Dopo la presentazione a Venezia 78, nella Selezione Ufficiale, ecco la recensione di The card counter – Il collezionista di carte, la nuova pellicola firmata da Paul Schrader.
Il regista pare si sia innervosito non poco quando le riprese sono state bloccate dallo scoppio della pandemia, ma alla fine è riuscito a portare a casa il risultato, grazie anche alla collaborazione del suo protagonista (all’epoca impegnato anche sul set di Dune).
Qui il sito della Biennale.
*Immagine in evidenza CR. Courtesy of Focus Features / ©2021 Focus Features, LLC
The card counter – Il collezionista di carte | La trama
Oscar Isaac – al Lido con ben tre opere, tra cui l’attesa serie Sky Scenes from a marriage – interpreta Bill, un ex secondino del carcere di Abu Ghrain, che si guadagna da vivere giocando d’azzardo. Contare le carte, mantenere il sangue freddo e lasciare il tavolo quando il “trucco” viene rivelato, permettono all’uomo di andare avanti e staccare la spina dai pensieri che lo attanagliano.
La sua mente non smette infatti di riportarlo a quel periodo in cui ha dimenticato di appartenere al genere umano e ha inflitto sofferenze inaudibili a suoi simili. A causa delle sue passate azioni ha dovuto scontare otto anni in prigione, dove ha addirittura scoperto cose nuove su se stesso, ma i ricordi peggiori riguardano altro.
Credit: Courtesy of Focus Features / ©2021 Focus Features, LLC
Ecco perché ha deciso di trascorrere la sua esistenza tra un casinò e un altro, in giro per gli States. Quando, però, sulla sua strada spunta una conoscenza di vecchia data (Willem Dafoe), qualcosa dentro di lui scatta e non può fare a meno di affrontarne le conseguenze. Il giovane Cirk (Tye Sheridan) lo aiuterà e spronerà nella sua vendetta.
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The card counter – Il collezionista di carte | La recensione
L’impronta di Schrader è evidente in ogni singolo fotogramma, sin dai titoli di apertura, impressi sul verde di un tavolo da gioco. È uno stile minimalista, retrò, che rimanda alla cinematografia degli anni Settanta.
L’attenzione viene così tutta catalizzata dal protagonista e dalle sue vicende.
Conosciamo Bill mentre è rinchiuso in una cella e, dalla sua voce fuori campo, scopriamo poco a poco chi era e chi è diventato. La sua storia, che ha le sembianze di un cerchio perfetto, conduce lo spettatore a un passo dall’inferno. Lo stesso inferno che hanno vissuto lui e i suoi prigionieri.
Tutti hanno una storia.
Isaac dal canto suo fa un lavoro monumentale nel dare anima e corpo a quest’uomo dilaniato dalle azioni che ha commesso. Quello che un tempo era un ragazzo sbruffoncello, sordo alla sua coscienza e avvezzo a fare del male, è ora un essere inquadrato, che si trascina in luoghi non luoghi come i casinò. Dove nessuno può davvero entrare in contatto con lui, dove non c’è spazio per altro se non per la diffidenza e la solitudine.
La via del perdono passa dalla vendetta
Le cose cambiano nel momento in cui Cirk piomba nella sua vita. Il senso di colpa cede per un po’ il posto a un inaspettato atteggiamento paterno e protettivo. Sebbene i due progettino piani di vendetta, non esattamente condivisibili o accettabili, trovano un punto comune su cui creare qualcosa che vada oltre la pura e semplice violenza, la paura, la rabbia. Forse una via verso il perdono.
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Credit: Courtesy of Focus Features / ©2021 Focus Features, LLC
The card counter – Il collezionista di carte getta luce su un’evidente falla del sistema giudiziario americano, e lo fa quasi mistificandone gli intenti. Per quanto poco mostrate, le scene di tortura disturbano nel profondo, lasciandosi dietro una scia. Proprio come accade a Bill, sulle cui spalle grava un peso morale, un debito che sceglierà di ripagare a sue spese.
L’analogia tra il poker e la prigione arricchisce poi la figura del protagonista, permettendo di carpirne pezzi di anima.
Il film arriva nelle sale italiane il 3 settembre 2021, distribuito da Lucky Red, mentre in quelle statunitense la settimana dopo, il 10 settembre. Martin Scorsese è annoverato tra i produttori esecutivi.
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