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Il silenzio prima della musica (Life.Support.Music)

“Il mondo di Jason Crigler si ferma di colpo, durante uno dei suoi concerti nei più celebri club di New York. Chitarrista affermato, già collaboratore di Norah Jones e di Martha Wainwright, è colpito da un’emorragia celebrare che lo trasporta in un altrove dal quale difficilmente si è in grado di ritornare verso la normalità.”

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Il mondo di Jason Crigler si ferma di colpo, durante uno dei suoi concerti nei più celebri club di New York. Chitarrista affermato, già collaboratore di Norah Jones e di Martha Wainwright, è colpito da un’emorragia celebrare che lo trasporta in un altrove dal quale difficilmente si è in grado di ritornare verso la normalità.

Ma, grazie all’infaticabile supporto della famiglia e a quello dei medici (per una volta e clamorosamente non c’è nessuno che ringrazia Dio! Nessuno che gridi al miracolo, ma, piuttosto, nella terra dell’individualismo americano, si lodano il coraggio, l’ostinazione, il credere in sé stessi e la certezza di raggiungere i propri obiettivi, senza una certa speranza assistenzialista cattolica…) Jason riuscirà a piccoli passi ma progressivi a riconquistar l’utilizzo funzionale del corpo e a ritornar quasi alla brillantezza che lo contraddistingueva prima dell’incidente, con in più quella saggezza che solo l’esser passato da un punto di non ritorno può garantire.

Un’altra storia americana. O la storia di un’altra America, in cui tuttavia, a fianco degli ingredienti emotivi – la commozione e lo struggimento per una vita sulla soglia più oscura e funerea – emergono cocenti le disparità tra chi ha soldi, amici e famiglia per ricevere assistenza e cura e chi, invece – il fuori campo del film – tutto ciò che Jason ha ri-ottenuto non lo potrà mai avere.

Pluripremiato in vari festival (vincitore d’un premio anche nella sezione Extra del Festival del Film di Roma 2008), il lavoro di Eric Metzgar stupisce per come sappia mantenere alta la suspense della storia, servendosi solamente di un attento collage di interviste che non si distaccano tuttavia molto dallo stilema televisivo, e al contempo di una narrazione “impressionistica” del calvario ospedaliero cui il protagonista è stato prima vittima e poi entusiasmante esempio vincente di forza di volontà e di perserveranza.

Opera di un regista quasi autarchico (Metzgar produce, dirige, gira e monta i suoi film), Life. Support. Music è distribuito ora nelle sale italiane grazie a 50notturno, piccola casa di distribuzione già protagonista del successo, fuori dai circuiti tradizionali di promozione, dei film di Vittorio Moroni (Tu devi essere il lupo e, in questi giorni, Eva e Adamo).

Salvatore Insana