Disponibile su Netflix, presentato al 30esimo Sundance Film Festival, Song One è un film del 2014 con Anne Hathaway e Johnny Flynn, tra i migliori esempi di cinema indipendente statunitense.
Song One | La trama
Henry Ellis (Ben Rosenfield) è un diciannovenne con la passione per la musica. Proprietario di un grammofono e alle prese con nuove canzoni da testare nei corridoi sotterranei della metro, il giovane finisce per essere investito da un taxi a causa della sua distrazione.
Quando viene a saperlo, la sorella maggiore Franny (Hathaway) lascia le sue ricerche per il dottorato in antropologia e vola dal Marocco a New York. Giunta in ospedale, trova la madre Karen (Mary Steenburgen) al capezzale di Henry, la cui prognosi è più grave del previsto.
Con la decisa intenzione di risvegliarlo dal coma, Franny decide di ripercorrere i luoghi amati dal fratello, registrando per lui i suoni che li popolano. Nei suoi peregrinaggi incontrerà James Forester (Johnny Flynn), musicista di cui Henry è un grande fan, e inizierà con lui una relazione romantica.
Il cinema indipendente che vale
Scritto e diretto da Kate Barker-Froyland, Song One segue i canoni di quel cinema indipendente che trova in Prima dell’alba e Before we go due dei suoi migliori rappresentanti. I protagonisti sono un ragazzo e una ragazza, inizialmente estranei tra loro, che si ritrovano a condividere una o più notti vagando per la città, aprendosi l’un l’altra e scoprendo un sentimento nuovo e importante. Da quel momento infatti, nulla sarà più come prima, e i motivi sono molteplici.
Nel caso di Franny e James, la storia nasce gravata da un peso quasi insopportabile. L’incertezza e la preoccupazione per la sorte di Henry si presentano, a intervalli irregolari, nei loro appuntamenti, nei gesti inaspettati e nei testi delle canzoni.
Nonostante ciò, l’amore riesce a trovare vie alternative, vere, intime. James sarà per Franny un’ancora di salvezza, una roccia a cui aggrapparsi, senza la quale andrebbe a fondo, portando probabilmente anche la madre con sé. Dal canto suo, Franny diventerà una musa ispiratrice per James, in pieno blocco creativo e spaventato dal futuro.
La verità di Song One, pregevole opera prima
Song One propone un piccolo spaccato di vita, tanto romantico quanto realistico. A dare verità alla storia è soprattutto il clima di attesa che vi aleggia dall’inizio alla fine.
Da ciò dipendono le azioni e le reazioni dei personaggi coinvolti: Franny convive con il rimorso di aver avuto il primo litigio da adulti con Henry, a causa del quale ha tagliato i ponti; Karen prova un senso di colpa ingombrante, perché è convinta di non aver badato bene al figlio. La rabbia, la disperazione, la tristezza vengono incanalate in qualcosa di costruttivo, che rinsalderà i legami e riporterà a galla anche ricordi piacevoli del passato.
Con estrema delicatezza e sensibilità, la cineasta tratteggia tre figure in fasi particolari delle rispettive esistenze. Il cambiamento, la ricerca della propria strada, tra tentativi e timori. Ne viene fuori un’opera prima alquanto pregevole e interessante.
New York City fornisce poi la cornice più adatta allo scopo, con i suoi scenari notturni e il panorama musicale che più vivo non si potrebbe. Le performance degli stessi interpreti principali, Flynn e la Hathaway, lo arricchiscono e contraddistinguono.
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