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‘I Bastardi di Pizzofalcone’ la recensione delle tre stagioni

Arriva, finalmente, la terza stagione de I Bastardi di Pizzofalcone, con Alessandro Gassmann e Massimiliano Gallo. Tra le più attese della Rai, e decicsamente tra le migliori

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Per le trasposizioni filmiche dei suoi romanzi, Il 2021 è decisamente l’anno di Maurizio De Giovanni: da Il commissario Ricciardi con la regia di Alessandro D’Alatri, a Mina Settembre di Tizina Aristarco, a Il silenzio grande di Alessandro Gassmann presentato al 78 Festival di Venezia.

I Bastardi di Pizzofalcone è sbarcato su RaiPlay. Vi basterà iscrivervi gratuitamente per vederlo!

E ora la terza stagione de I Bastardi di Pizzofalcone inaugura l’autunno di Rai Fiction. Molto attesa, essendo passati oramai tre anni dalla seconda (la prima era del 2017), e soprattutto, essendo rimasto in sospeso il destino dei personaggi dopo lo scoppio di un’autobomba, proprio mentre si festeggiava la soluzione del loro caso più spinoso.

I Bastardi di Pizzofalcone: La prima stagione

Sono vicende corali quelle del fatiscente commissariato napoletano di Pizzofalcone, ma la figura più importante è quella di Giuseppe Lojacono (Alessandro Gassmann), che arriva a Napoli dalla Sicilia, trasferito per un’ombra molto spessa su di lui e sulla sua carriera. È accusato di collusione con la camorra, e deve dimostrare faticosamente la sua innocenza.

Fin dal suo arrivo, Lojacono appare molto ligio alle regole; la sua determinazione fa sì che il commissariato si riscatti, tanto da poter seguire ancora casi di omicidio, anziché la semplice amministrazione, prima della chiusura stabilita a breve. Nei primi sei episodi, Lojacono mette in campo tutte le sue doti, il rigore e l’intuito, diventando ben presto indispensabile. Nella vita privata, deve fare i conti con la figlia  che lo raggiunge a Napoli, con l’adolescenza di lei, e con la relazione sentimentale non proprio semplice che lo sta legando alla PM Laura Piras (Carolina Crescentini).

I bastardi di pizzofalcone

I bastardi di Pizzofalcone: La seconda stagione

Altri sei episodi e altri sei casi complessi su cui indagare. Lojacono viene ricattato dalla camorra e la tensione sale, tanto da essere sospettato e pedinato dai suoi stessi colleghi. Tutto si rasserena prima che la bomba lasci sospesi gli eventi: chi si sarà salvato e chi no?

Chi sono i Bastardi: I personaggi e i loro segreti

Insieme a Lojacono si approfondiscono le storie private dei suoi colleghi, come quella di Pisanello (Gianfelice Imparato), tra di loro il più anziano, che cerca il disegno perverso dietro i suicidi di parecchi anziani nella zona, liquidati secondo lui troppo frettolosamente. Marco Aragona (Antonio Folletto), agente scelto -“scelto da chi?” chiede spiritosamente Luigi Palma (Massimiliano Gallo), il nuovo vice-questore quando lo presenta a Lojacono. Aragona è di buona famiglia, aiutato economicamente dal padre,  ed è gelosissimo delle sue origini, che tiene rigorosamente nascoste.

I Bastardi di Pizzofalcone

Clemart: il personaggio di Pisanello (Gianfelice Imparato)

Completano la squadra: Francesco Romano (Gennaro Silvestro) e Alessandra Di Nardo (Simona Tabasco) con i loro segreti: il primo, un passato di prevaricazione sulla moglie che vorrebbe riconquistare, la seconda un’omosessualità che pian piano si svela, fino alla completa accettazione. Ultima, ma non ultima, Ottavia (Tosca D’Aquino), di cui s’innamora il vice-questore.

