Il 21 luglio termineranno le riprese del documentario Il sogno e la violenza di Stefano Collizzolli e Daniele Gaglianone, nato da un’idea dello scrittore Fabio Geda. È una produzione di Samarcanda Film, ZaLab, con il sostegno del Ministero della cultura, di Torino Piemonte Film e di Liguria Film Commission.
Vent’anni dopo il G8 di Genova
Il sogno e la violenza è il terzo progetto di Samarcanda legato alla letteratura, che segue il film documentario Sogni di Grande Nord (2012) e Daniel Pennac: Ho visto Maradona!
L’opera di Stefano Collizzolli e Daniele Gaglianone rievoca i tragici avvenimenti del G8 di Genova 2001 e non è casuale che le riprese si siano concluse durante la commemorazione del ventennale.
Una fine naturale di un percorso fatto di testimonianze e di spunti di riflessione che vanno oltre i fatti di storia realmente accaduti e raccontati dai media.
Vent’anni sono un ciclo di tempo umano, in cui un neonato diventa persona, un ragazzo diventa adulto e un adulto anziano. È un tempo giusto per provare a capire che senso ha ciò che è accaduto.
La trama
Evandro Fornasier era a Genova, non militava in un gruppo strutturato, ma non era li per caso. Rispondeva a un’esigenza fondamentale che muoveva lui e il suo gruppo di amici. Era in cerca di uno spazio pubblico di piazza, di presa di parola, uno spazio di discussione, di studio, di scambio. Ha attraversato quelle piazze ed è finito a Bolzaneto, è uscito da Bolzaneto, ma da quell’inferno non si esce mai. Evandro compie un viaggio alla ricerca di persone che hanno avuto un ruolo pubblico in quei giorni o che li hanno subito, per porre delle domande che non hanno ancora una risposta.
Una ferita ancora aperta
Che cosa è successo a Genova? Come mai? Cosa resta di quel sogno e di quella violenza, nella vita delle persone che l’hanno subita o perpetrata? A oggi permangono gli stessi interrogativi di allora. La crescente disuguaglianza, la finanza che accentra le risorse e precarizza o schiaccia i tanti, la rapina ai danni dell’ambiante, le grandi migrazioni.
“Da Genova mi sono rimaste le idee, i ragionamenti, le possibilità che poi hanno strutturato la mia vita da adulto. Ma da Genova mi è rimasta anche un’altra cosa, forse più profonda, sicuramente più contraddittoria. Il rapporto tra lo Stato e noi cittadini italiani. A Genova il mio Stato ha tentato di uccidermi, invece di difendere me e la mia comunità. Trascorrere l’anno del ventennale in questo percorso di ricerca è un tentativo di entrare nel cuore di questa contraddizione e di comprenderla”.
Con queste parole il regista Stefano Collizzolli esprime il suo stato d’animo nell’affrontare i fatti di Genova evocati in Il sogno e la violenza.
Daniele Gaglianone, invece, preferì non partecipare al G8 e ha sempre vissuto questa sua scelta fra rammarico e sollievo e questo documentario rappresenta il suo modo per uscire dall’indecisione.