‘Passing’: l’esordio alla regia di Rebecca Hall esplora il complesso tema dell’identità etnica
Presentato nella selezione ufficiale del Sundance 2021, ‘Passing’ è la storia di due donne afroamericane e della rimessa in discussione della propria identità nella New York degli anni '20.
Passing, il debutto alla regia dell’attrice Rebecca Hall (Vicky Cristina Barcelona, The Prestige), è un film del 2021 presentato in anteprima il 30 gennaio nella selezione ufficiale del Sundance Film Festival.
La pellicola avrà una distribuzione limitata ad alcune sale – negli Stati Uniti – il 27 ottobre, per poi essere rilasciata sulla piattaforma streaming di Netflix il 10 novembre. Il cast comprende Tessa Thompson e Ruth Negga nel ruolo delle due protagoniste, affiancate da André Holland, Alexander Skarsgård e Bill Camp. La colonna sonora è di Devonte Hynes (Blood Orange).
Rebecca Hall analizza il passing attraverso la sua esperienza personale
Il film, basato sull’omonimo romanzo breve di Nella Larsen, si concentra sul tema del passing, la pratica di alcuni afroamericani del fingersi bianchi.
Il progetto è particolarmente connesso alla storia personale dell’autrice, figlia della leggendaria cantante d’opera Maria Ewing e del regista teatrale Peter Hall. Nonostante si presenti come una donna bianca, infatti, il background familiare di Hall, dal lato del nonno materno, presenta una lunghissima tradizione di passing, che si collega alle sue radici afroamericane.
Leggere il romanzo del 1929 è stato per l’autrice un pugno allo stomaco, un’esperienza viscerale.
“L’ho trovato un’opera letteraria così sbalorditiva e sorprendentemente moderna. Ecco una donna che scrive del razzismo in America non attraverso atti di oppressione bianca con scene drammatiche, ma su ciò che si interiorizza vivendo all’interno di una società razzista. Ho trovato sorprendente che lo usi anche come metafora della complessità che è al centro del modo in cui formiamo la nostra identità.”
Non si aspettava, continua la regista, che la lettura di Passing l’avrebbe portata al suo debutto alla regia, presentato al Sundance Film Festival.
Rebecca Hall (al centro) sul set di ‘Passing’. (Emily Aragones)
Un intreccio sottile e molto personale
La trama ruota attorno all’amicizia tra Irene (Tessa Thompson) e Clare (Ruth Negga), compagne d’infanzia che si rincontrano dopo tanti anni in un hotel per soli bianchi. Si tratta del primo tentativo di passing di Irene, mentre Clare ne ha fatto il suo stile di vita, culminato nel matrimonio con un uomo ricco, bianco e razzista (Alxander Skasgård).
Si tratta di una storia molto delicata, che probabilmente non tutti sarebbero in grado di adattare sullo schermo. Nel 2018, Hall si è affiancata a Nina Yang Bongiovi e Forest Whitaker, la cui casa di produzione Significant Productions ha aiutato a lanciare le opere prime di registi come Ryan Coogler, Chloé Zhao e Boots Riley. Bongiovi ha dichiarato:
“Ero un po’ titubante perché quello che facciamo come casa di produzione è sostenere registi di colore, la nostra missione è di dare risalto a voci ancora troppo poco rappresentate. Quindi le ho detto, ‘Non so se sia giusto per una donna caucasica raccontare una storia di passing di donne nere’. E quando mi ha risposto che il lato materno della sua famiglia è afroamericano, ma passa da generazioni, sono quasi caduta dalla sedia. Ho pensato ‘Wow, questo fa decisamente di lei la filmmaker perfetta per raccontare questa storia’.”
Due donne alla ricerca della propria vera identità
Le due attrici protagoniste, Tessa Thompson e Ruth Negga, si sono subito innamorate dei propri personaggi.
Negga è stata completamente rapita dal romanzo e dal personaggio di Clare, dal suo rifiuto di lasciare che la sua luce si affievolisca e dal fatto che, nonostante abbia subito tante perdite, il mondo non sia riuscito a far scomparire lei o la sua vitalità.
“Nonostante abbia dovuto scegliere il passing come stile di vita, per sopravvivere, lei cerca davvero di vivere, con ogni parte si sé. L’ho trovato davvero straordinario e ho pensato ‘Accidenti, è così che voglio vivere’. E penso che tutti dovremmo sforzarci di farlo in questo modo.”
Tessa Thompson sa di non essere una donna nera che può passare per bianca, nonostante ciò riconosce il privilegio che deriva dalla sua carnagione più chiara.
“So che per questo motivo, alle donne come me vengono offerte più opportunità all’interno di Hollywood. Ed è proprio vero. Sto cercando di analizzarlo e comprendere i modi in cui ne faccio parte e fare quello che posso. Avere davvero una coscienza riguardo alle cornici e gli spazi che occupo e le implicazioni che ne conseguono.”
In un video caricato sul canale YouTube di Variety, il cast di Passing discute assieme alla regista sulla complessità dell’identità etnica.
La peculiare scelta stilistica di Passing
La scelta di girare in bianco e nero, nel formato 4:3, non é stata dettata solo dall’estetica. Rebecca Hall sentiva la necessità di una libertà totale per la scelta del cast, non voleva essere obbligata a selezionare interpreti che potessero o meno passare per bianchi, e in questo senso il bianco e nero è stato un ottimo lasciapassare.
La regista era ben conscia che farsi produrre un film con questa particolare scelta fotografica è una grossa sfida.
“Sentivo che la maniera più interessante per fare un film sul colorism [le discriminazioni razziali basate sul colore della pelle], fosse eliminare del tutto il colore e trovarsi in un ambiente simbolico in cui sai già quanto queste categorizzazioni siano importanti. In realtà non si tratta di bianco e nero, si tratta di grigio.”
Per la Hall è importante precisare che il suo film non si concentra solo sul passing legato alle proprie radici etniche. Le sue protagoniste si fingono quello che non sono e questo riguarda anche la sessualità, la classe, la maternità e i numerosi aspetti performativi della femminilità.
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