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‘Old’, un film per riflettere sul tempo e sul suo valore

Un film che parla del tempo, del valore che gli viene dato e della paura atavica dell’uomo di interfacciarsi con esso. Su sky

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Arriva su Sky  il film dell’acclamato regista M. Night Shyamalan, con protagonisti Gael Garcia Bernal e Vicky Krieps.

Distribuita  in sala da Universal Pictures, la pellicola ha riscosso giudizi estremamente contrastanti fin dalle anteprime  e i giorni che han seguito l’uscita ufficiale nelle sale non hanno fatto eccezione.
Un film che parla del tempo, del valore che gli viene dato e della paura atavica dell’uomo di interfacciarsi con esso, ma che è prima di tutto un’attenta analisi antropologica di incredibile fattura.

Old – La trama

Guy e Prisca decidono insieme ai figli Trent e Maddox di passare le vacanze in un resort che sembrerebbe essere un vero e proprio angolo di paradiso.
Serviti e riveriti fin dal loro arrivo nella struttura, vengono invitati dal direttore assieme ad altri residenti, in via del tutto privilegiata, a recarsi in una spiaggia privata poco lontana da lì.
Quello che nessuno sa, però, è che questo posto nasconde un terribile segreto con cui gli ospiti verranno molto presto in contatto: il tempo nella spiaggia scorre molto più velocemente.
Questa scoperta poterà i malcapitati a doversi scontrare con i loro demoni e a riflettere sulla loro condizione umana.

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Old – Il tempo e la crescita nelle loro molteplici accezioni

La nuova pellicola di Shyamalan parla innanzitutto del tempo, elemento che da sempre interessa l’uomo ed è oggetto di incessanti e continue riflessioni nel tentativo di razionalizzarlo e comprenderlo per quanto possibile. Già dalle prime battute del film, infatti, vengono introdotte interessanti riflessioni a questo proposito. Il regista, qui anche sceneggiatore, come ormai ci ha abituati, inizia a introdurci nel suo film e nella tematica portante della storia.

Di fronte al tempo i protagonisti reagiscono e rispondono nei modi più disparati, ma sicuramente la sua alterazione fa riflettere ognuno sul suo valore.
Ci sono la paura di invecchiare e la caducità della bellezza,  le difficoltà dell’essere adolescenti e giovani adulti. Ci sono i rimpianti e il bisogno di ricercare la sincerità e la limpidezza nel rapporto di coppia e c’è anche il doversi interfacciare con le proprie paure e le proprie insicurezze.

Il film contiene riflessioni che hanno sicuramente echi con la situazione odierna della pandemia, che ha decisamente modificato la nostra percezione del tempo, rendendolo statico alcuni giorni ed estremamente fuggevole altri. Questo aspetto rende il film un prodotto figlio di questo periodo storico, che non mancherà di scuotere lo spettatore e farlo riflettere come fanno i personaggi del film.

Old

Old – Una regia da capogiro e un controllo totale del film

Shyamalan dimostra di aver ormai raggiunto una padronanza del mezzo e del linguaggio cinematografico invidiabile e di altissimo livello. La regia, misurata e studiata con dovizia e consapevolezza,  valorizza i singoli elementi e li fa brillare di luce propria come un abile direttore d’orchestra.
Vengono sfoggiati movimenti di macchina arditi, long shot che esaltano le abilità di miseur-en-scéne, alternati a intensi primi piani e inquadrature apparentemente sghembe e disarmoniche per enfatizzare il senso di straniamento dei personaggi. La fotografia è luminosa e paradisiaca, in netto contrasto con le situazioni  affrontate dai personaggi.
Allo stesso modo le scenografie sono emblematiche ed efficaci: la spiaggia tropicale, da sempre vista come luogo di relax e di pace interiore, diventa terrificante e darà inizio alla discesa nelle profondità dell’animo umano.
La direzione degli attori è altrettanto efficace: il cast, composto da più attori a interpretare lo stesso personaggio in diverse fasi della vita, viene gestito in maniera credibile. I cambi degli attori sono fluidi e appagano lo spettatore; cosa non scontata visto che spesso capita di rimanere disorientati da questa scelta.

Old – La spiaggia come teatro degli orrori

Shyamalan decide non a caso di interpretare un ruolo fondamentale nel film, che a più rimandi richiama la natura voyeuristica della pellicola.
Ne emerge dunque un interesse primario dell’autore nell’effettuare un’analisi distaccata e scientifica dei comportamenti umani che si trovano a reagire a un’alterazione dello spazio in cui si trovano.

Il regista sceglie di ambientare quasi interamente la pellicola sulla spiaggia, creando quindi una unità di luogo e di tempo, per quanto esso sia alterato.
Questa scelta dà la possibilità al suo racconto di assumere i connotati di una riflessione sul tempo molto ampia e complessa, con toni quasi da cinema esistenziale.
La spiaggia diventa a tutti gli effetti una gabbia in cui gli stessi ospiti, rinchiusi in questo spazio inospitale e da cui apparentemente è impossibile uscire, diventano oggetti di studio del regista e di noi spettatori.
Il tempo inoltre viene percepito in maniera diversa in base all’età e ovviamente gli effetti stessi che ha sono diversi se si tratta di un adulto o un bambino, sia dal punto di vista fisico che mentale.

É chiaro, dunque, l’interesse del regista per gli effetti che il tempo ha sulle persone e come loro reagiscono e si rapportano con quest’alterazione anormale,  cercando di catturarne comportamenti e riflessioni.
Riflessioni che purtroppo non sempre scavano in profondità, non si sedimentano, né approfondiscono, forse anche per la sovrabbondanza delle situazioni. L’inevitabile conseguenza, quindi, è quella di non affrontare tutte le dinamiche introdotte in maniera completamente esaustiva e appagante.

Old: il trailer del nuovo film di M. Night Shyamalan

Old

  • Anno: 2021
  • Durata: 108 min
  • Distribuzione: Universal Pictures
  • Nazionalita: USA
  • Regia: M. NIght Shyamalan
  • Data di uscita: 21-July-2021

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