Presentato alla stampa nella sezione Giornate degli Autori di Venezia 78, e dall’11 gennaio in sala con Cineclub Internazionale, il film Deserto particular è un dramma d’amore con aspetti da road movie.
Diretto da Aly Muritiba, che lo ha scritto insieme a Henrique Dos Santos, è una co-produzione Brasile – Portogallo. Prodotto da Antônio Junior, Aly Muritiba, Luis Galvão Teles e Gonçalo Galvão Teles per Grafo Audiovisual, Muritiba Filmes e Fado Filmes.
Tra gli interpreti Antonio Saboia e Pedro Fasanaro.
Deserto particular – Il trailer
Deserto particular – La storia
L’agente di polizia Daniel è stato sospeso con l’accusa di violenza privata. Attorno a lui monta un certo clamore e su di lui la minaccia di un processo. Tuttavia la sua unica preoccupazione del momento è che Sara, con la quale ha una coinvolgente relazione virtuale, da un po’ di tempo non risponde ai suoi messaggi. Abbandonando tutto, perfino il vecchio padre che egli accudisce, Daniel intraprende un lungo viaggio attraverso il Brasile perché vuole a tutti i costi incontrare la persona che egli è convinto di amare.
Passione / Ossessione
Già dalla prima scena del film l’unico pensiero di Daniel (Antonio Saboia) è per Sara.
Tutte le sue riflessioni, mentre fa jogging, sono per lei. Daniel le è devoto con la mente ma anche col corpo. Il suo fisico massiccio di poliziotto rude viene fotografato nudo in un autoscatto e inviato per chat con parole dolci, come quelle che accompagnano i doni.
Per tutti i primi trenta minuti del film le verità si svelano in lenta progressione; è uno scavo delicato nella vita di Daniel, eseguito con la cura di uno studioso delle stratificazioni dell’anima. E lo strato più ricco di turbamenti sembra quello della sessualità.
Ce ne dà buon indizio un reperto importante, quando, davanti alla sorella Débora (Cynthia Senek) che gli rivela una relazione omoaffettiva, Daniel non è capace d’altra reazione che la fuga.
On va chercher la femme
Daniel è talmente focalizzato a trovare quella donna che non cede a nessuna sirena incontrata nel suo viaggio. È talmente determinato a raggiungere l’oggetto del suo amore da non rendersi conto di distruggerlo con azioni che richiederebbero un diverso tatto.
Gli eventi vengono disvelati con abilità senza mai essere scontati o facilmente prevedili, lasciando un alone di mistero continuo per tutta la prima metà della storia. Alle atmosfere in saturazione verso il melò viene sempre data una valvola di sfogo all’occorrenza ironica o benevola.
Deserto particular è un film sostanzialmente privo di forti contrasti o conflitti palesi; eppure è capace di focalizzare l’attenzione su vicende e personaggi per tutta la sua durata, con un ritmo che si mantiene grossomodo costante. Una narrazione che trova i suoi picchi anche solo nei convincenti sguardi innamorati dei protagonisti.
La verità non vale niente
Quando Daniel, massimamente confuso, chiede di conoscere la verità, si sente rispondere “Spesso la verità non vale niente”.
Ma in questo caso la verità, che arriva puntuale a metà film, nelle spoglie di un biondino brufoloso di nome Robson (Pedro Fasanaro), vale delusione e tanta rabbia.
Da qui, e per buona parte del racconto, il punto di vista cambia personaggio e ci racconta, con altrettanta intimità e delicatezza, l’altra metà del cielo. E ci prepara ad un’ultima parte caratterizzata da toni più malinconici e lirici.
Non è vero che l’amore vince su tutto
Per quanto, per dichiarazione dello stesso autore, il discorso sull’autodeterminazione della propria sessualità ha in Deserto particular una valenza che, rapportata al Brasile dell’era Bolsonaro, assume la legittimità di rivendicazione politica, in questo film sono gli stessi personaggi a risolvere la questione operando delle scelte lucide e ben precise che non diventano mai bandiere.
I protagonisti si amano ma si lasciano, incapaci di tener testa a questioni sostanzialmente meno importanti ma di gran lunga più potenti dell’amore.
Senza darla vinta a nessuno, è come se loro stessi ristabilissero un ordine nelle cose che nessuno vorrebbe ma che in qualche modo suona giusto. Sembra la fine di una storia d’amore vissuta al contrario dove l’oblio che segue la rottura diventa l’ossessione che precede l’incontro e dove il dirsi addio diventa di gran lunga più emozionante dell’essersi incontrati.
Dal punto di vista dell’immagine, a una prima parte contraddistinta da una fotografia cupa e contrastata, da spazi angusti e dalla vita dei personaggi ripresa attraverso le quinte di luoghi tanto familiari da essere stantii, si contrappone la luce solare dei grandi spazi aperti, come quei paesaggi un po’ desertici che sono i riconoscibili tòpoi che fanno da sfondo non solo alla fuga di Daniel ma a molte fughe ed esodi della cinematografia (e della mitologia) universale.
È la liberazione che si esprime nei colori.
Deserto particular
Anno: 2021
Durata: 2h 5min
Distribuzione: Intramovies
Genere: Dramma
Nazionalita: Brasile, Portogallo
Regia: Aly Muritiba
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