‘Kate’, la recensione del nuovo “action-movie” targato Netflix
Mary Elizabeth Winstead è la protagonista della nuovissima pellicola di Cedric Nicolas-Troyan che, oltre a qualche "scazzottata" spettacolare, non lascia spazio a molte altre emozioni
Un nuovo film d’azione è in streaming, su Netflix dal 10 Settembre, diretto da Cedric Nicolas-Troyan.
La pellicola racconta la storia di Kate, interpretata da Mary Elizabeth Winstead: un cecchino infallibile che ha ventiquattr’ore di tempo per compiere la sua vendetta.
Siamo di fronte ad un revenge movie che, oltre al compito di intrattenerci per un’ora e quarantasei minuti, ci lascia veramente poco da ricordare.
Kate la Trama
Osaka, Giappone: Kate, un cecchino praticamente infallibile, è pronta ad entrare in azione e a far fuoco contro un bersaglio designato. La vittima ormai è spacciata; l’obiettivo viene centrato in pieno. Accanto a lui però c’è una ragazzina, che rimane completamente sconvolta dallo sparo. Con un lungo balzo in avanti, ci ritroviamo dieci mesi dopo in una Tokyo notturna e tentacolare, dove Kate sta avendo una conversazione con il suo mentore, interpretato da Woody Harrelson.
Successivamente, quella stessa sera, vediamo Kate in un bar alle prese con un incontro occasionale terminato con una nottata di sesso. Poco dopo, riceve un messaggio nel quale sono contenute le istruzioni del suo successivo (probabilmente ultimo) incarico. Si reca alla Roppongi Tower, il luogo designato dove si trova l’ultimo bersaglio. Prende la mira, spara, ma stranamente fallisce il colpo. Kate si sente male e poco dopo scopre di essere stata avvelenata con una sostanza radioattiva proprio durante l’incontro di sesso precedente. Le rimangono solamente ventiquattr’ore di vita. Il tempo necessario per capire chi è stato a volerla morta e a compiere la sua vendetta.
Kate Sensazione di Deja-Vù
Si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo. Kate non ha veramente nulla da perdere e vuole arrivare fino in fondo a questa storia, utilizzando tutte le sue abilità di killer spietata.Nonostante queste premesse, spesso la storia cade nel cliché del film d’azione, con scene scontate che rendono la pellicola a tratti monotona. Lo spettatore non viene mai coinvolto completamente, perché nessun colpo di scena è veramente degno di nota. Infatti, si sa già come andrà a finire e l’impressione è quella di conoscere in anticipo quali saranno gli step intermedi che porteranno alla conclusione. Anche quando entra in scena Ari, interpretata da Miku Martineau, dapprima ostaggio, poi importante aiuto di Kate, la storia non decolla mai completamente. Anzi, scade in una monotonia che annoia lo spettatore.
Ambientazione
Tokyo fa da sfondo a questa vicenda, caratterizzata dalle luci al neon rosa e azzurre dei suoi locali. L’azione è spesso potente e brutale, accompagnata da una serie di canzoni pop/rock giapponesi che rendono divertenti le scene. Il film è particolarmente adrenalinico, ambientato quasi tutto in notturna.
In conclusione
Kate, in conclusione, risulta molto prevedibile, addirittura in molte parti scontato. Anche nello strano rapporto tra Kate e Ari, in cui probabilmente è racchiuso il cuore della storia, si sviluppa una sorta di sorellanza abbastanza prevedibile, che non lascia molte emozioni di fondo, pronte a scomparire una volta terminato il film.
Lo spettatore non riesce mai a empatizzare con i protagonisti, anche nei momenti più toccanti; se si lascia trasportare dalla vicenda è per poco tempo, perché sa già cosa accadrà.
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