Sono stati annunciati oggi, 26 luglio, i film che vanno a comporre il ricco programma della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nella sezione Fuori Concorso, tra i non fiction, verrà presentato DeAndré#DeAndré – Storia di un impiegato, documentario sul cantautore genovese diretto da Roberta Lena. Alberto Barbera, il direttore del Festival, presentandolo lo ha definito un ritratto con elementi inediti ma anche un’indagine dei rapporti tormentati tra Fabrizio De André e il figlio Cristiano.
DeAndré#DeAndré – Storia di un impiegato, prodotto da Intersuoni, Nuvole Production e Nexo Digital, sarà distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 25, 26, 27 ottobre. Il film si basa sul concerto/spettacolo del concept-album di De André, che il figlio Cristiano ha sapientemente riarrangiato e portato in tour con grande successo per due anni. La regista Roberta Lena (già autrice dello spettacolo/concerto) indaga, attraverso la memoria di Cristiano, il suo rapporto col padre, fornendoci uno sguardo diverso sul grande cantautore e una visione contemporanea di un’opera che rappresenta un’eredità artistica e politica per ognuno di noi.
Dal fulcro dell’opera, vengono svelati le memorie mai confessate, i sentimenti che hanno ispirato la creazione, la comunità di artisti e amici che sono diventati famiglia: i grandi artisti di quel tempo che riempivano la casa di Portobello in Sardegna, dove l’album è stato in parte concepito e che circondavano il bambino Cristiano. Nel film tutte le vicende di Faber, filtrate dalla memoria del figlio, appaiono improvvisamente arricchite, approfondite dal più forte dei legami, fino a diventare un racconto completamente inedito, per contenuti e carica emotiva. Una sorta di biografia, attraverso il rapporto speciale tra padre e figlio, del loro comune sentire, del loro comune pensiero sociale, delle sofferenze condivise, fino ad arrivare a un riconoscimento totale e alla simbiosi, al passaggio di testimone, all’eredità.
“Voi non avete fermato il vento gli avete fatto perdere tempo”diceva Fabrizio De André rivolto al potere parlando di cosa era rimasto del ’68. E aggiungeva che la creazione dell’album “Storia di un impiegato” – scritto nel 1973 con Giuseppe Bentivoglio e Nicola Piovani – gli aveva fatto compiere la sua più grande rivoluzione: “Già è stato difficile da borghese diventare anarchico, ma il vero lavoro è stato da individualista diventare collettivista”.Per questo, il film esplora il conflitto atavico che è stata la rivoluzione di Fabrizio e che è diventata quella di Cristiano, con uno sguardo ai nuovi movimenti sociali del mondo in quegli anni e a quelli del mondo contemporaneo.
Barbera ha svelato anche che al termine della proiezione del film, venerdì 10 settembre, Cristiano De André si esibirà in un mini-concerto dal vivo in Sala Darsena.
Il trailer di DeAndré#DeAndré – Storia di un impiegato