La regista Shahrbanoo Sadat è riuscita a lasciare l’Afghanistan, lo ha fatto sapere ufficialmente lunedì la sua produttrice Katja Adomeit.
Sadat è riuscita a superare la folla e i posti di blocco talebani fino all’aeroporto, insieme a nove membri della sua famiglia, dopo numerosi giorni di tentativi. È quanto affermato da Adomeit, che è anche amministratrice delegata di Adomeit Film. Sadat è giunta ad Abu Dhabi per poi prendere un aereo per l’Europa. Il suo passaggio è stato aiutato dal governo francese e “da persone di tutto il mondo”, ha detto Adomeit. La scorsa settimana, gli amici di Sadat contattati da Variety erano preoccupati per la sua sicurezza.
La giovane regista, nata a Teheran nel 1991 e cresciuta in Afghanistan, ha studiato all’Atelier Varan di Kabul. Il suo primo lungometraggio, Wolf and Sheep, è stato sviluppato con la Cannes Cinefondation Residence nel 2010. All’epoca aveva solo 20 anni, la più giovane mai selezionata, e vinse il premio principale alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes nel 2016. È stato il primo film di una pentalogia basata sul diario personale inedito dell’attore e scrittore Anwar Hashimi, che ha collaborato con lei alla sceneggiatura. Il suo secondo lungometraggio, The Orphanage, è la seconda opera di quella serie ed è stato proiettato alla Quinzaine des Réalisateurs nel 2019. La terza parte, intitolata Kabul Jan, è attualmente in fase di sviluppo.
Shahrbanoo Sadat è una delle poche registe afgane che sono riuscite a lasciare il paese. La scorsa settimana anche Sahraa Karimi è fuggita, insieme ai suoi due assistenti e ai suoi familiari. È giunta a Kiev, con l’aiuto delle autorità di Ucraina, Slovacchia e Turchia.