Basato sull’omonimo romanzo scritto dalla stessa regista, Erica Li, alla sua prima esperienza dietro alla macchina da presa, Just 1 Day è una struggente storia d’amore ambientata ad Honk Kong, che ha fatto decisamente commuovere il pubblico alla sua premiere italiana al Far East Film Festival di Udine.
Il film è tra i papabili alla vittoria, perché, nonostante affronti il tema difficile e il destino drammatico di un giovane affetto da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la sceneggiatura è contraddistinta da un tono leggero, che celebra la vita seppur breve e i ricordi che si possono costruire in essa fino all’ultimo giorno.
I dettagli della storia
Mosaic (Wong Cho-lam) è un artista di trent’anni. Vive in un appartamento, che decora celebrando artisticamente il paesaggio urbanistico della Hong Kong di un tempo, ormai stravolta dal continuo cambiamento, che il progresso e l’edilizia urbana impongono. Non ha più nessuno, dopo aver perso il padre da tempo malato di SLA e la madre, che, tormentata dalla depressione, ha dato tutto per il bene della sua famiglia.
Mosaic sa di aver ereditato la stessa malattia del padre, ma ha un ultimo sogno da realizzare prima che il morbo gli porti via la gioia di disegnare e la sua dignità. Va alla reunion della sua vecchia scuola, dove spera di re-incontrare la ragazza che ama da sempre in segreto.

Da sinistra, in una scena del film, l’artista Mosaic e la bella Angelfish sui gradini della loro scuola.
Angelfish (Charlene Choi), questo il nome della giovane, è un’impiegata di banca esperta in fondi di investimento, attenta agli interessi dei suoi clienti. Tra loro, c’è Kenny, (Tak-Bun Wong) il suo amante, che si divide fra lei e Vancouver, dove risiede la vera fidanzata con cui sta da ben dieci anni. Angelfish è una inguaribile romantica, che sogna di poter vedere l’alba un giorno assieme all’uomo che l’ama davvero.
In cuor suo, sa che Kenny non è quell’uomo. Infatti, chiamato a scegliere tra le due donne, lascia Angelfish. Così, disillusa e abbandonata, decide di andare con le amiche alla reunion della scuola, per distrarsi. Qui, riconosce subito Mosaic ed i suoi disegni. Egli coglie al volo l’occasione e le chiede aiuto per realizzare il suo sogno. Così, le propone di trascorrere assieme un’intera giornata come fidanzati. Lei accetta ed il sogno di Mosaic si avvera. Da quell’istante la vita di entrambi cambierà.

Da una scena del film, Mosaic ed Angelfish vivono la realizzazione del sogno di entrambi.
Il cambiamento
La vita di tutti i personaggi all’interno del film è segnata in qualche modo dal cambiamento. Esso è sempre fonte e motivo di ansia e paura, ma la regista Erica Li crea, con delicata maestria attraverso una dettagliata messa in scena e trovate narrative deliziose, tutti i presupposti per la serena accettazione di ogni conseguenza, anche di quella più drammatica e crudele.
Il film insegna come, nonostante un cambiamento inatteso da cui nasce il dolore, ci sia sempre tempo e spazio per ricostruire qualcosa di nuovo dalle macerie, senza per questo dimenticare da dove si viene e quanto si è vissuto fino a quel momento.
La regista dirige un film in cui esplora con profondi toni nostalgici la difficoltà delle persone a ricordare ciò e chi non c’è più. La pellicola è l’esempio di uno sforzo che invita ad assaporare la vita che era. Mosaic raccoglie la sfida trasformando le pareti della sua casa in un enorme album dei ricordi. Su di esse ritrae l’Hong Kong di un tempo. Ogni quadro, incorniciato nell’intelaiatura di una finta finestra, è il ritratto di un paesaggio che non esiste più, mentre le vetrate delle finestre vere riportano ancora il calco dei suoi disegni realizzati a pennarello. Quello era il paesaggio dell’ultima primavera del padre e come tale Mosaic lo rende indelebile.

Lungo l’arco di tutto il film, ci si rende conto che Hong Kong vive la pressione del progresso che avanza. Bisogna stare al passo con i tempi. L’orizzonte della città cambia costantemente. Nulla viene risparmiato, neppure la loro vecchia scuola. L’incedere incessante di un futuro pronto a cancellare il passato non lascia spazio alla memoria.
Dopo la morte di Mosaic, Angelfish è chiamata a non abbandonare la missione del giovane. Lo fa allestendo una retrospettiva in suo onore. Tuttavia, la ragazza capisce di poter fare di più. Va oltre arricchendo l’arte bidimensionale del suo “piccolo” Mosaic e, sperimentando il modellismo, costruisce una straordinaria Hong Kong in miniatura in cui l’amore dei due continuerà a vivere e da dove potranno continuare a vedere l’alba, assieme, per sempre.