Promises, di Thomas Kruithof, apre la sezione Orizzonti di Venezia 78. Il film, scritto da Kruithof con Jean-Baptiste Delafon, vede la partecipazione di Isabelle Huppert, Reda Kateb (Django) e Naidra Ayadi, ed è distrbuito nelle sale italiane da Notorious Pictures.
La trama di Promises
Clemence (Isabelle Huppert) è il Sindaco di un sobborgo parigino, molto devota alla sua comunità. Un giorno riceve la proposta di fare il Ministro; a quel punto, la sua passione politica e la sua ambizione s’incontreranno, tanto da far vacillare l’impegno verso i suoi cittadini.
È la messa in scena sul grande schermo di una questione con la quale ci confrontiamo tutti, ogni giorno: quanto sono distanti i politici dai cittadini? Quanto le azioni politiche dei nostri rappresentanti nelle istituzioni sono in sintonia con i nostri bisogni? Quanto l’azione dei politici è guidata dalla condivisione di un orizzonte sociale e quanto invece solo da scelte personali che soddisfino le esigenze di carriera politica?
A queste domande prova a rispondere Promises, mettendo la protagonista davanti ai due punti più estremi della carriera di un politico: fare il Sindaco e il Ministro. Non solo: la si mette di fronte a un avanzamento di carriera che passa da un estremo all’altro, senza percorrere le vie e le cariche intermedie. Le sue promesse elettorali ne possono risentire, il futuro della cittadina, stretta tra disoccupazione e disuguaglianze, è incerto. Un Sindaco capace può rimettere tutto in discussione per la sua ambizione?
È chiaramente anche un tema che ci riguarda, a prescindere dalla gestione politica di una comunità. Spesso ci si chiede cosa sia più importante tra la carriera e la vita privata. Ognuno di noi è scisso tra decisioni difficili da compiere e Promises parla di noi in tutte queste situazioni.
Il precedente lungometraggio di Kruithof
Promises è il secondo lungometraggio del regista Thomas Kruithof.
Il primo film del regista è La meccanica delle ombre (2016). La storia di un uomo disoccupato che finalmente trova lavoro, ma si accorge che la sua mansione lo porta a conoscenza di questioni politicamente importanti e difficilmente potrà tirarsene fuori. Con questo film, Kruithof ha partecipato alla trentaquattresima edizione del Torino Film Festival.