Hytti nro 6è il film di Juho Kuosmanen in concorso a Cannes.
Il regista e sceneggiatore finlandese, già vincitore della sezione Un Certain Regard con La vera storia di Olli Mäkinel 2016, presenta il suo nuovo film liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Rosa Liksom.
Prodotto dalla Finland’s Aamu Film Company, vede come protagonisti Seidi Haarla (Shooting Star alla Berlinale) e Yuriy Borisov.
“Hytti nro 6 è un road movie artico. Forse potrebbe essere visto come un goffo tentativo di trovare pace e armonia in un mondo caotico e ansioso” – Juho Kuosmanen
Hytti nro 6 : Trama
Il film è la storia di una giovane donna finlandese, Laura, che fugge da un’enigmatica storia d’amore a Mosca salendo su un treno verso il porto artico di Murmansk. La donna è costretta a dividere il lungo viaggio in una piccola cabina con un minatore russo di nome Ljoha.
L’ incontro inaspettato porta i viaggiatori dello Scompartimento numero 6 ad affrontare la verità sul loro desiderio di connessione umana.
Laura si occupa di studiare i petroglifi, Ljoha è un noioso minatore russo. Due persone completamente agli opposti. Lei è silenziosa e taciturna, lui volgare e chiassoso. Ma, via via che il treno avanza, sebbene non siano culturalmente affini, i due condivideranno qualcosa di profondo, instaurando una connessione emotiva.
Kuosmanen racconta un incontro, quello con l’altro e quello con sé stessi. Ljoha rappresenta per Laura entrambe le cose. È l’altra persona che incontra lungo il suo viaggio, lo specchio che le permette di guardarsi dentro e osservare l’immagine di sé che cerca di nascondere. Quando s’incontra qualcuno c’è l’opportunità di ricominciare, imparando qualcosa di nuovo riguardo sé stessi. E Laura lo farà.
“I road movie parlano di libertà e un viaggio in treno è simile al destino. Non puoi scegliere dove andare ma prendere ciò che ti offre. “
Juho Kuosmanen, autore della sceneggiatura con Andris Feldmanis e Livia Ulman, ha apportato diverse modifiche rispetto al romanzo. Il libro della Liksom è infatti ambientato nell’Unione Sovietica degli anni ’80 e Laura sale su un treno della Transiberiana diretto a Ulan Bator, in Mongolia.
Infine, nel romanzo, l’uomo che la giovane donna incontra nella cabina si chiama Vadim, mentre nel film il suo nome è Ljoha.
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