American: The Motion Picture di Matt Thompson è disponibile su Netflix. È un film d’animazione per adulti, liberamente ispirato ai fatti della Rivoluzione Americana.
Una satira feroce, dissacrante e a tratti trash. Gli autori riducono la vicenda storica a semplice sfondo e costruiscono una serie di quadri, in parte autonomi, molto comici. I personaggi, spogliati dalla loro dimensione mitica e trattati con un registro semplicistico e parodistico, diventano gli strumenti ideali per compiere una critica sulla società statunitense. E nei buchi della trama, a volte davvero debole, vengono inseriti messaggi contro ogni tipo di discriminazione, con risvolti vagamente meta – cinematografici.
La trama
Il futuro Presidente George Washington deve andare in guerra per liberare la sua terra dall’esercito inglese, salvare sua moglie Martha e vendicare la morte di Lincoln. Per farlo, deve reclutare il ribelle Sam Adams, la scienziata Thomas Edison, il cavaliere Paul Revere e Il capo indiano Geronimo. L’obiettivo di Washington è quello di trovare il maggior numero di alleati e portare a termine la rivoluzione americana, sconfiggendo l’esercito del Re Giacomo e del traditore Benedict Arnold.
Non è un film celebrativo
Il 4 luglio del 1776, le colonie americane ottennero l’indipendenza dal Regno britannico. Oggi, la festa d’indipendenza è senza dubbio la ricorrenza più sentita dal popolo statunitense.
Ogni americano festeggia questa giornata con fuochi d’artificio, grigliate e fiumi di birra. Ma American: The Motion Picture non è certo un’opera celebrativa, né tanto meno didascalica.
Gli eventi storici evocati hanno una fedeltà davvero relativa e si ha l’impressione che vengano usati solo per portare avanti un discorso satirico e polemico, sul passato, il presente e il futuro degli Stati Uniti d’America.
American: The Motion Picture ha una forma tutto sommato tradizionale, ma la materia narrativa viene sviluppata in un modo molto originale.
Essendo estremamente cauti, American, scritto da Dave Callaham, ricorda per alcuni aspetti Caravaggio, film diretto da Derek Jarman nel 1986, anche se il regista inglese tocca un tema del tutto diverso e la potenza poetica delle sue immagini è del tutto estranea al film di Matt Thompson.
Ma c’è un punto in comune. Entrambi il film, infatti, riescono a mescolare elementi del passato con i mezzi tecnologici del presente. Questo procedimento nel film di Derek Jarman conduceva lo spettatore in una condizione di tragico straniamento; in American il solo obiettivo è portare avanti un discorso comico e satirico.
La società americana
Passato e presente sembrano mescolarsi già nelle prime sequenze, quando i firmatari della dichiarazione d’Indipendenza propongono un selfie per immortalare l’evento.
La tecnica ricorre poi in varie occasioni nel corso del film, come i riferimenti ai social e alla chirurgia robotizzata.
Il tutto, ovviamente, è mirato a strappare un sorriso allo spettatore, ma si percepisce un pizzico di critica alla società contemporanea, non solo statunitense.
Tanti, infatti, sono gli spunti di carattere sociologico e politico, che non vengono di certo approfonditi, visto il registro parodistico utilizzato; però, lanciano un efficace messaggio.
Su tutti risaltano il tema razziale e il messaggio contro ogni forma discriminatoria: lo sterminio dei nativi americani, lo schiavismo nei confronti della gente di colore e la più recente emigrazione dall’Oriente.
Per raccontare quest’ultimo punto gli autori di American effettuano il più radicale stravolgimento della Storia e Thomas Edison diventa una giovane ragazza cinese.
E poi il ruolo della scienza, nuova religione della società contemporanea. Non potevano mancare riferimenti all’uso delle armi da fuoco, al baseball e al Rugby, sport tipicamente americani, contrapposti al soccer tanto amato dai nemici inglesi.
Il discorso meta-cinematografico e il finale
American: The Motion Picture non è certo senza sbavature. La durata del film è davvero eccessiva: dimezzarla lo avrebbe reso senza dubbio più efficace. Inoltre la trama ha dei consistenti buchi, riempiti con un certo discorso meta-cinematografico.
La società americana, infatti, non è certo il solo bersaglio degli autori. Il film sembra portare avanti anche un’ironica critica al sistema produttivo hollywoodiano.
Molti generi del cinema classico americano vengono ridicolizzati, ma non mancano attacchi a quelli nuovi, come lo squatter. Qui gli autori inseriscono addirittura alcuni momenti che rendono visibili le operazioni di realizzazione del film.
Il finale di American è solo apparentemente pacificatore. Gli eroi della rivoluzione sono acclamati dal popolo, ma proprio questo pone domande sulle principali questioni, che divideranno la società americana, dalla liberazione degli schiavi al matrimonio tra le persone delle stesso sesso.
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Il film è disponibile al seguente link