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In blu-ray l’horror acquatico Black water: Abyss

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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CG Entertainment (www.cgentertainment.it) lancia su disco in alta definizione Black water: Abyss, sequel del Black water diretto nel 2007 da David Nerlich e Andrew Traucki. Il Black water che raccontò di tre giovani alle prese con un pericoloso coccodrillo in una zona australiana ricca di paludi di mangrovie. Il Black water di cui ritroviamo qui dietro la macchina da presa il solo Traucki, nel frattempo dedicatosi, tra l’altro, al pescecane di The reef. Perché, considerando che nella sua filmografia figuri anche il leopardo Javan di The jungle, pare interessare particolarmente il filone eco-vengeance al regista.

Il sottogenere dell’horror costituito da pellicole al cui centro abbiamo animali propensi ad attaccare l’essere umano, per intenderci.

Il sottogenere che ci ha regalato, tra gli altri, Lo squalo di Steven Spielberg e Grizzly – L’orso che uccide di William Girdler. Ma anche Alligator di Lewis Teague, Paura primordiale di Michael Katleman e Crawl – Intrappolati di Alexandre Aja. Due titoli il cui bestiario è già più facilmente accostabile a quello portato in scena in Black water: Abyss. Che apre immediatamente col morto nell’Australia del nord, per poi tirare in ballo due coppie e uno speleologo. In quanto, guidati da quest’ultimo, i quattro decidono di esplorare un sistema di grotte sotterranee dove pare siano scomparsi due turisti.

E, chiaramente, la situazione non rappresenta altro che il pretesto per poter dare il via ad un survival movie con rettilone fagocita-innocenti in agguato dopo tempesta tropicale. Survival movie che, se vogliamo, per ambientazione strizza in parte l’occhio a The descent – Discesa nelle tenebre di Neil Marshall. Man mano che, dopo una prima mezz’ora di attesa, provvede a rendere la caverna un autentico involucro buio e claustrofobico in cui imprigionare i protagonisti. Uno dei quali sofferente di asma, provvedendo a fornire un ulteriore elemento utile alla costruzione della tensione. Del resto, nella sua lenta evoluzione, anziché sul dettaglio esplicito è proprio su quest’ultima che punta Black water: Abyss. Tanto che il mostro nuotante e strisciante cominciamo a vederlo nella sua fisicità soltanto dopo circa un’ora di visione. Con i cadaveri ovviamente pronti ad essere seminati e un’ultima movimentata sequenza quando l’incubo sembra essere finito. All’insegna di un’operazione la cui validità è testimoniata oltretutto dal materiale extra fornito dal blu-ray, al di là del trailer italiano. Infatti, ci illuminano sette minuti sul cast, tre sulla preparazione degli attori, quasi quattro sui coccodrilli utilizzati e, soprattutto, oltre quattro riguardanti la costruzione del set.

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