dove ha concentrato la sua esistenza. Uno spazio apparentemente felice, ma senza dubbio claustrofobico, che gli impedisce di vivere in pieno la vita.

La soffitta, invece, diventa il carcere per Albertine, che, costretta su una carrozzina, si rifiuta di uscire e di parlare.

La bellezza e l’interesse del prologo del film, che, è utile ribadire, non è dichiarato, non è solo di carattere narrativo. Si possono, infatti, individuare pochi spunti riflessivi di matrice cinematografica e teatrale.

Il sipario, che si apre davanti agli occhi dello spettatore per poi chiudersi alla fine, è un esplicito riferimento al mondo teatrale e non è l’unico. Nella stessa piazzetta, infatti, c’è un teatro, dove lavora Yolande, la donna che come una burrasca travolgerà la vita di Vincenzo.

E, come avviene a teatro, la vicenda che si sviluppa ne Il materiale emotivo viene rappresentata dai suoi personaggi, i quali in certi momenti sembrano semplicemente abbozzati. Ma attenzione, non è un difetto della sceneggiatura; anzi è un pregio.

In questo modo lo spettatore può facilmente identificarsi con loro e vivere le emozioni dentro la storia. Il materiale emotivo, dunque, diventa quello di tutti noi, dove corpo e anima vivono insieme, con tutti gli ossimori possibili.

Il materiale emotivo dichiara il debito del cinema nei confronti del teatro, però non è per nulla un film teatrale. L’intero lungometraggio è stato girato all’interno del teatro 5 di Cinecittà, ma gli esterni, interamente ricostruiti, hanno peculiarità tipicamente cinematografiche e sono sorprendenti per la loro tridimensionalità.

La letteratura folgora

La sceneggiatura del film, scritta da Margaret Mazzantini, è tratta da Un drago a forma di nuvola, graphic novel di Ettore Scola. Ma la sceneggiatrice compie un sapiente lavoro di riscrittura. Il materiale emotivo, seppur mantiene immutato l’impianto narrativo del lavoro di Ettore Scola, stravolge alcuni aspetti, per esempio quello che riguarda le citazioni letterarie.

L’attualità uccide, la letteratura folgora”.

È questa una delle battute più importanti pronunciate da Vincenzo. La letteratura  acquisisce un’importanza primaria nel film e i dialoghi sono colmi di citazioni che rimandano ai grandi classici.

Questi erano già presenti in Un drago a forma di nuvola, ma erano separati dal testo, come se rappresentassero un corpo a sé stante. Ne Il materiale emotivo, invece, diventano parte integrante e non servano per pretese culturale, ma accompagno i personaggi nel loro percorso di crescita.

Lo spettatore, dunque, può ritrovare riferimenti a Il barone rampante di Italo Calvino, Le notti bianche di Fedor Mihajlvic Dostoevskij e altre che richiamano, indirettamente, Oscar Wilde e Anton Cechov.

Il cast

Un punto di forza de Il materiale emotivo è la talentuosa interpretazione degli attori. Sergio Castellitto, nei panni del libraio Vincenzo, riesce a stabilire un equilibrio perfetto tra poesia e realismo.

Discorso analogo per Bèrénice Bejo. La sua Yolande è un personaggio nevrotico, reso naturale dalla sua magistrale tecnica interpretativa. E poi Matilda De Angelis, che per l’intero film pronuncia una sola battuta, ma riesce costantemente a comunicare gli stati d’animo del suo personaggio con la sola padronanza mimica.

Le apparizioni di Sandra Milo, per nulla secondarie, sono fresche e brillanti. Non delude neanche Clementino, il rapper napoletano, che, con la sua simpatia, mai banale, riesce a dare un ulteriore tocco di realismo a un film magicamente poetico.

Il materiale emotivo (2021): Trailer del Film di e con Sergio Castellitto – HD – YouTube

 

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