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Netflix Film

Aftermath: un nuovo horror targato Netflix

Aftermath - Orrori dal passato, disponibile su Netflix dal 4 agosto, si aggiunge alla lista dei titoli di cui la piattaforma poteva fare a meno.

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È da qualche mese che Netflix viene accusato di un grave calo nella qualità del suo catalogo e Aftermath – orrori dal passato, purtroppo, si aggiunge alla lista degli errori della piattaforma.

Disponibile dal 4 agosto, Aftermath racconta la storia di una coppia che sta affrontando una grave crisi coniugale. Nel tentativo di salvare il matrimonio, Natalie e Kevin Dadich decidono di ricominciare da capo a partire dalla casa nella quale vivono. Acquistano, a un prezzo stracciato, una villa lussuosa in cui il mese prima si è consumato un tragico delitto. Il marito della coppia che la abitava precedentemente ha ucciso la moglie per poi togliersi la vita.
In quasi due ore il film oscilla tra razionalità e “sovrannaturale”, terminando con un finale tutt’altro che sconvolgente.

Aftermath è ispirato alla storia vera di una sventurata coppia di San Diego. Le vittime hanno subito innumerevoli angherie da parte di una loro vicina di casa che per anni aveva desiderato la villa da loro acquistata e, nel tentativo di far scappare la coppia, la terrorizza in ogni modo.
Il film riprende le dinamiche di questa vicenda e aggiunge un elemento orrorifico in più: quello del “mostro del seminterrato”.

Aftermath: un inizio scontato

Aftermath si apre con la tipica (e scontatissima) scena della vittima al telefono che cerca di chiedere aiuto. Tra urla e grida, muore in un bagno di sangue mentre l’agente di polizia continua a farle domande invano. Partono i titoli di testa, scritti con un font improbabile, su una tipica colonna sonora da film horror carica di tensione, mentre ci vengono mostrati dettagli del delitto.

Nella scena successiva conosciamo uno dei due protagonisti, Kevin (Shawn Ashmore). Dopo aver scoperto di essere stato tradito dalla moglie Natalie (Ashley Greene), decide di darle una seconda possibilità, così i due iniziano un percorso di terapia di coppia. Uno dei cambiamenti fondamentali per ricominciare è quello del luogo in cui vivono, così al nostro brillante protagonista viene in mente di comprare la villa dove è avvenuto l’omicidio/suicidio. I due si trasferiscono con il loro cagnolino Odi pronti a cominciare una nuova vita, ignari di ciò che li aspetta.

Tra strani rumori notturni e oggetti che scompaiono per poi ricomparire in luoghi impensabili, una presenza inquietante inizia a perseguitare la povera Natalie. Se all’inizio lei stessa pensa di essere solo vittima della suggestione, le cose cambiano quando gli eventi diventano più frequenti e pericolosi. Kevin però non le crede e il rapporto tra i due si incrina nuovamente.

Una trama fatta di jumpscare e cliché

In un film in cui i momenti di tensione e i jumpscare la fanno da padrone, il primo grande cliché arriva con la scomparsa e morte di Dani (Britt Baron), sorella della protagonista.

In tutti i film di questo genere vengono sacrificati per primi i personaggi secondari, un po’ per alternare le scene tranquille a quelle di terrore, un po’ per mostrare al pubblico il modo in cui colpisce l’assassino, così da preparare lo scontro finale con i protagonisti.

Il problema di Aftermath non sta nell’aver utilizzato questo espediente, ma nel non averlo minimamente amalgamato alla trama. A nessuno sembra importare della scomparsa di questa povera ragazza, in primis alla sorella e alla madre.

Altro evitabilissimo cliché è la dipartita dell’adorato cane di casa. Abbiamo davvero ancora bisogno delle patetiche morti dei dolci e innocenti animali domestici nei film horror?

La prevedibilità del film si estende anche al colpevole dei macabri “scherzi” che la coppia subisce, sospetto sin dalla prima scena in cui viene mostrato al pubblico.

I dialoghi poi, spesso riempitivi, non aiutano la performance attoriale che risulta sottotono per quasi tutta la durata del film.

Aftermath: la svolta “sovrannaturale”

Il regista Peter Winther e la sceneggiatrice Dakota Gorman, oltre ad adattare i fatti realmente accaduti, decidono di dare una svolta sovrannaturale al finale.

Oltre al colpevole dei vari “dispetti” e del tentato stupro, alla fine del film ci viene svelato il vero volto assassino che da anni si nasconde nel seminterrato.

Questo tipo di colpo di scena può spesso rivelarsi vincente nei film di genere, ma per quanto riguarda Aftermath non è così. La scrittura povera rende la rivelazione per nulla sconvolgente o spaventosa. L’introduzione di un personaggio che non è semplicemente un mostro o uno zombie, ma un uomo con un storia alle spalle solo a fine terzo atto, è un grave errore che fa terminare il film in discesa senza alcun picco emotivo. A fine visione il film risulta completamente piatto.

Anche le scelte registiche sono molto discutibili. I piani e le inquadrature sono spesso statici e nelle scene di tensione viene utilizzato il grandangolo fuori fuoco per ottenere un non ben chiaro senso di turbamento.

Aftermath – Orrori dal passato non è il primo horror che Netflix propone questa estate. Nemmeno un mese fa infatti è uscito Blood Red Sky, film horror dalla chiara vena sovrannaturale che, per quanto sopra le righe, parla al suo pubblico e propone un’avvincente escalation di eventi.

Aftermath invece ha la pecca di non avere un chiaro pubblico di riferimento. Gli amanti del genere lo troveranno noioso e chi invece si lascerà incuriosire dal fatto che è ispirato a una storia vera resterà tristemente deluso.

Aftermath - Orrori dal passato

  • Anno: 2021
  • Durata: 1h 54min
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Horror
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Peter Winther
  • Data di uscita: 04-August-2021

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