‘La promessa il prezzo del potere’ la complicata umanità della politica
Thomas Kruithof prende in prestito una realtà cittadina vicino Parigi per mettere in mostra il cinico gioco della politica attraverso i pensieri e le coscienze dei suoi protagonisti
Dopo il Festival di Venezia, arriva in sala La Promessa- Les Promessesdi Thomas Kruithof.
Nulla è cambiato nel teatro della politica. Una volta alzato il sipario, tutti gli attori prima o poi sono costretti ad indossare l’abito buono del compromesso.
Lo spiega bene, nella sua drammatica disposizione di coscienza, Les Promesses, diretto con grande precisione e senso estetico dal francese Thomas Kruithof.
La pellicola è stata Presentata alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti. Il film ora in sala è prodotto dalla 2425Films.
La trama
Clemence è da diversi mandati la sindaca rispettata di una città nei dintorni di Parigi. Assistita da Yazid, il suo fedele capo dello staff, ha deciso di non ricandidarsi e di lasciare la politica. Giusto nel momento in cui cerca una difficile soluzione per far entrare la sua comunità nel varo di un imponente piano di aiuti da parte del governo centrale, accade qualcosa. Le viene promessa la possibilità di ottenere un ministero. Clemence è spiazzata e si trova a dover fare i conti con la sua coscienza e la gestione di ulteriori promesse.
La promessa. Les Promesses, la vita è adesso
La macchina da presa di Thomas Kruithof, nei suoi movimenti eleganti e dal sapore classico, descrive senza sconti, e con fine sarcasmo, la facciata di una classe politica abile solo dietro ai propri modi educati e compassati. Non è la stessa che frequenta Clemence, ma è quella che a un certo punto le si para davanti e taglia la strada della sua coscienza.
Nei primi piani di una straordinaria Isabelle Huppert, Kruithof articola tutte le riflessioni del punto di svolta decisivo della sua pellicola. Cosa sono le promesse? Alibi per la propria coscienza? Speranze per un mondo reale destinato a restare come tale? O forse lo spunto per riflettere su se stessi e sulla necessità di provare seriamente a dare un contributo per cambiare le cose da subito?
“La politique c’est convaincre et pour convaincre il faut parler”
Thomas Kruithof
La politica dei dialoghi
La sceneggiatura di Thomas Kruithof, scritta insieme a Jean Baptiste Delafon, costruita con abile capacità d’incastro, ha il suo punto di forza nei dialoghi. Per nulla banali, e forti di un’ottima conoscenza delle cose della politica, sono capaci di estrapolare le personalità di tutti i personaggi in campo senza ulteriori mediazioni sensoriali. Grazie anche alla bravura di tutti gli interpreti, a Isabelle Huppert fa da contraltare un eccellente Reda Kateb (Yazid) e i dialoghi rappresentano il perno attorno al quale ruota l’intera storia. I conflitti paventati nella scrittura assumono efficace forma nelle immagini, proprio grazie alla giusta elaborazione dei confronti verbali, modulati sulle personalità dei singoli personaggi.
Les Promesses, la tecnica
Fondamentale per la dimensione olistica della pellicola di Kruithof, nella quale tutto opera in perfetta simbiosi, è il lavoro di due reparti tecnici: la fotografia e il montaggio. Il primo, a cura di Alexandre Lamarque, identifica la pellicola con una cromatica estremamente calda arricchita da un valente gioco di chiaroscuri, specie nei primi piani. Tutto in perfetta sintonia con la curva dei dialoghi. Il secondo, affidato a Jean-Baptiste Beaudoin, se possibile svolge egregiamente un ruolo ancora più delicato. Riesce a tenere banco nelle sovrapposizioni dei diversi piani della storia, annullando ogni possibilità di spaesamento e rendendo l’azione estremamente naturale e riconoscibile.
Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers