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Reviews

Kill bill 2 La recensione

“Mancano 3 linee rosse sulla lista della sposa ruggente, gli ultimi 3 membri della Deadly Viper Assassination Squad. Il capitolo conclusivo della saga di Tarantino ci trascina nuovamente all’interno delle avventure dell’implacabile Black Mamba, sulla scia di sangue che lascia dietro sè per vendicare il massacro dei Due Pini”.

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DavidCarradine02

Mancano 3 linee rosse sulla lista della sposa ruggente, gli ultimi 3 membri della Deadly Viper Assassination Squad. Il capitolo conclusivo della saga di Tarantino ci trascina nuovamente all’interno delle avventure dell’implacabile Black Mamba (Uma Thurman), sulla scia di sangue che lascia dietro sè per vendicare il massacro dei Due Pini.

Il film si muove su un piano molto diverso rispetto al primo, diviene a tratti quasi un melodramma, l’elemento sangue è molto meno presente quasi a sottolineare un passaggio psicologico della protagonista, la vendetta ora cede il posto alla sola voglia di concludere il piano per poter finalmente ricominciare come una mamma, non più un’assassina. Domina ancora l’elemento di contaminazione tra generi diversi, dalla sceneggiata al western, dal cinema orientale fino a lambire il noir anni 50. Ogni scena è un sunto di genere cinematografico, un microcosmo filmico. I dialoghi ritornano copiosi e verbosi, quasi filosofici ma, come sempre, senza obiettivi moralizzatori.

La sceneggiatura è sapiente e ben costruita, si alternano momenti di azione pura a momenti quasi meditativi e di contemplazione delle immagini. Il finale è semplice e liberatorio, Beatrix (alias Mamma) dopo aver eliminato tutti gli obiettivi ritrova la figlioletta e con lei la pace dello spirito, e tra una risata ed una lacrima ringrazia distesa sul pavimento del bagno. Tarantino ci parla del cinema attraverso il cinema e mette in scena tutto ciò che è passato attraverso i suoi occhi riuscendo comunque a realizzare qualcosa di magnifico anche per chi non possiede i suoi stessi strumenti. Un insieme fluido e armonico che stupisce, diverte ed emoziona non solo chi vive per il cinema.

Flavia Moretti