È disponibile su Disney Plus (da Hulu) la serie Only Murders In Building, produzione originale le cui puntate sono rilasciate con cadenza settimanale ogni martedì.
La Storia
Nell’Upper West Side di Manhattan, in un condominio di lusso tre inquilini (Charles, Oliver e Mabel) sono testimoni di una morte orribile. Appassionati di podcast su true crime, e convinti che si tratti di un omicidio, i tre iniziano a indagare scoprendo segreti di eventi avvenuti anni prima…
La Recensione
La commedia gialla è uno dei generi più difficili da trattare per il raro equilibrio da trovare nel bilanciare gli ingredienti mistery e umoristici: uno degli esempi più riusciti, al cinema, è forse Misterioso Omicidio a Manhattan, piccolo capolavoro di Woody Allen dove le solite, irresistibili ansie del regista fanno da giusto contraltare a una trama da detection perfettamente congegnata.
Lo stesso meccanismo, oliato alla perfezione, è quello che si ritrova nella godibilissima Only Murders in Building, dieci episodi rilasciati con il “nuovo” sistema Disney che in qualche modo recupera la possibilità di assaporare ogni puntata (una ogni martedì) evitando quel binge wacthing che era diventata pratica comune e che a volte soffocava la visione dei prodotti.
D’altronde, la creazione è opera di due vecchie volpi come Steve Martin e Dan Fogelman: il primo, classicissimo interprete di commedie frizzanti per famiglie, il secondo sceneggiatore (tra l’altro) di super best come This Is Us e Cars. Stupisce però vedere come l’ingranaggio giallo parta agevolmente e senza intoppi, scivolando dritto per ogni puntata anche grazie al supporto di un altro gigante come Martin Short, insieme alla piacevolezza mainstream di Selena Gomez.
Insieme agli interessantissimi ed efficaci volti di contorno come Tina Fey e Nathan Lane, il risultato è insomma un meltin’ pot di stili: generazioni a confronto, con da una parte chi non sa lasciarsi andare nel flusso del tempo che passa cedendo il passo al futuro, dall’altra chi invece riesce a essere in sintonia con il mondo.
La cialtroneria affabulatoria ed elegante di Short, la sardonica e solitaria ma in fondo dolorosa dolcezza di Steve Martin e l’apparentemente distaccata freddezza della Gomez funzionano in un’alchimia scoppiettante, affiancando alla curiosità per la soluzione di un enigma sofisticato iniziato nella prima puntata riflessioni non banali sul tempo che passa; su tutto, echeggiando proprio il genio di Allen, l’elemento simbolico di New York, calderone magmatico di umanità e classi sociali, a volte più feroci di tanti assassini propriamente detti.
Come se non bastasse, Only Murders In Building regala anche un’insospettabile chiave di lettura metaletteraria, con i due grandi vecchi che fanno il verso a loro stessi e ad uno show biz sempre più spietato e disumanizzante.
Only Murders In Building è stata rinnovata per la seconda stagione, ed è disponibile su Disney Plus.