Dal 2 settembre 2021, nelle sale italiane, Sibyl – Labirinti Di Donna, il film diretto da Justine Triet, con Virginie Efira (Sibyl), Adèle Exarchopoulos, Sandra Huller, Gaspard Ulliel. Il film è distribuito da Valmyn.
Virginie Efira è reduce da Cannes, protagonista con Benedetta di Paul Verhoeven e anche Adèle Exarchopoulos l’abbiamo vista a Cannes in Zero Fucks Given, l’esordio di Julie Lecoustre ed Emmanuel Marre.
Sibyl – Labirinti Di Donna è il terzo lungometraggio di Justine Triet.
La trama di Sibyl – Labirinti Di Donna
Sibyl è una scrittrice che, abbandonata la scrittura in un primo momento per diventare psicologa, torna a scrivere fondendo i due mestieri nel suo nuovo romanzo ispirato a una sua paziente, Margot (Adèle Exarchopoulos), un’attrice in crisi.
Al centro della storia del film ci sono le questioni della maternità, della gravidanza e dell’amore, ma anche la rivalità artistica e la promiscuità del mondo dell’arte, in un crescendo di interesse reciproco, per le due protagoniste, che cominciano a non poter fare a meno l’una dell’altra. Si avvia un ciclone emotivo che si allarga progressivamente fino a coinvolgere tutti gli altri personaggi del film. Il tema che sviluppa Justine Triet in Sibyl – Labirinti Di Donna è quello del doppio, sperimentato molte volte al cinema, questa volta in versione femminile.
La regista
Justine Triet è al suo terzo film, con Sibyl – Labirinti Di Donna. Nel 2013 gira La Battaglia di Solferino, la storia di una giornalista impegnata con la campagna elettorale del Partito Socialista e la gestione delle disattenzioni dell’ex marito verso i figli; nel 2016 gira invece Tutti gli Uomini di Victoria, un film sull’amore e sul passato con protagonista un’avvocatessa trentenne. Prima di questi lunghi gira un cortometraggio, Vilaine fille mauvais garçon (2012), in cui un artista al verde e single si innamora durante una festa, e tre documentari (di cui il primo, corto), Sur Place (2007), Solférino (2009), di nuovo sulle elezioni presidenziali francesi in cui Sarkozy batte la socialista Ségolène Royal, e Des ombres dans la maison (2010).