Marvel Studios’ What If… ha debuttato su Disney Plus e segna una pietra miliare creativa fondamentale per l’MCU.
Come suggerisce il titolo, lo spettacolo sfrutta appieno le possibilità di narrazione del multiverso che “Loki” ha ufficialmente stabilito.
Ogni episodio autonomo esplora una trama alternativa diversa, come se Peggy Carter di “Captain America” avesse preso il siero del super-soldato invece di Steve Rogers, o cosa sarebbe successo se T’Challa di “Black Panther” fosse stato rapito dalla Terra da bambino?
Lo spettacolo segna anche la prima incursione del MCU nell’animazione e tutt’altro che l’ultima.
Come spiega il produttore esecutivo Brad Winderbaum (“Black Widow”) i Marvel Studios hanno già “più” serie animate “in varie fasi di sviluppo” per Disney Plus, oltre a una seconda stagione per “What If…?” e una serie di cortometraggi animati “foto-realistici” incentrati su Baby Groot, entrambi già in produzione.
Winderbaum afferma che l’azienda è stata guidata dalla libertà creativa richiesta da “What If…?” – inclusa la messa in scena di nuove versioni delle principali sequenze d’azione di quasi tutti i film dell’MCU – è possibile solo attraverso l’animazione.
“Ci siamo resi conto che ci sono molte strade interessanti che puoi esplorare con l’animazione”
afferma. “Ogni progetto che creiamo sarà qualcosa che deve essere animato affinché la storia possa essere raccontata.
Per sviluppare un'”estetica unica” per lo spettacolo, il regista Bryan Andrews ha collaborato con gli studi di animazione indipendenti Flying Bark Prods. (in Australia), Squeeze Animation Studios (in Canada) e Blue Spirit (in Francia).
Winderbaum si aspetta che quel tipo di modello di produzione continui, anche se lascia la porta aperta per lavorare con i cugini aziendali Pixar o Disney Animation in futuro.
Per decenni, l’animazione è stata l’unico luogo affidabile per gli adattamenti dei fumetti Marvel; molti attribuiscono alla popolarità della serie animata “X-Men” degli anni ’90 la prova che c’era un pubblico per un adattamento live-action. In un certo senso, i Marvel Studios stanno cercando di recuperare il ritardo con la sua rivale DC Comics, che ha aavuto serie animate e film popolari per anni.
Il vantaggio della Marvel è sempre stato il suo universo interconnesso, ma all’inizio non era chiaro se “E se…?” poteva trarne il massimo vantaggio, date le dozzine di star del cinema molto richieste che interpretano i ruoli principali dell’MCU.
“Questa non è una serie con un budget enorme”, dice. “Abbiamo pensato, andremo al talento e vedremo chi possiamo ottenere. Se ne otteniamo alcuni, è fantastico. Ed ero, ovviamente, preoccupato che non avremmo avuto nessuno”.
Invece, Winderbaum stima che l’85% degli attori del MCU abbia accettato di riprendere i loro ruoli per “What If…?”, inclusi Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Jeremy Renner, Samuel L. L Jackson. Natalie Portman, Paul Rudd, Benedict Cumberbatch, Tilda Swinton, Rachel McAdams, Michael B. Jordan, Josh Brolin, Paul Bettany, Hayley Atwell, Sebastian Stan, Don Cheadle, Benicio del
Toro, Michael Douglas, Danai Gurira, Tom Hiddleston, Djimon Hounsou e, nella sua interpretazione finale di T’ Challa, il defunto Chadwick Boseman.
Winderbaum esita, tuttavia, quando gli viene chiesto degli attori che non sono tornati per “What If…?”, tra cui Robert Downey Jr., Chris Evans, Scarlett Johansson, Tom Holland, Zoe Saldana ed Elizabeth Olsen.
L’interesse generale dei migliori talenti nel continuare i loro ruoli è sicuramente di buon auspicio per il futuro animato dei Marvel Studios. I nuovi spettacoli probabilmente non inizieranno a colpire l’affollata lista dell’MCU almeno fino al 2023.
Ma Winderbaum ha confermato che coinvolgeranno “idee originali” che attingono da titoli e personaggi già esplorati in live action, nonché da fonti precedentemente non sfruttate dalla libreria di fumetti Marvel.
E come il resto dell’MCU, saranno tutti collegati.
“Come saranno collegati?”
Winderbaum dice con un sorriso.
“Il tempo ci dirà come si svolgerà la storia del multiverso.”
