Dopo la lunga attesa, Black Widow sbarca nei cinema il 7 luglio 2021 e in streaming su Disney+ (con Accesso VIP) il 9 luglio, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Il Marvel Cinematic Universe si arricchisce così di un nuovo tassello, il primo appartenente alla cosiddetta Fase Quattro, da inserire tra un capitolo e un altro di quelli già visti – per l’esattezza tra Captain America: Civil War e Avengers: Endgame, dove assistiamo alla morte della Vedova.
Black Widow | La trama
1995. In una piccola cittadina dell’Ohio vive Natasha, una bambina dai capelli blu e dallo spirito indomito. Ha una sorella minore, Yelena, con la quale si diverte e che tende a proteggere da ogni pericolo. Una sera però i genitori, Melina e Alexei (Rachel Weisz e David Harbour) le obbligano a scappare a bordo di un velivolo, mentre vengono inseguiti e bersagliati di proiettili.
«Il dolore ci rende più forti.»
Perse per ventun anni le tracce della famiglia, Natasha (Scarlett Johansson) verrà contattata da Yelena (Florence Pugh), in cerca di aiuto.
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In cabina di regia, l’australiana Cate Shortland immortala la nascita di uno dei personaggi femminili Marvel più amati e tosti di sempre. Vedova Nera, al secolo Natasha Romanoff, combatte con una grazia inconfondibile, senza mai risparmiarsi e rischiando la vita per le cause che ritiene valide. Quella a cui viene chiamata a partecipare dalla sorella Yelena lo è.
Una forte componente femminile per il nuovo capitolo Marvel
Black Widow sfoggia una forte componente femminile, che in qualche modo lo differenzia da tutto quanto lo precede. La storia permette di affrontare diverse questioni, alcune delle quali piuttosto attuali e complesse.
Il traffico di giovani donne, costrette a subire trattamenti disumani e di privazione, è uno dei principali. Natasha e Yelena fanno parte del progetto che le ha rese entrambe “vedove”: private del libero arbitrio e del futuro , le due protagoniste hanno la possibilità di riprendere in mano la loro esistenza. Ma solo a caro prezzo.
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Scarlett Johansson as Black Widow/Natasha Romanoff and Florence Pugh as Yelena in Marvel Studios’ BLACK WIDOW. Photo by Jay Maidment. ©Marvel Studios 2020. All Rights Reserved.
È così per tutti. Il reinserimento a seguito di una simile esperienza traumatica, con tanto di lavaggi di cervello e manipolazioni sia psicologiche che chimiche, si concretizza in un percorso infausto e spaventoso. A ciò si aggiungono i sensi di colpa, i rimorsi e un desiderio lancinante di redenzione.
La famiglia della Vedova nera
Il personaggio della Romanoff mette quindi insieme una serie di elementi, interessanti da esplorare e utili a elevare il progetto oltre il “semplice” blockbuster. Le figure di contorno, ovviamente, risultano fondamentali allo scopo.
La famiglia è un secondo tema cardine, che ben contestualizza Natasha e la sua storia. Ignara di chi siano i suoi genitori biologici, ha dovuto far affidamento su Alexei e Melina, da cui ha imparato molto più di quanto immagina.
«Non lasciare che ti prendano il cuore.»
Nonostante la sofferenza e le ferite causate dagli adulti, che in in un mondo ideale avrebbero dovuto solo difenderla e accudirla, la giovane donna è riuscita a trovare la sua dimensione. In parte anche per merito degli Avengers.
Black Widow | Tra ironia e simboli americani
Il fatto di mettere in scena una famiglia, per quanto disfunzionale e arrangiata, alle prese con una vera e propria missione di salvataggio, è un altro tratto distintivo di Black Widow. E fornisce un aggancio ottimale all’ironia che lo percorre.
I personaggi di Alexei e Yelena si rivelano funzionalissimi a questo ruolo : i siparietti dei due, da soli o insieme, alleggeriscono la narrazione e le donano quel classico tocco Marvel che in tanti hanno emulato – compresi gli ultimi titoli DC Comics.
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Un’ultima nota va riservata al trattamento del sogno americano: un’insegna luminosa e una partita di baseball sono istantanee che suggeriscono l’idea di spensieratezza, di benessere, di gratificazioni.
Una traccia di dolore sopraggiunge però nel momento in cui ci si allontana dalla Terra delle opportunità, ascoltando le note di American Pie di Don McLean.
E non manca neppure lo scontro (immaginario) tra uno dei massimi simboli quale Captain America e il suo alter-ego sovietico, ossia Red Guardian.
*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.