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Lei mi parla ancora: in dvd il Pozzetto di Avati

Lei mi parla ancora di Pupi Avati approda in home video per CG Entertainment.

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Dirottato su Sky Cinema e, in streaming, su Now Tv a causa dell’emergenza da Coronavirus, approda in dvd Lei mi parla ancora. Con quattordici minuti di backstage quale contenuto extra, è CG Entertainment (www.cgentertainment.it) a renderlo disponibile. Ma di cosa stiamo parlando? Come da titolo, della trasposizione da schermo dell’omonimo libro scritto da Giuseppe Sgarbi, padre del noto critico d’arte Vittorio e della editrice e regista Elisabetta.

Libro che offre al bolognese Pupi Avati, qui dietro la macchina da presa, l’occasione di riallacciarsi al suo filone intimista e nostalgico in fotogrammi legato ai ricordi.

In quanto ad essere raccontati sono i sessantacinque anni di matrimonio tra Sgarbi sr. e consorte, trasformati nella finzione in Nino e Caterina. I Nino e Caterina rispettivamente incarnati negli anni Cinquanta da Lino Musella e Isabella Ragonese e nel presente da Renato Pozzetto e Stefania Sandrelli. Un inedito Pozzetto drammatico, lontano dalla sua inconfondibile comicità. Man mano che l’insieme si svolge tra il felice passato e un terzo millennio in cui l’uomo perde improvvisamente la moglie.

E a fargli rivivere la lunga storia d’amore è Amicangelo alias Fabrizio Gifuni, editor con velleità di romanziere che viene posto al suo fianco. Editor che, con alle spalle un costoso e complicato divorzio, accetta l’incarico soltanto per soldi. Trovandosi inizialmente a scontrarsi con la personalità di Nino, del tutto diverso da lui, per poi cominciare ad entrare nel suo mondo trasudante sentimenti pulsanti. D’altra parte, con inclusi nel ricco cast anche Nicola Nocella, Alessandro Haber, Gioele Dix e Serena Grandi, a cosa punta Lei mi parla ancora? A sfruttare l’elaborazione del lutto per concretizzare uno scontro tra la sempre più lontana generazione dei rapporti duraturi e la società odierna della precarietà degli affetti.

Prendendo però, in un certo senso, le distanze dal testo di partenza.

Infatti lo stesso Avati ha spiegato che, anziché illustrare gli eventi rievocati in quelle pagine, ha preferito indugiare su “come” quel romanzo fu scritto. Sull’incontro fra due uomini di età, cultura e visione della vita diametralmente opposti. Impostazione prevalentemente teatrale testimoniata all’abbondanza d’interni, consueta cura scenografica avatiana e lodevoli prove sfoggiate dagli attori fanno il resto. Anche se, chiaramente, il maggiore motivo di interesse di Lei mi parla ancora risiede in un apprezzabilissimo Pozzetto tutt’altro che propenso a regalare risate.