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‘Avanturista’ di Anna Petkova. La recensione

Avanturista è il documentario diretto da Anna Petkova su Grigor Bozilov Simov, ex dissidente bulgaro. in concorso al Biografilm Festival 2021

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Uno sguardo pensieroso, provato ma al tempo stesso dignitoso e orientato illumina un volto segnato dall’età e dai trascorsi, ornato da un’ispida barba incanutita. Si apre con una lunga inquadratura sul viso di Grigor, Avanturista, documentario diretto da Anna Petkova, in concorso al Biografilm Festival 2021. È una focalizzazione immediata, un’immersione totale nella memoria personale di un uomo che diventa memoria collettiva di un paese, il villaggio in cui è nato, e di un Paese, la Bulgaria. Ma se la prima è ancora granitica e demarca il percorso di Grigor, la seconda rischia di svanire, trascinando con sè eventi, luoghi e persone.

Il ricordo e la Storia

Grigor Bozilov Simov è un ex dissidente bulgaro, che nel periodo del comunismo ha trascorso molti anni di prigionia, subendo angherie e violenze, con l’unico reato di aver sognato la libertà. Il documentario si compone dei racconti delle sue interminabili vicessitudini, offrendo parallelamente un ritratto delle trasformazioni che hanno segnato la Bulgaria negli ultimi settant’anni. Ad aprire le porte dell’Inferno, per Grigor, fu uno degli impulsi primordiali dell’uomo: la curiosità. Il desiderio di conoscere e vedere il mondo con i propri occhi lo spinse al tentativo di oltrepassare il confine, così vicino ma anche così lontano. Quell’idea, brama di libertà impressasi tanto a fondo, condizionò la sua vita e demarcò ogni evento successivo, comportandogli una stretta e asfissiante sorveglianza da parte della polizia politica e spingendolo a lottare per i diritti umani e per cambiare il proprio paese.

Sin dai primi minuti Avanturista attinge alla capacità del cinema, tramite immagini e racconto, di scavare nel passato per ricostruirlo e ancor più per immortalarlo. Un lavoro quasi archeologico che tenta di riportare alla luce e letteralmente di salvare i ricordi di una comunità ormai svanita. Il tempo diventa dunque protagonista, non solo nella lontananza ma anche nel suo trascorrere, testimone di mutamenti locali e più estesi. Ed è proprio il tema della trasformazione a ricorrere frequentemente come fondamento dei racconti di Grigor.

Le ombre dei confini e gli ampi spazi

La narrazione e i mutamenti personali e sociali non arrivano però a un lieto fine, le ombre che avvolgevano il Paese sembrano essersi mosse circolarmente per poi ripresentarsi, una volta giunta la democrazia, con sfumature solo in apparenza differenti. Con l’ancor più amaro racconto relativo agli anni successivi alla dittatura si mettono in evidenza le crepe del manicheismo che oppone dittatura a democrazia. Un confine che spesso si è dimostrato labile e tratteggiato da rassicurazioni artefatte.

Anna Petkova in Avanturista affianca ai racconti di Grigor immagini che ritraggono l’uomo nel suo presente, in cui vive con la moglie, lontano da una civiltà che lo ha deluso troppo a lungo. La naturalità degli ampi spazi che avvolgono il piccolo villaggio, incastonato tra colline e boschi, entra in brusca contrapposizione con il senso claustrofobico emanato dai ricordi. Stanze, prigioni, veicoli, il racconto è permeato da confini ideologici, strutturali e geografici dalla natura asfittica e oppressiva. Con un gesto quasi politico, le immagini rifuggono tale chiusura e ricercano il senso di libertà nella lontananza sociale. Una fuga rigenerante, ancor più radicale di quella tentata da Grigor in gioventù.

Qui trovi tutte le recensioni e notizie sul Biografilm Festival 2021

  • Anno: 2021
  • Durata: 89
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Bulgaria
  • Regia: Anna Petkova

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