Uscirà in sala per soli tre giorni Josep, il potente film d’animazione dell’illustratore Aurel (all’anagrafe Aurélien Froment). Sarà disponibile per tre giorni, 30 e 31 agosto e 1° settembre e sarà distribuito da Lumière & Co. e Anteo. Al centro Josep Bartolí, un illustratore catalano, raccontato in maniera attenta attraverso i suoi stessi disegni.
Josep: la trama del film di Aurel
La storia si svolge nella Francia del 1939, ma anche in quella attuale, dove nonno e nipote hanno un’interessante e coinvolgente conversazione che porta entrambi a scoprire qualcosa di nuovo. Il nonno racconta al nipote la propria esperienza nel 1939, in Francia, quando, nel paese, trovarono riparo gli esuli repubblicani della dittatura spagnola di Franco.
La storia vera alla quale è fatto riferimento, come detto, è quella di Josep Bartolí i Guiu (1910-1995), pittore e illustratore catalano, attivo nella Guerra Civile Spagnola contro la dittatura di Francisco Franco. La sua partecipazione in prima persona lo portò a cercare rifugio in Francia. Qui la sua vita fu messa alla prova dalle condizioni nelle quali si ritrovò a vivere nei campi di concentramento.
Un racconto nel racconto: il disegno come protagonista
Tutto questo portò ben presto Josep Bartolí i Guiu a rifugiarsi nei propri disegni dove sperava di trovare una via di fuga. Il film parte proprio da questo presupposto e cerca di rendere giustizia a questo preciso momento della vita dell’artista, al quale viene collegata l’amicizia con una guardia del campo.
L’elemento indubbiamente più accattivante dell’intera opera è il fatto di aver cercato di raccontare la storia dell’artista attraverso le sue stesse creazioni. I tratti dei suoi disegni sono anche i tratti che il disegnatore e regista del film ha utilizzato per la sua stessa opera. La linea dura, grezza e, talvolta, stilizzata conferisce veridicità e autenticità al racconto. Il soggetto del film è, insomma, a tutti gli effetti, il disegno stesso.
Attenzione ai dettagli
Degni di nota, poi, sono tutti quei dettagli e quelle attenzioni a elementi che storicizzano e collocano in un preciso momento e in un preciso luogo “l’azione”. Non è fine a sé stessa e non è solo e soltanto strettamente legata al protagonista, anzi. Tutto quello che succede, contemporaneamente alla sua storia, è raccontato attraverso dettagli, talvolta minimi, ma che denotano un lavoro approfondito. E un lavoro volto ad andare oltre e raccontare qualcosa di più. Così come la mescolanza di finzione e realtà. Se da una parte c’è l’inserimento dell’amicizia con la guardia, per “romanzare” la vicenda, dall’altra è mostrato anche l’incontro con Frida Kahlo (qui per un film sull’artista), anch’ella attentamente tratteggiata. Una Frida Kahlo entrata veramente in contatto con il protagonista della vicenda che, pare, riuscì addirittura a sedurla.
Le parole del regista
E sempre a proposito di dettagli, va prestata attenzione al fatto che il vero interlocutore del protagonista è, come detto, il nipote. Ed è un’attenzione alla quale fa riferimento anche lo stesso Aurel:
Ho chiesto a Jean-Louis Milesi, lo sceneggiatore, di provare a concentrarsi sul modo in cui si tramanda una storia di generazione in generazione. E, infatti, all’inizio la storia di Josep interessa più al nipote che alla figlia, che non ha tempo né voglia di ascoltarlo.
Tanti premi per Josep di Aurel
Josep ha già vinto il premio César come miglior film animato francese del 2020, ma anche il Lumière Award 2021 come miglior film d’animazione e tanto altro.
La caratteristica fondamentale è il fatto di essere presentato in lingua originale (francese, ma con momenti in cui vanno a mescolarsi anche altre “sfumature”) con sottotitoli in italiano. Questo fatto è da tenere ben presente, soprattutto alla luce dei vari personaggi presenti all’interno della vicenda. Ed è utile per far sì che venga mantenuta originalità e integrità all’intera pellicola.
Un film d’animazione diverso da quelli più mainstream, ma, forse proprio per questo, ancora più d’impatto e destinato ad aprire una breccia nel cuore di qualsiasi spettatore.
Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli