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‘Pubu’ le terribili conseguenze dell’isolamento forzato

Pubu, l'ultimo film di Chung Mong-hong presentato a Venezia 78, è la storia di due donne che si avvicinano nella difficoltà.

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Pubu (The Falls) è l’ultimo film del regista taiwanese Chung Mong-hong, già autore dell’apprezzatissimo A Sun. La pellicola è stata presentata, in anteprima a Venezia 78, nella sezione Orizzonti.

Pubu: fidarsi degli altri per non soccombere

Pin-Wen (Alyssa Chia) è una madre separata che si occupa da sola della figlia adolescente Xiao Jing (Gingle Wang). Il rapporto tra le due, già conflittuale, si acuisce ulteriormente quando viene scoperto un caso di positività al Covid-19 nella classe di Xiao Jing, costringendo la ragazza ad un periodo di quarantena nel suo appartamento.

Chung Mong-hong compie quindi una scelta inconsueta: quella di ambientare il suo film negli anni della pandemia. La stessa cosa aveva fatto Radu Jude con il folle Bad luck banging or looney porn, vincitore dell’Orso d’oro a Berlino 2021. Peraltro anche Radu Jude è presente a Venezia, Fuori Concorso, col suo cortometraggio Plastic Semiotic.

Il 2020 è stato, inevitabilmente, un anno indimenticabile. L’isolamento forzato ha portato con sé conseguenze che non sempre è possibile ravvisare nell’immediato e le misure di distanziamento sociale, come dice Chung Mong-hong:

“…inducono a perdere la fiducia negli altri. Il film intende soffermarsi proprio su questo, sul senso di fiducia.”

Pin-Wen è una donna in carriera, forte e determinata. Lavora per una compagnia multinazionale da diversi anni ed è abituata ad avere tutto sotto controllo e gestire le situazioni in completa autonomia.
Ogni mattina prepara la colazione, accompagna la figlia a scuola e va a lavorare, scandendo i tempi con incredibile precisione.

L’imprevisto, che irrompe bloccando gli ingranaggi perfetti della sua vita, la getta in una profonda psicosi, dalla quale è impossibile risollevarsi da sola.
Arrivata al punto in cui, a causa del suo problema, non è più in grado di fidarsi neanche di sé stessa, la donna è costretta, volente o nolente, ad appoggiarsi a Xiao Jing.

La figlia si fa carico quindi della totalità dei problemi della sua famiglia, anche a causa di una figura paterna quasi evanescente. L’uomo vive lontano, in un’altra casa, con un’altra donna e un altro figlio ed è chiaro, nonostante i vaneggiamenti di Pin-Wen, che non tornerà più.

Questa rinnovata fiducia e il peso della responsabilità di cui Xiao Jing è costretta a farsi carico condurrà le donne ad un rinnovato equilibrio, in cui l’una ha assoluto bisogno dell’altra e viceversa.

Pubu: l’annoso problema della salute mentale

Chung Mong-hong, che è anche direttore della fotografia, compie una scelta molto interessante. Le due protagoniste, durante tutta la prima parte del film, sono immerse in una tenue luce blu, giustificata narrativamente da un tendone che copre l’intera facciata dell’edificio per via di una ristrutturazione.

L’appartamento di Pin-Wen e Xiao Jing durante il loro isolamento forzato si trasforma quindi in una vera e propria prigione, la luce del sole arriva solo nella forma di quest’alone blu notte, che trasmette un senso di soffocante malinconia.

Ed è proprio il blu a dominare le scene in cui la psicosi di Pin-Wen si esprime in maniera più violenta, in una serie di sequenze focalizzate su un importante discorso collaterale legato alla situazione pandemica: quello sui disturbi mentali.
Pin-Wen si mostra inizialmente restia ad accettare la sua condizione, divenendo, nel corso del film, sempre più consapevole e accettando l’aiuto della figlia. Comprende che è normale che una situazione psicologicamente pressante possa avere delle ripercussioni, ma anche che si tratta solo di una fase transitoria.

Pubu: uno spiraglio di speranza

Pubu è un film tutto sommato ottimista. La sua protagonista cade e si rialza, ma capisce che non avrebbe mai potuto farlo da sola. Il buon tema, però, si disperde in una moltitudine eccessiva di sequenze – come quella riguardante l’agenzia immobiliare – che il montaggio finale avrebbe potuto eliminare senza far perdere il senso generale della pellicola.

Il film ci lascia con uno spiraglio di speranza: dopo la tempesta torna sempre il sole; dopo mesi di oscurità il telone blu viene rimosso e il sole torna a invadere il soggiorno.

Trailer del film

Leggi anche: Venezia 78: tutta la programmazione dei film in concorso

Pubu (The falls)

  • Anno: 2021
  • Durata: 129'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Taiwan
  • Regia: Chung Mong-hong
  • Data di uscita: 06-September-2021

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