Biennale del Cinema di Venezia
Biennale Venezia 2021: si alza il sipario sul Festival
Dal 1 settembre inizia il Festival. Domani grande debutto con Almodovar e il suo Madres paralelas
Published
3 anni agoon
Biennale Venezia 2021: doppia Preapertura della 78 mostra del Cinema di Venezia che si terrà dall’ 1 all’11 Settembre.
Come precedentemente annunciato, è un programma intenso e di alta qualità quello annunciato dal direttore artistico Alberto Barbera per la 78ma Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia
Alle 18.30 sarà presentato La Biennale di Venezia: il cinema al tempo del Covid, un diario filmato da Andrea Segre, prodotto dalla Biennale di Venezia con Rai Cinema e Istituto Luce Cinecittà, sul “dietro le quinte” dell’edizione 2020 della Mostra del Cinema, svoltasi con le limitazioni imposte dai protocolli di sicurezza dovuti alla pandemia.
Alle ore 21.00 sarà presentato Per grazia ricevuta (1971), scritto, diretto e interpretato da Nino Manfredi, omaggio all’attore e regista per i 100 anni dalla nascita. Il film, presentato in una nuova copia restaurata, è il lungometraggio d’esordio nella regia di Manfredi.
Biennale Venezia 2021: da Almodovar a Sorrentino grandi film attesi
Venezia quest’anno ha una scaletta costellata di stelle piena di titoli attesissimi come ” Dune ” di Denis Villeneuve , “The Power of the Dog ” di Jane Campion e “The Last Duel” di Ridley Scott..
Madres paralelas di Pedro Almodóvar , che vede come protagonista Penélope Cruz, aprirà la scena come primo film in concorso il 1° settembre.
La Cruz recita anche in un altro titolo molto atteso, la commedia in lingua spagnola “Official Competition”, che ruota attorno a un uomo d’affari miliardario determinato a realizzare un film che lascerà il segno nella storia. Alla regia Mariano Cohn e Gastón Duprat (“The Distinguished Citizen”).
Il clamoroso reboot di “Dune” di Villeneuve, con Timothée Chalamet e Zendaya, è in anteprima mondiale fuori concorso, così come l’epopea medievale di Ridley Scott “The Last Duel”, con Matt Damon, Adam Driver e Ben Affleck. Atteso fuori concorso anche il thriller psicologico ambientato a Londra di Edgar Wright “Last Night in Soho”, con Anya Taylor-Joy, Thomasin Harcourt McKenzie e Matt Smith.
Jane Campion è in competizione con il suo The Power of the Dog“, un dramma su una faida tra fratelli ambientato nel Montana degli anni ’20 e interpretato da Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst e Jesse Plemons. “Dog” è uno dei due film originali Netflix in concorso a Venezia, l’altro è il dramma personale di Paolo Sorrentino “E’ stata la mano di Dio. Il film segna il ritorno del vincitore dell’Oscar nella sua città natale, Napoli, 20 anni dopo il suo brillante debutto “One Man Up” e anche il suo primo lungometraggio che ha avuto un lancio al Lido.
Per i film di Venezia L’uscita nelle sale è una certezza.
Venezia è più adatta a Netflix di Cannes, il che richiede che i titoli in competizione ottengano un’uscita nelle sale francesi. Venezia non ha questa regola, ma Barbera giura che sia per il film di Campion che per quello di Sorrentino, “l’uscita nelle sale è una certezza”.
Kristen Stewart nei panni della Principessa Diana nel dramma “Spencer”, diretto da Pablo Larrain, il cui film di Jacqueline Kennedy Onassis “Jackie” è stato lanciato dal Lido, sarà in lizza per un Leone d’Oro. Al suo fianco “Mona Lisa and the Blood Moon” di Ana Lily Amirpour. con Kate Hudson.
“Mona Lisa” riporterà la regista iraniana-americana a Venezia dopo che la sua storia d’amore post-apocalittica “The Bad Batch” ha ottenuto il Premio Speciale della Giuria nel 2016.
Maggie Gyllenhaal, che ha recentemente fatto parte della giuria di Cannes, sarà in Concorso a Venezia con il suo primo lungometraggio alla regia, “The Lost Daughter”, tratto da un romanzo di Elena Ferrante.
Il film è interpretato da Olivia Colman, Jessie Buckley, Dakota Johnson, Ed Harris, Peter Sarsgaard e l’italiana Alba Rohrwacher.
Il thriller di Paul Schrader “The Card Counter”, ( Il collezionista di carte) su un giocatore d’azzardo che tenta di guidare un giovane in cerca di vendetta contro un nemico comune, è tra le pellicole americane in lizza per il primo premio. Il cast include Oscar Isaac, Tiffany Haddish, Tye Sheridan e Willem Dafoe.
Sempre dagli Stati Uniti, anche se fuori concorso, arriva “Halloween Kills” di David Gordon Green, con Jamie Lee Curtis, che riceverà un premio alla carriera.