Massimiliano Gallo recita toccando come sempre tutte le corde dell’emotività. È passato recentemente, solo per citare alcune sue interpretazioni, dalla svagatezza del marito di Imma Tataranni alla profondità ne Il Silenzio Grande o Il sindaco del rione Sanità. Performance teatrali intensissime e ruoli leggeri, con esiti ugualmente riusciti.

La terza stagione

Scopriremo gradualmente chi è sopravvissuto perché i poliziotti compaiono ad uno ad uno a testimoniare e per ciascuno tiriamo un sospiro di sollievo.. Lojacono, per il suo carattere chiuso e tormentato, si sente responsabile, ma bisogna trovare i colpevoli e non si può indugiare a lungo nelle inquietudini individuali. Si deve invece ritrovare l’affiatamento tra colleghi, rinnovare le intese, perché ora sono tutti coinvolti, tutti sospesi dalle indagini, e costretti a incontrarsi sul terrazzo  del commissariato. Qui, discutono progettano scherzano per alleggerire le tensioni, ma un solo sguardo sa dire lo spaesamento di ciascuno. La rabbia. E le fragilità. Ognuno deve fare i conti con l’esplosione che ha scosso tutto dalle fondamenta, che, come dice Alessandra “è stata devastante”.

Il ruolo di Lojacono

Lojacono è sempre al centro del lavoro e delle relazioni. Nella prima stagione il suo ruolo è stato chiarissimo fin da subito. Viene cacciato con disonore da Palermo verso Pizzofalcone. “U’ cess’ e commissariato”, lo definisce il suo superiore siciliano, “ma lì ti troverai benissimo, ti divertirai”. “Anche l’inferno è meglio di qui”, risponde lui. E proprio a Pizzofalcone la prima cosa che fa è riparare un muro scrostato, dimostrando quanto ami i fatti più delle parole. Le sue parole sono misurate. Non è un chiacchierone, Giuseppe Lojacono.

Ma quando è rilassato, con la figlia, l’amica Letizia, e con Laura (ora la relazione si è distesa) parla di più e sa essere molto affettuoso. Comunica poi con l’intensità degli occhi e l’espressività del viso, i silenzi carichi di attese, la sobrietà dei gesti. Insomma, tra gli eroi delle serie italiane è il più affascinante, davvero.

I Bastardi di Pizzofalcone

Il ritmo della terza stagione

I Bastardi di Pizzofalcone è stato affidato nel tempo a tre registi differenti: a Carlo Carlei la prima stagione, ad Alessandro D’Alatri, la seconda, ed ora a Monica Vullo. Monica Vullo ha diretto fiction con toni più leggeri (Don Matteo e Il paradiso delle signore). Eppure, qui, sa trovare un’intensità che sembra anche maggiore delle stagioni precedenti. E un ritmo serrato, che non è solo quello degli eventi, ma riflette il trauma attraversato da ogni personaggio.

Poche incursioni nelle vite private, perché il dramma collettivo non dà tregua, e cresce così il senso dell’appartenenza. Una scena tra tutte riassume la nuova sfida: la squadra procede verso di noi, con una composizione del gruppo e un passo deciso da telefilm americano.

Una delle serie migliori

Dicevamo tre registi differenti. Ma I Bastardi di Pizzofalcone funziona alla stessa maniera. Con lo sfondo di Napoli e delle sue location che continuano a sedurre e a esserci sempre più familiari; una discreta napoletanità, la rappresentazione di un luogo del Sud per una volta fuori dai cliché; la credibilità dei personaggi e delle loro storie. E delle interpretazioni. Al di sopra di tutto, però, una scrittura che tiene, senza sbavature e senza ricerca di effetti speciali a tutti i costi.

RaiPlay ha reso disponibile il primo episodio de I bastardi di Pizzofalcone nei giorni precedenti l’uscita in tv per RaiUno.

I Bastardi di Pizzofalcone

  • Anno: 2021
  • Durata: 3 stagioni, 18 puntate
  • Distribuzione: Rai
  • Genere: poliziesco
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Carlo Carlei, Alessandro D'Alatri, Monica Vullo
  • Data di uscita: 20-September-2021

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