Il 59° New York Film Festival avrà ciò che mancava alla precedente edizione: le persone.
Vasta la selezione di riscoperte e revival, tra cui un tributo ad Amos Vogel, il co-fondatore del festival, e restauri di pellicole come “Chameleon Street“ di Wendell B. Harris Jr. e “The Round-Up” di Miklos Jancso .” La sezione Currents continua la tradizione del festival di evidenziare i nuovi lavori di registi sperimentali e d’avanguardia.
Tutto inizia con “The Tragedy of Macbeth” di Joel Coen e si chiuderà il 10 ottobre.
59 °New York Film Festival
Alcuni dei film più attesi per il New York Times
The tragedy of Macbeth
Sangue e tradimento: cineasti da Akira Kurosawa a Roman Polanski hanno interpretato “Macbeth”. Nella sua versione essenziale, Joel Coen pianta , senza il fratello, si muove tra cinema e teatro, prendendo spunto da Orson Welles, il cui adattamento del 1948 fu uno dei suoi ultimi film di Hollywood.? Un vulcanico Denzel Washington, che incarna ferocemente, come ha detto Welles, “il decadimento di un tiranno”. Il film apre il Festival.
‘Drive My Car’
Arte e vita si confondono in “Drive My Car”, una delle due selezioni nella lista principale di Ryusuke Hamaguchi. (L’altro è “La ruota della fortuna e della fantasia.“) Una meditazione sull’amore, il desiderio, il lavoro e il dolore liberamente tratto da una storia di Haruki Murakami, è incentrato su un attore-regista, Kafuku (un eccezionale Hidetoshi Nishijima). Per tre ore Kafuku sopporta una profonda perdita e rimane impegnato con le sue produzioni teatrali sperimentali. Quando inizia a lavorare su una nuova messa in scena di “Uncle Vanya”, il confine tra la vita e lo spettacolo svanisce. La recensione del Film

‘Il Buco’
Nel 1961, un gruppo di speleologi milanesi si recò nel sud Italia per mappare una profonda grotta nel fondo di una remota valle di montagna. La loro spedizione è il punto di partenza del nuovo film di Michelangelo Frammartino, che non è né un documentario né un racconto di avventura, ma piuttosto una meditazione tranquilla, intensa, quasi di una bellezza travolgente sulla vita, la morte, la curiosità umana e l’insondabile potere della natura. la recensione

The Worst Person in the World
Definito come ‘irresistibile e impossibile’ il personaggio del titolo (Renate Reinsve, premio come migliore attrice al Festival di Cannes di quest’anno, un’artista ‘trasformista emotiva’) è il centro del dramma di Joachim Trier. La donna corre attraverso la vita – e i sentimenti delle altre persone – sfrecciando e inciampando, fallendo e avendo successo. Felice, depressa, generosa, crudele, impetuosa. The Worst Person in the World a Cannes 2021 il film di Joachim Trier

‘Bergman Island’
Nell’ultimo film di Mia Hansen-Love, Chris e Tony (Vicky Krieps e Tim Roth) si recano a Faro, l’isola svedese battuta dal vento dove Ingmar Bergman ha vissuto e lavorato. La sceneggiatura incompiuta di Chris diventa un film nel film, anch’esso ambientato su Faro e interpretato da Mia Wasikowska e Anders Danielsen Lie. Il risultato non è tanto un omaggio a Bergman quanto una meditazione su alcuni dei suoi temi. la recensione del film