Biennale Venezia 2021: ecco i 5 film italiani in concorso a Venezia
I cinque film italiani in concorso rappresentano la più grande presenza degli ultimi anni, comprendendo un’ampia gamma di stili cinematografici.
Gli autori italiani in gara – tutti di rilevanza internazionale – sono Fabio e Damiano D’Innocenzo con America Latina, Gabriele Mainetti con Freaks out, Michelangelo Frammartino con Il buco, Mario Martone con Qui rido io e Paolo Sorrentino con È stata la mano di Dio.
“Avremo film da tutto il mondo pochissime assenze, la presenza italiana è molto alta: 5 titoli in concorso e 3 fuori concorso, ma molti in altre sezioni – ha detto il direttore Alberto Barbera – Non si tratta di voler sostenere il nostro cinema in un momento di difficoltà ma invece testimonianza di uno stato di grazia”.
Eccoli in dettaglio:
IL BUCO di Michelangelo Frammartino
una produzione: Doppio Nodo Double Bind con Rai Cinema
distribuzione italiana: Lucky Red
Nell’agosto del 1961, i giovani membri del Gruppo Speleologico Piemontese, già esploratori di tutte le cavità del Nord Italia, cambiano rotta e puntano al Sud. Il desiderio è quello di esplorare altre grotte sconosciute all’uomo, immergendosi nel sottosuolo di un Meridione che tutti stanno abbandonando. Qui, nel Pollino, in Calabria, questi giovanissimi speleologi scopriranno la seconda grotta più profonda del mondo, l’Abisso di Bifurto. Questo film è la storia della loro straordinaria impresa.
FREAKS OUT di Gabriele Mainetti
una produzione: Goon Films, Lucky Red con Rai Cinema in coproduzione con Gapbusters in collaborazione con Voo e Be TV
distribuzione italiana: 01 Distribution
Un un nuovo genere-bender di Gabriele Mainetti, che ha lasciato già il segno con l’insolito film del 2016 “ Lo chiamavano Jeeg Robot”. Il film è Ambientato nella Roma del 1943. Quattro “freak” che lavorano in un circo sono abbandonati a se stessi quando la Città Eterna viene bombardata dalle forze alleate.
E’ stata la mano di Dio
Sorrentino, vincitore del Premio Oscar per il Miglior film straniero con La grande bellezza, torna sul grande schermo di Venezia, a due anni dalla presentazione di The New Pope.
Il nuovo film è forse il film più intimo che l’autore abbia scritto e diretto.
Un film quasi autobiografico che tratteggia una Napoli degli anni Ottanta folgorata dal Pibe de oro e rinnova l’ormai consolidato sodalizio con Toni Servillo.
America Latina di Fabio e Damiano D’Innocenzo
Il contingente italiano include anche il thriller oscuro “America Latina” dei gemelli Damiano e Fabio D’Innocenzo .
Dopo un film corale come Favolacce, questa volta propongono una sorta di assolo. Elio Germano unico protagonista del film.
Qui Rido Io di Mario Martone
Torna Mario Martone (“Capri Revolution”) con “Qui Rido Io”, dramma sul luminare del teatro napoletano Edoardo Scarpetta, interpretato da Toni Servillo, protagonista anche della “Mano di Dio” di Sorrentino e del fuori concorso di Leonardo Di Costanzo anche la voce “Ariaferma”. Fuori concorso anche Il bambino nascosto con Silvio Orlando, di Roberto Andò.
Biennale Venezia 2021 da altre parti del mondo
Da altre parti del mondo, l’autore messicano Michel Franco, che ha vinto il Leone d’argento lo scorso anno con “New Order”, torna con “Sundown”. Il regista filippino Erik Matti presenta in anteprima “On the Job: The Missing 8”, il sequel a lungo termine del suo “On the Job” del 2013, sui prigionieri che diventano sicari. Il film è stato lanciato dalla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes.
Il regista di “Parasite” Bong Joon Ho presiederà la giuria principale, che comprende anche Chloé Zhao, il cui premio Oscar “Nomadland” è stato presentato a Venezia lo scorso anno. Ridley Scott sarà onorato il 10 settembre con il Cartier Glory to the Filmmaker award.
La competizione più all’avanguardia di Orizzonti prevede “Amira”, il nuovo film del regista egiziano Mohamed Diab (“Clash”), che prende spunto da casi reali di bambini palestinesi concepiti dietro le sbarre.“C’era una volta a Calcutta” dell’indiano Aditya Vikram Sengupta, il cui debutto, “Labour of Love”, è stato presentato in anteprima a Venezia nel 2014. e il film drammatico “Rhino” del regista ucraino ed ex prigioniero politico Oleg Sentsov, ambientato sullo sfondo del conflitto ucraino e vicino al collasso finanziario negli anni ’90.