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Biennale del Cinema di Venezia

Alberto Barbera: “Avrei voluto anche Del Toro al Festival”

Intervistato da Variety il direttore della Biennale si ritiene soddisfatto per la presenza di molti nomi interessanti e di una selezione che si richiama a temi importanti

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Il direttore artistico del Festival del Cinema di Venezia, Alberto Barbera, intervistato da Variety, si è mostrato molto soddisfatto dopo aver annunciato  una delle formazioni del Lido più forti degli ultimi anni.

Venezia 78: una selezione internazionale

Barbera ha parlato soprattutto del minor numero di registe donne in competizione quest’anno e del fatto che Hollywood è tornata protagonista insieme a Netflix.

L’anno scorso erano otto i film in concorso  diretti da donne; quest’anno sono cinque. Un calo dovuto, secondo il direttore, probabilmente alla  pandemia che ha avuto un impatto maggiore sulla produzione di film diretti da donne rispetto a quelli diretti da uomini.

Nella conferenza stampa ha dichiarato che le  donne dominano come temi principali della rassegna, tra cui la condizione femminile, non solo nei film da loro diretti. Le donne oggi stanno assumendo una posizione sempre più predominante con ruoli che un tempo erano prerogativa di un uomo.

Sono tanti i film che quest’anno hanno al centro le donne a Venezia e almeno due sul tema della violenza.

Due film che Barbera ritiene particolarmente importanti per il movimento #MeToo  sono “Les Choses Humans” di Yvan Attal (la storia di un processo in cui si deve decidere se c’è violenza palese o se invece una donna non ha espresso con sufficiente forza la sua mancanza di consenso a un atto sessuale) e “The Last Duel” di Ridley Scott, che traspone nel Medioevo una situazione analoga.

Il FESTIVAL e le grandi major

Da Warner Bros., Disney e Universal il Festival ha  attratto grandi studios. Questo perché  tutti gli americani non vedono l’ora di ricominciare,

il che significa promuovere e rilasciare film. Quale migliore occasione per farlo se non Venezia 2021 a settembre? Venezia è allettante. È all’inizio della nuova stagione; è un trampolino di lancio che ha dimostrato il suo valore. Lanciamo film per l’Oscar ogni anno e spesso hanno vinto.

I film Netflix

Netflix presenta tre film : “The Power of the Dog” di Jane Campion, “The Hand of God” di Paolo Sorrentino, entrambi in concorso, e “7 Prisoners” del regista brasiliano Alexandre Moratto in Horizons Extra.

Per contratto, Sorrentino deve ottenere un’uscita nelle sale e forse anche Jane Campion.

Unico cruccio per il direttore Barbera è l’assenza di “Nightmare Alley” di Guillermo Del Toro che doveva andare a Venezia.

Guillermo voleva tornare a Venezia dopo “La forma dell’acqua” ( che ha vinto il Leone d’oro 2017) ed essere stato presidente di giuria l’anno successivo. Si è reso però conto, ha affermato Barbera, di non farcela perché doveva ancora registrare parte della musica e fare altro lavoro di post produzione.

Alberto Barbera

Venezia 78 e l’influenza di Cannes

Inizialmente, la maggiore vicinanza con Cannes nel mese di luglio aveva un po’ impensierito per l’organizzazione della Biennale,  ma la preoccupazione è svanita abbastanza presto quando si é reso conto che c’erano molti più film disponibili del previsto e che il loro livello era  alto. Barbera lo ha considerato un processo di selezione sereno, non più competitivo rispetto al passato.

Toronto ha annunciato le sue proiezioni di gala, ma annuncerà il programma completo all’inizio di agosto, probabilmente perché stanno aspettando di capire esattamente quale sarà la situazione. Quindi, per questo motivo, con Toronto non ci sono stati problemi.

Venezia inoltre non è un mero strumento di marketing per i grandi film.

21 film in concorso, di cui 10 di registi che non sono mai stati in concorso, non solo a Venezia, ma anche in altri grandi festival.

La Biennale ha scommesso su registi   interessanti, degni di essere elevati alla competizione principale.

Lo abbiamo fatto anche per dimostrare che Venezia non è una semplice vetrina per i titoli di spicco di Hollywood o europei, ma continua ad essere un festival per autori e scoperte e per dare visibilità al cinema proveniente da aree meno conosciute.

Dunque: grandi film spettacolari di grande qualità dagli studi statunitensi; cinema d’autore nel senso classico del termine, ma anche film di cinematografie emergenti di registi che cercano di essere consacrati da un grande festival.

Il tratto distintivo di Venezia negli ultimi anni è il tentativo di tenere insieme tutte queste diverse “anime” …

Un grande evento deve  cercare di mostrare la condizione del cinema di oggi nella sua diversità e molteplicità di approcci. Sappiamo che ci sono diversi tipi di pubblico a cui offriamo diversi tipi di film. Questo è quello che facciamo.

Fonte Variety

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