A Venezia 78 per la sezione Orizzonti El Gran Movimiento, il film di Kiro Russo ( Dark Skull 2016).
El Gran Movimiento la trama
Una sinfonia della città in altitudine, la malattia di un operaio, l’incubo e la sua redenzione. La Paz a circa 3600 metri d’altitudine. Un gruppo di minatori sta manifestando nella capitale della Bolivia. Arrivano da Huanani e hanno camminato a piedi per una settimana. Tra loro c’è Elder che cerca di essere reintegrato in miniera. Decide poi di restare in città e trova lavoro al mercato. Le sue condizioni di salute però peggiorano. Un’anziana donna, conosciuta come Mama Pancha, lo mette in contatto con Max, un senzatetto che è anche uno stregone ed eremita che trascorre gran parte del suo tempo nella foresta e potrebbe trovare la cura adatta per salvargli la vita.
Kiro Russo: El gran movimiento è una storia di malattia e cura
La Paz è la capitale meno occidentale d’America. Situata a oltre 3600 metri d’altitudine, la città si distende come un mare di mattoni, pietre e calcestruzzo nei canyon che precedono l’altipiano. Volevo girare un film su La Paz con personaggi che potessero fornire un particolare punto di vista sulla città, ha dichiarato il regista Kiro Russo.
Ho trovato questi personaggi in Elder, un giovane minatore, e in Max, un senzatetto, le cui insolite posizioni nella società mi hanno dato la possibilità di osservare la città nel suo insieme e di vederne i sistemi, le architetture e i cambiamenti. Ispirandomi liberamente alle loro vite, ho creato questa storia di malattia e cura che ci porta nel cuore del tessuto sociale della città, rivelando le vite degli invisibili.
Il film racconta la vita di Elder (Julio César Ticona) un minatore di Huanuni, e di altre persone di modeste condizioni, che vivono e si districano in stradine sovrastate dalle linee della funivia. Ma il ragazzo, che viene preso sotto l’ala protettiva di Mamá Pancha (Francisca Arce de Aro) – una donna che presumibilmente conosceva bene sua madre, si ammala: i suoi polmoni pieni di polvere e le sue condizioni peggiorano con ogni giorno che passa. La febbre ha presto la meglio su di lui. Entra in scena il secondo protagonista del film Max (Max Eduardo Bautista Uchasara), una sorta di barbone che sopravvive ai margini della città, circondato da alberi, rocce picchi e cascate, tra visioni e canti, esorcismi con l’uso delle forze della natura. L’uomo scende nei quartieri più poveri della città, dove viene accolto con gentilezza.
Prodotto dalla società boliviana Socavón insieme alla francese Altamar Films, al Doha Film Institute, alla svizzera Bord Cadre Films, alla britannica Sovereign Films e a Miguel Angel Peñaloza, El gran movimiento è venduto in tutto il mondo dalla società belga Best Friend Forever.
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